Strumenti di ricerca per gli archivi fra editoria ... - Trentino Cultura
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Rumori dall’officina<br />
ne <strong>di</strong> uno sull’altro. La mappa trova infine il suo definitivo completamento<br />
nella visualizzazione delle relazioni tra i singoli soggetti produttori e le singole<br />
partizioni del fondo da essi prodotte: altre frecce orizzontali, ben <strong>di</strong>stinte<br />
dalle precedenti, connettono il versante dei soggetti con il versante della<br />
struttura dell’<strong>archivi</strong>o, confermando come in questo tipo <strong>di</strong> rappresentazione<br />
complessiva <strong>di</strong> una realtà <strong>archivi</strong>stica risulti centrale, anche concettualmente,<br />
la rete delle relazioni tra le cose (documenti e/o soggetti): relazioni gerarchiche<br />
nella struttura del fondo; relazioni <strong>di</strong> interazione tra i soggetti; relazioni <strong>di</strong><br />
produzione tra i soggetti e le partizioni della struttura.<br />
Nel complesso la mappa, che a questo punto è mappa del sistema complessivo<br />
<strong>archivi</strong>o+soggetti produttori, <strong>di</strong>venta una doppia pagina che, posta<br />
all’inizio del volume, offre la possibilità <strong>di</strong> uno sguardo <strong>di</strong> sintesi del complesso<br />
<strong>archivi</strong>stico ma anche della storia della sua produzione: che è molto <strong>di</strong><br />
più <strong>di</strong> quanto non riuscisse a fare la semplice figura dell’albero, soprattutto se<br />
mortificata nella forma <strong>di</strong> mero in<strong>di</strong>ce del volume. Vale la pena sottolineare<br />
che ogni rettangolo, sia <strong>per</strong> le partizioni dell’<strong>archivi</strong>o che <strong>per</strong> i soggetti produttori,<br />
ha un riferimento al numero <strong>di</strong> pagina del volume: in questo modo<br />
la mappa, oltre che a fornire questa visione d’insieme, <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> cominciare<br />
l’esplorazione raggiungendo <strong>di</strong>rettamente la singola scheda descrittiva che<br />
può essere l’oggetto particolare <strong>di</strong> interesse o che ritengo il punto d’accesso<br />
mi<strong>gli</strong>ore <strong>per</strong> le ricerche in quell’<strong>archivi</strong>o.<br />
Anche in questo caso la ‘mappa’ non rimane solo confinata all’inizio<br />
del volume, prima – e quin<strong>di</strong> sostanzialmente fuori – della descrittiva <strong>archivi</strong>stica<br />
che è il cuore dell’inventario, ma <strong>di</strong>venta un elemento ricorrente<br />
all’a<strong>per</strong>tura delle schede descrittive: ritroveremo lo stralcio <strong>di</strong> mappa<br />
dell’<strong>archivi</strong>o ad accompagnamento della descrizione <strong>archivi</strong>stica della<br />
documentazione (nella parte del volume de<strong>di</strong>cata all’<strong>archivi</strong>o), mentre<br />
ritroveremo lo stralcio <strong>di</strong> mappa dei soggetti produttori ad accompagnamento<br />
della loro descrizione (nella parte del volume de<strong>di</strong>cata ai soggetti<br />
produttori). Una opportuna evidenziazione grafica in<strong>di</strong>cherà, ne<strong>gli</strong> stralci<br />
<strong>di</strong> mappa, il «noi siamo qui» necessario <strong>per</strong> orientare l’utente contestualizzando<br />
la descrizione raggiunta.<br />
La macchina inventario<br />
Vale la pena provare a spiegare più precisamente il meccanismo dei riman<strong>di</strong><br />
che entro questa soluzione guida l’esplorazione dell’<strong>archivi</strong>o, in questo modo<br />
sarà più chiaro alla fine come funziona la macchina inventario. Supponiamo<br />
<strong>di</strong> portarci sulla pagina in<strong>di</strong>cataci dalla mappa iniziale come corrispondente<br />
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