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mArT, Archivio del ’900. Fondo Depero. Lettera di Depero a Rosetta Amadori, Roma, 24 agosto 1915
Paola Pettenella su Depero, prodotta all’interno del mArT, è stata inserita fra gli esempi della seconda edizione dello standard isAAr (cpf) del 2004) 10 . Sono così affiorate molte caratteristiche prima ignorate, che aiutano a contestualizzare la documentazione e a collocarla storicamente. Fra queste, è emerso ad esempio l’apporto degli eredi degli artisti alla conservazione, ma anche alla costruzione dei fondi: penso in particolare alle donne, mogli e figlie, che spesso hanno imperniato la propria attività sulla promozione degli artisti e la tutela della loro opera. Anche gli scarti intenzionali, le dispersioni in più luoghi, le perdite operate dal tempo, dall’incuria, dal mercato hanno acquisito, nella visione d’insieme, maggior risalto. Lo stato della documentazione (comprese lacune e distruzioni) rivela la minore o maggior consapevolezza degli eventi vissuti, oppure la visione già storicizzata di parti più o meno dolenti o felici della propria esistenza. Infine, sono apparsi più nitidi i diversi orientamenti dei soggetti che hanno creato e conservato le raccolte documentarie, improntate a volte a un ordine vincolante, intoccabile, quasi maniacale – come accade quando siamo di fronte a classificazioni e cartelle numerate, o nei frequenti casi di materiali incollati su quaderni e «libroni» – a volte giunte in un apparente o sostanziale disordine. La maggior parte dei fondi conservati al mArT era dunque analizzata e descritta secondo due punti di vista tra loro non collegati e non comunicanti 11 . Le nuove tecnologie hanno permesso di riunificarli, con la creazione di un sistema informativo, che funge da contenitore di raccordo tra le informazioni riguardanti le entità logiche, relative alla struttura dei fondi, e quelle riguardanti le entità fisiche 12 . Attraverso l’accesso Fondi archivistici, ogni fondo si presenta con una sequenza di aree descrittive ben precisa ed è corredato da un’ampia scheda relativa al suo autore; si può scendere nelle descrizioni di livello in livello, mentre la ‘struttura’ sulla sinistra ci avvisa circa la posizione dei materiali all’interno del fondo. Una pista parallela di interrogazione dei documenti, trasversale ai fondi (attraverso l’accesso Documenti d’archivio), prevede ricerche per nomi, eventi, fondi, tipologie documentarie, datazioni, ma anche per termini generici. Questo ci consente di far emergere la ricchezza di dati, basata su oltre 40.000 schede, e permette di cogliere anche suggestivi nessi fra i vari archivi. Nel nostro lavoro di questi anni siamo stati guidati dalla volontà di utilizza re al meglio quanto presente nelle banche dati, nella convinzione che unico dovesse essere l’‘inserimento’ delle informazioni, e che molti fossero i 160
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