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Sistema Guida generale degli Archivi di Stato Italiani. In alto: visualizzazione della struttura dei fondi di cui alle pp. 384-385 della Guida a stampa. In basso: scheda di descrizione del fondo Real Casa di cui all’immagine precedente. Vi compare la sequenza gerarchica dei livelli superiori
Antonella Mulè agli uffici dell’Italia repubblicana; è stata resa possibile la visualizzazione cartografica degli Stati che si sono succeduti nella penisola italiana dall’epoca medioevale ai giorni nostri grazie a mappe storico-geografiche che rappresentano con cadenza tendenzialmente secolare l’assetto politico dell’Italia. ogni Stato è collegato alla corrispondente articolazione dei fondi archivistici e dei relativi soggetti produttori [fig. 1]. Sia i fondi che i soggetti produttori sono titolari di schede distinte, contenenti i dati informativi presentati in forma ben strutturata. Non è questa la sede per commentare e discutere un’opera tanto imponente e basteranno poche notazioni. Dal punto di vista della presentazione formale – che è il filo rosso che stiamo seguendo – in questa seconda versione della Guida nel web colpisce la ben maggiore gradevolezza dell’insieme delle presentazioni e la cura nella scelta delle soluzioni adottate, da quella che consente l’accesso ai fondi a partire dall’Archivio di Stato in cui sono conservati, localizzato sulla carta d’Italia, alle carte storiche della penisola – forse la principale novità e la sezione più qualificante di questa versione online, nonché un formidabile strumento per la didattica – con l’elenco degli Stati presenti nelle varie epoche, ciascuno dei quali corredato da un ricco apparato di notizie storiche e istituzionali. Una fittissima trama di rinvii collega le notizie storiche e istituzionali con le descrizioni archivistiche. E’ da rilevare che, per scelta saggia e coraggiosa, sono state pubblicate anche molte schede di soggetti produttori con la sola intestazione ma vuote di contenuto, a segnare i contorni di un disegno che dovrà essere completato nel tempo, con un lavoro collettivo, man mano che le notizie verranno raccolte grazie a nuove ricerche. è sembrato interessante a questo punto osservare il medesimo percorso dalla carta al digitale seguito da altre due guide, pubblicate a stampa dall’Amministrazione archivistica e rese consultabili nel web dagli enti che ne hanno promosso la realizzazione: la Fondazione Istituto Gramsci di Roma e la Fondazione Lelio e Lisli Basso. La Guida agli archivi della Fondazione Istituto Gramsci di Roma è stata pubblicata nel 1994 nella collana dei Quaderni della Rassegna degli Archivi di Stato 17 e presenta la documentazione conservata presso ogni singolo istituto, descrivendone in dettaglio le serie: nella pagina a stampa la struttura archivistica, come è detto nell’introduzione, «è trasmessa al lettore attraverso l’uso costante e omogeneo di spazi e caratteri tipografici. Il nome del superfondo è evidenziato con il carattere maiuscolo; quello del fondo con il maiuscoletto alto e basso; quello della serie con lo spaziato; per la sotto serie si è usato il tondo facendo rientrare la relativa descrizione» 18 . La gerarchia delle 96
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