Strumenti di ricerca per gli archivi fra editoria ... - Trentino Cultura

Antonella Mulè
partizioni del fondo è suggerita da quella dei caratteri e quando la descrizione
si prolunga per più pagine il nome del fondo è rintracciabile nei titoli correnti,
dove, secondo una delle consuetudini redazionali alle quali accennavo
prima, dovrebbero comparire anche le serie descritte nella pagina.
Nell’elenco delle pubblicazioni scaricabili dal sito della Direzione generale
si rinvia al sito dall’Istituto Gramsci stesso dove oggi, accanto alla versione
in pdf pubblicata nel 1994, è presente una nuova edizione di Guida on line
progettata come un prodotto di editoria elettronica suscettibile di aggiornamenti
19 . Contrastano con l’accresciuta ricchezza dei contenuti l’appiattimento
nella rappresentazione della gerarchia archivistica e la veste grafica dimessa.
Le possibilità di navigazione consentite dall’ipertestualità sono ridotte al
minimo e la rappresentazione della struttura non è limpida: selezionando un
fondo nella banda a sinistra che ne contiene l’elenco si apre l’elenco delle serie
e si visualizza a destra un lungo testo che contiene la descrizione complessiva
dei contenuti del fondo e delle sue serie, come nelle pagine a stampa. Per
richiamare il contenuto di una singola serie occorre selezionarla nell’elenco
a sinistra e nella superficie a destra il testo scorre sino a posizionare in evidenza
il punto del testo in cui la serie è descritta. Completamente diversi si
presentano gli Inventari online di una decina tra i fondi archivistici descritti
nella Guida, che presentano invece descrizioni archivistiche ben strutturate
in schede che si aprono in sequenza, sono redatte tenendo conto delle norme
internazionali e arricchite con la descrizione separata dei soggetti produttori;
offrono, infine, un’ampia gamma di possibilità di impostare le ricerche 20 . Si
sente la mancanza tuttavia di opportuni rinvii per collegare tra di loro guida
e inventari.
La Guida alle fonti per la storia dei movimenti in Italia (1966-1978) è
una guida settoriale che censisce fonti riconducibili a una tipologia specifica
di istituzioni – i movimenti giovanili e studenteschi degli anni Sessanta e
Settanta – conservate in sedi differenti 21 . Il doppio binario su cui si muove
la descrizione, istituto di conservazione e fondi censiti, ancora una volta
rappresentato a stampa con la gerarchia dei corpi e l’uso degli spazi, è reso in
forma dinamica nella banca dati Archivi dei movimenti, anch’essa poco raffinata
nelle soluzioni grafiche ma più avanzata di quella dell’Istituto Gramsci
nello sfruttare le potenzialità della rete aprendosi all’ipertestualità, anche se
omettendo molti dei numerosi collegamenti che il testo potrebbe suggerire 22 .
Dal punto di vista dell’impostazione concettuale entrambe le guide online
si collocano, per così dire, a metà del guado nel passaggio dallo strumento
di ricerca tradizionale a un modello più innovativo, capace di accogliere, ad
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