Strumenti di ricerca per gli archivi fra editoria ... - Trentino Cultura
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Inventari, censimenti, sistemi informativi<br />
De<strong>gli</strong> inventari a stampa de<strong>gli</strong> <strong>archivi</strong> del mArT (ripresi nella sezione <strong>archivi</strong>stica<br />
del cim, il Catalogo integrato in rete <strong>di</strong> collezioni, <strong>archivi</strong>, biblioteca<br />
del Museo) si è già fatto cenno, e si lascia al testo <strong>di</strong> Paola Pettenella e alla<br />
suggestione delle immagini pubblicate <strong>di</strong> sviluppare il <strong>di</strong>scorso <strong>archivi</strong>stico<br />
che essi propongono.<br />
Ine<strong>di</strong>ta, quanto a organico resoconto della realizzazione del Sistema informativo<br />
de<strong>gli</strong> <strong>archivi</strong> storici del <strong>Trentino</strong> - AsT, la serrata e lucida relazione <strong>di</strong><br />
Stefania Franzoi che del complesso progetto, ora giunto alla sua conclusione,<br />
ha tenuto validamente le fila 8 . Anche qui ritornano, in forma <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />
affrontati e positivamente risolti, non pochi dei problemi teorici e o<strong>per</strong>ativi<br />
che in situazioni simili si prospettano: dall’impostazione ex novo <strong>di</strong> tracciati<br />
e relative worksheet <strong>di</strong> data entry che si adeguino rigorosamente a<strong>gli</strong> standard<br />
descrittivi, alla compilazione <strong>di</strong> apposito manuale <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori anch’esso<br />
dotato <strong>di</strong> una sua singolare originalità <strong>di</strong> impostazione, alla progettazione <strong>di</strong><br />
uscite a video e a stampa dei dati, al recu<strong>per</strong>o infine – impegno non minore –<br />
de<strong>gli</strong> inventari pregressi; obiettivo <strong>per</strong> il quale sono state elaborate articolate<br />
strategie informatiche, <strong>archivi</strong>stiche ed e<strong>di</strong>toriali, fino a <strong>per</strong>venire ad alcune<br />
pubblicazioni s<strong>per</strong>imentali fortemente innovative nell’attuale panorama della<br />
comunicazione <strong>archivi</strong>stica.<br />
Una voce, anch’essa ine<strong>di</strong>ta, «dall’officina» del lavoro <strong>archivi</strong>stico – così<br />
Francesco Samassa ha voluto qualificare il ta<strong>gli</strong>o del suo contributo elaborato<br />
sulla scorta <strong>di</strong> alcune recenti collaborazioni ad attività inventariali trentine<br />
– conclude infine la rassegna <strong>di</strong> saggi del volume. Come il linguaggio<br />
della comunicazione visiva può affiancarsi a quello della comunicazione prevalentemente<br />
concettuale, nella descrizione e nella presentazione dei fon<strong>di</strong> e<br />
delle loro partizioni gerarchiche? Come offrire «in un colpo d’occhio» una<br />
sintesi in forma <strong>di</strong> mappa visiva de<strong>gli</strong> elementi e delle informazioni relazionali<br />
che riteniamo in<strong>di</strong>spensabili nella tri<strong>di</strong>mensionalità e nel detta<strong>gli</strong>o spinto<br />
della rappresentazione <strong>archivi</strong>stica? Assai originali le soluzioni proposte,<br />
illustrate da un consistente numero <strong>di</strong> immagini, così come l’itinerario <strong>di</strong><br />
<strong>ricerca</strong> dell’autore e le riflessioni a esso sottese. Lasciando ai margini alcuni<br />
passaggi secondari sui quali si sarebbero desiderati ulteriori approfon<strong>di</strong>menti<br />
(come ad esempio la riba<strong>di</strong>ta minore complessità <strong>di</strong> struttura de<strong>gli</strong> <strong>archivi</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>per</strong>sona rispetto a quelli <strong>di</strong> enti o strutture pubbliche, o l’analisi delle <strong>di</strong>verse<br />
strategie <strong>di</strong> accesso al fondo ricondotte all’esplorazione guidata e alla <strong>ricerca</strong><br />
mirata), racco<strong>gli</strong>amo in questo testo non pochi tratti <strong>di</strong> interesse quali<br />
le osservazioni sulla «semiotica della materialità» dell’inventario a stampa e<br />
della sua consultazione, comparata alla «mancanza <strong>di</strong> attrito» nel passaggio<br />
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