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Strumenti di ricerca per gli archivi fra editoria ... - Trentino Cultura

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La ‘traslazione’ dalla stampa al <strong>di</strong>gitale<br />

<strong>di</strong>stribuzione del sa<strong>per</strong>e, con l’attenzione sulla <strong>di</strong>stribution piuttosto che sulla<br />

produzione e trasformazione delle gerarchie della conoscenza. Una evoluzione<br />

sensibile è maturata a Padova, alla V Conferenza annuale dei firmatari del<br />

documento <strong>di</strong> Berlino, nel settembre 2007, il cui documento finale mostra<br />

uno slittamento dalla <strong>di</strong>stribution alla <strong>di</strong>ssemination della conoscenza, segnalando<br />

una maggiore attenzione all’esigenza <strong>di</strong> pratiche e politiche attive <strong>per</strong><br />

promuovere il sa<strong>per</strong>e, senza fare affidamento sulla rete come canale <strong>di</strong>stributivo<br />

neutro.<br />

Come noto, <strong>per</strong> separare il circuito commerciale da quello istituzionale<br />

della <strong>ricerca</strong>, si è affermato anche in Italia un circuito <strong>di</strong> «open Archives» <strong>per</strong><br />

il deposito e la <strong>di</strong>ffusione della <strong>ricerca</strong> in forma <strong>di</strong> pre-prints. I «repositories»,<br />

ossia <strong>archivi</strong> <strong>di</strong>gitali <strong>di</strong> deposito presso alcune Università e istituti firmatari<br />

della Dichiarazione <strong>di</strong> Berlino e <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Padova, fungono da collettori<br />

<strong>di</strong> informazione, da luoghi <strong>di</strong> tutela dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> autore ma anche da vetrina<br />

elettronica dove un’istituzione universitaria espone i risultati della <strong>ricerca</strong> interna<br />

15 . Purtroppo non tutte le Università hanno <strong>gli</strong> strumenti e la sensibilità<br />

<strong>per</strong> sviluppare a fondo questa azione. Tuttavia, seppur lentamente, sembra<br />

<strong>di</strong>ffondersi la consapevolezza della necessità <strong>di</strong> un intervento istituzionale.<br />

Si segnala il Documento della Commissione Biblioteche della crui, 23 nov.<br />

2007, «Linee guida <strong>per</strong> il deposito delle tesi <strong>di</strong> dottorato ne<strong>gli</strong> <strong>archivi</strong> a<strong>per</strong>ti»,<br />

<strong>per</strong> il «riconoscimento delle tesi <strong>di</strong> dottorato come prodotti della <strong>ricerca</strong> a<br />

tutti <strong>gli</strong> effetti, che quin<strong>di</strong>, secondo la Dichiarazione <strong>di</strong> Berlino e le recenti<br />

raccomandazioni della Commissione Europea, dovranno essere pubblicamente<br />

accessibili» 16 .<br />

Il documento segue la circolare miur n. 1747 del 20 lu<strong>gli</strong>o 2007 sul deposito<br />

delle tesi dottorali e prevede, con una <strong>per</strong>entorietà <strong>di</strong> sapore giacobino,<br />

l’assimilazione delle tesi <strong>di</strong> dottorato ai pre-prints o a<strong>gli</strong> articoli scientifici, <strong>per</strong><br />

via della similitu<strong>di</strong>ne in<strong>di</strong>viduata dalla Commissione della crui tra le valutazioni<br />

delle commissioni <strong>di</strong> dottorato e il sistema delle peer review scientifiche.<br />

Considerando la tesi come prodotto dell’Università si giunge a prevedere<br />

l’obbligo <strong>di</strong> libera consultabilità delle tesi dottorali su formato <strong>di</strong>gitale nel<br />

regime dell’open access, grazie ad un accordo con le biblioteche nazionali <strong>di</strong><br />

Firenze e Roma, avvalendosi dell’obbligo <strong>di</strong> deposito già esistente. Si trasformerà<br />

il deposito della copia a stampa in deposito <strong>di</strong>gitale. Al neo-dottore non<br />

si chiede più il <strong>per</strong>messo <strong>per</strong> la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong>gitale, si parla invece <strong>di</strong> un obbligo<br />

generale a cui si possa fare eccezione solo <strong>per</strong> i brevetti e le o<strong>per</strong>e in corso<br />

<strong>di</strong> pubblicazione. Così si ha un obbligo generale a cui farà capo un regime <strong>di</strong><br />

eccezioni, da interpretare <strong>di</strong>screzionalmente.<br />

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