Strumenti di ricerca per gli archivi fra editoria ... - Trentino Cultura

Domenica Porcaro Massafra
e i risultati, in termini di aumento della produzione degli inventari, poco
incisivi. In altri Archivi, pochi per fortuna, i dati consultabili nei vari sistemi
informativi sopra ricordati non rilevano alcun visibile miglioramento 32 .
Le date di compilazione dei sussidi per la ricerca, insieme alle informazioni
sulla loro tipologia (inventari, inventari a stampa, inventari online, banche
dati ecc.), rilevabili dalle schede descrittive dei complessi documentari, aiutano
a comprendere in quali modi, in quali periodi e in quanti istituti si siano
verificati i maggiori cambiamenti. Essi coincidono, per la maggior parte, con
l’aumento del personale verificatosi, come già detto, prevalentemente negli
Archivi del Centro e del Mezzogiorno d’Italia, con l’aumento delle risorse
finanziarie, soprattutto straordinarie, che si sono rese disponibili per alcuni
istituti nell’ultimo ventennio 33 , e con l’emanazione di alcune norme che hanno
consentito di snellire la gestione amministrativo-contabile degli istituti 34 .
Una vera e propria inversione di tendenza si registra, seppure limitata ad
alcuni Archivi di Stato e, come si vedrà più avanti, a quasi tutte le Soprintendenze
archivistiche, a partire dal 1992 35 , anno in cui diversi istituti archivistici
36 sono chiamati a partecipare al progetto sperimentale denominato Anagrafe
informatizzata degli archivi italiani, finalizzato a costituire una banca
dati centrale presso il Ministero per beni culturali e ambientali come primo
strumento per esercitare la tutela e promuovere la conoscenza del patrimonio
archivistico italiano 37 .
Tra gli anni 1995 e 1996 questi istituti, acquistando formalmente una
propria autonomia nella gestione del progetto, intraprendono quel lungo
percorso, ancora oggi in itinere, che li porterà a creare quei sistemi informativi
‘autonomi’ già ricordati, che rimarranno tali anche dopo la realizzazione
del Sistema informativo degli Archivi di Stato - siAs.
Si accentua in tal modo, grazie alla disponibilità di ulteriori risorse finanziarie
di cui gli stessi si troveranno successivamente a godere, la divaricazione
già esistente tra questi Archivi di Stato, particolarmente capaci di coniugare
l’uso delle nuove tecnologie e l’adozione dei nuovi criteri per la descrizione
dei complessi documentari con la propria consolidata tradizione archivistica,
e gli altri Archivi, in cui le innovazioni, di metodo e di tecnica, riusciranno ad
incidere poco o per niente nel tradizionale lavoro di inventariazione.
Si spiega in questo modo la persistente carenza di strumenti per la ricerca
che caratterizza ancora oggi l’attività inventariale della maggior parte degli
Archivi di Stato a fronte della rilevante quantità di nuove risorse digitali
archivistiche che vanno arricchendo i siti web degli istituti che hanno costituito
sistemi autonomi. In alcuni di questi siti sono perfino consultabili
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