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Fondi Famiglia Battisti (Fondazione Museo Storico del Trentino, Trento). La figura ad albero della struttura come ‘mappa’ visiva: pagina tipo dell’inventario e concept della soluzione
Francesco Samassa a nostro avviso di pari legittimità, ma logicamente contrapposti e per questo fondamentalmente alternativi. Certo agli addetti ai lavori non è cosa da doversi spiegare; ma è altrettanto ovvio che buona regola è cercare di coinvolgere un pubblico ben più ampio dello stretto degli addetti ai lavori, soprattutto per tutto quello che viene messo in rete e che diventa quindi potenzialmente raggiungibile da chiunque, senza la mediazione di un competente assistente di sala. Partendo da questo ordine di idee, si è cercato di sfruttare l’occasione della riprogettazione dell’interfaccia del cim - Catalogo integrato del mArT 13 per cercare una soluzione capace di rendere esplicita questa doppia entrata (fornendo chiaramente all’utente due possibilità sullo stesso piano e in alternativa), e soprattutto di porla come primo passo inevitabile all’avvio di una ricerca: perché partire con una ricerca è prima di tutto fare proprio quella scelta, se entrare accompagnati e guidati dalla struttura del fondo oppure se dirigersi dritti al punto usando qualche chiave che permetta di mirare all’obiettivo saltando ogni preambolo (nel caso: l’esplorazione graduale del contesto). Ribadisco che si tratta di modi entrambi plausibili, fertili e legittimi: a seconda che ad entrare sia un utente esperto o meno, a seconda che l’utente (esperto o meno che sia) stia entrando per la prima o invece l’ennesima volta in quel fondo per fare le sue ricerche 14 . La scelta iniziale di una delle due strategie d’accesso alle informazioni è diventata, nell’architettura dell’interfaccia proposta, l’elemento strutturante. La schermata d’accesso al patrimonio documentale è stata suddivisa verticalmente in due porzioni: una (a sinistra) intestata alla esplorazione guidata, l’altra (a destra) alla ricerca mirata (la prima con l’elenco dei fondi esplorabili, la seconda con la maschera di ricerca per termini chiave). Due pulsanti, con queste intestazioni, permettono di passare in qualsiasi momento da una strategia di ricerca all’altra: ogni volta che scelgo una delle due, l’altra viene oscurata, messa sullo sfondo (rimane visibile solo l’etichetta che mi consente di tornarvi), e lo schermo diventa tutto a disposizione della ricerca che può essere avviata nella modalità prescelta. Se sto seguendo l’esplorazione di un fondo con l’ausilio della sua struttura sullo schermo ho a sinistra la struttura fissa entro cui posso col cursore raggiungere i diversi livelli (un grassetto evidenzierà in ogni momento la mia posizione – è il ‘noi siamo qui’ della mappa); a destra invece posso leggere tutte le informazioni che la descrizione archivistica mi fornisce a proposito del livello della struttura che ho selezionato. Se sto seguendo una strategia di ricerca mirata all’individuazione di un preciso termine, quale che sia, dentro al patrimonio archivistico del museo, invece sullo schermo ho a destra la maschera di ricerca che posso compilare 176
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