Strumenti di ricerca per gli archivi fra editoria ... - Trentino Cultura

Inventari, censimenti, sistemi informativi
e apprezzata riproduzione digitale, ancorché in formati di e-book statici, più
che – per quanto riguarda gli strumenti di ricerca – di banche dati dinamiche,
quand’anche queste ultime siano state il prodotto originario della rilevazione
descrittiva dei fondi poi utilizzata per la stampa. Ma anche a questo proposito
l’analisi di Antonella Mulè si estende pure a un creativo raffronto fra diversi
stadi editoriali di uno stesso strumento di ricerca: nella sua versione a stampa,
in quella di un’uscita in digitale anch’essa statica, e in altra infine di sistema
dinamico, rilevandone continuità, differenti spessori informativi e talora sconnessioni
o incongruenze. E ancora possiamo ripercorrere con l’autrice, lungo il
filo di quell’esperienza professionale privilegiata cui si faceva più sopra cenno,
l’evoluzione della Guida generale dai volumi a stampa, con le loro rigorose e
innovative scelte di grafica, fino all’attuale Sistema Guida generale degli Archivi
di Stato italiani in rete; e nuovamente la genesi del Sistema informativo per
le Soprintendenze archivistiche - siusA, formidabile palestra anch’esso, sotto
la guida sapiente di Maria Grazia Pastura, per una generazione di archivisti
sull’intero territorio nazionale; e infine l’avvio del Sistema archivistico nazionale
- sAn, con i suoi portali tematici e la piattaforma unitaria ove poter infine
leggere in un accattivante formato unitario descrizioni provenienti da molteplici
sistemi statali, di enti locali, di qualsivoglia istituzione o realtà.
In quali modi, con quale intensità di impegno rispetto ad altri compiti
istituzionali, con quali esiti – si chiede poi Mimma Massafra, forte della sua
più che trentennale esperienza in Archivi di Stato e alla guida della Soprintendenza
archivistica per la Puglia – gli Archivi di Stato e le Soprintendenze
archivistiche si sono adoperate nel corso degli ultimi decenni per creare
gli strumenti necessari ad assicurare la fruizione dei complessi documentari
di loro competenza? Grazie al ricorso ai dati forniti da cataloghi, repertori,
siti istituzionali e sistemi informativi vengono messi a fuoco gli elementi
quantitativi e le strategie di produzione di guide, censimenti, inventari, con
attenzione anche al tipo di pubblico per il quale essi sono stati progettati.
Interessanti pure le riflessioni sulla effettiva circolazione delle pubblicazioni
archivistiche locali: a fronte di una vivace progettualità di collane e singoli
strumenti da parte degli specifici istituti, Mimma Massafra non può non
riscontrare, specie nelle realtà da lei stessa più direttamente conosciute, un
approccio dell’editoria interpellata piuttosto miope nei confronti della distribuzione
e della diffusione di tali pubblicazioni, che stentano così a giungere
ai loro destinatari e a essere utilizzate come meriterebbero.
Un risvolto problematico ancora diverso, a proposito dell’integrazione fra
strumenti di ricerca a differenti livelli, redatti in tempi e contesti differenti,
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