Strumenti di ricerca per gli archivi fra editoria ... - Trentino Cultura
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Antonella Mulè<br />
scambiano le informazioni e rimangono chiuse nello spazio angusto dell’autoreferenzialità,<br />
che è proprio dell’oggetto ‘volume’ e che deve essere su<strong>per</strong>ato<br />
quando si realizza uno strumento destinato a essere consultato via web.<br />
La sfida della qualità e l’accesso unitario alla molteplicità dei sistemi<br />
Una intensa attività <strong>di</strong> controllo delle informazioni – sia a partire dal manuale<br />
<strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori 24 che tramite la puntuale revisione dei testi prima<br />
dell’immissione in rete, svolta in più livelli, prima in sede locale e poi in collaborazione<br />
stretta tra il responsabile locale e la redazione centrale – è attuata<br />
nel sistema informativo siusA, che è frutto <strong>di</strong> un’elaborazione molto attenta<br />
e adotta soluzioni grafiche raffinate 25 . La banca dati è costituita da <strong>di</strong>versi<br />
serbatoi, contenenti rispettivamente le schede dei soggetti produttori, dei<br />
soggetti conservatori, dei complessi <strong>archivi</strong>stici, dei profili istituzionali e <strong>di</strong><br />
altre informazioni <strong>di</strong> contesto, ciascuno dei quali accessibile a partire appunto<br />
dalle liste alfabetiche delle intestazioni delle schede che lo compongono.<br />
La presentazione delle informazioni è completamente svincolata da modelli<br />
cartacei ed è stata oggetto <strong>di</strong> cura particolare la rappresentazione della struttura<br />
gerarchica dei fon<strong>di</strong> nella figura dell’albero rovesciato. siusA nasce come<br />
sistema informativo unificato <strong>per</strong> le Soprintendenze <strong>archivi</strong>stiche (donde il<br />
suo acronimo), ma poiché acco<strong>gli</strong>e anche banche dati prodotte all’interno <strong>di</strong><br />
progetti <strong>di</strong>versi, ciascuna con la sua identità, considera elemento qualificante<br />
mantenere sempre ben riconoscibile l’orizzonte <strong>di</strong> riferimento nel cui ambito<br />
tali schede sono state elaborate.<br />
A oltre quaranta anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dalle norme emanate con circolare ministeriale<br />
nel 1966 non è più immaginabile che delle regole possano essere<br />
elaborate e imposte con modalità centralistica e siusA, che si alimenta con il<br />
contributo <strong>di</strong> tanti o<strong>per</strong>atori su tutto il territorio nazionale, ha correttamente<br />
istituito un forum <strong>per</strong> la <strong>di</strong>scussione metodologica e la definizione <strong>di</strong> regole<br />
con<strong>di</strong>vise. Tra le maggiori novità de<strong>gli</strong> ultimi venti anni nella riflessione<br />
metodologica in ambito <strong>archivi</strong>stico sono infatti, come ben sappiamo, l’elaborazione<br />
<strong>di</strong> standard con<strong>di</strong>visi e l’esercizio del controllo <strong>di</strong> autorità: la normalizzazione<br />
e il controllo sulle informazioni costituiscono quin<strong>di</strong> il punto <strong>di</strong><br />
saldatura tra tra<strong>di</strong>zione e innovazione. E introducono la terza coppia <strong>di</strong> termini<br />
contrapposti che ho tenuto in serbo fino ad ora: forma e contenuto, che<br />
devono sempre andare <strong>di</strong> pari passo, <strong>per</strong> sfuggire al rischio <strong>di</strong> creare sistemi<br />
informativi dall’impostazione raffinata ma poveri <strong>di</strong> contenuti, contenitori<br />
dall’architettura complessa destinati a rimanere miseramente quasi vuoti o<br />
riempiti <strong>di</strong> materiale inadeguato.<br />
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