Strumenti di ricerca per gli archivi fra editoria ... - Trentino Cultura

Francesco Samassa
mente approntati gli strumenti di indicizzazione: in questo caso l’utente non
sa [e può anche non interessarsi più di tanto a] come è fatto e cosa contiene
l’archivio, perché gli interessa sapere solo, in particolare, se vi ricorre quel
nome o quel termine in una qualche forma e, nel caso, dove e perché. Qui in
gioco non è la conoscenza del fondo inventariato ma una notizia più specifica,
utile alla domanda di ricerca che l’utente sta conducendo nel corso dei
suoi studi. Se la struttura del fondo orienta l’esplorazione guidata anche di
un utente non (ancora) esperto, gli strumenti di indicizzazione, che sono dei
corredi fondamentali di qualsiasi buon inventario, rispondono alle esigenze
di una ricerca mirata perlopiù di un utente (già) esperto 6 .
Il riconoscimento di questa doppia entrata, a prescindere dalla terminologia
con cui la si identifica, è tematica ampiamente discussa nel dibattito
archivistico, soprattutto da quando lo sviluppo delle tecnologie informatiche
ha permesso uno sviluppo assolutamente significativo (finanche ipertrofico?)
della strategia di quella che qui chiamiamo la ricerca mirata. Stefano Vitali ha
messo a fuoco la questione individuando un accesso ‘puntiforme’, secondo cui
«i dati vengono “pescati” all’interno di un “mare” (la banca dati)» 7 , contrapponendolo
a «la cosiddetta “navigazione” all’interno della struttura dell’archivio,
basata su rappresentazioni del fondo che ne mettano in evidenza [...] l’articolazione
gerarchica [...]» 8 . Ma il tema era già fondamentalmente impostato nella
battuta di Filippo Valenti che, riferendosi in generale all’inventario archivistico,
ne auspicava la natura «prima ancora che [di] un amo per pescare, [di] una
bussola per orientarsi» 9 ; battuta che ha trovato eco fin nel titolo di una successiva
riflessione di Claudia Salmini, Bussole e ami da pesca. I siti archivistici
come strumento per la ricerca 10 , titolo che dimostra come le tecnologie digitali
e la ricerca in rete siano il terreno di coltura preferenziale di questa riflessione.
oltre che nel dibattito teorico, la doppia entrata è anche concretamente
praticata in molti dei progetti di restituzione online (o comunque in formato
elettronico) delle banche dati derivanti da descrizione archivistica. Basterà citare,
uno per tutti, il sito della Guida generale degli Archivi di Stato italiani che
presenta sulla sinistra, praticamente fisso, uno strumento di ricerca per termini
11 , mentre dà la possibilità sulla destra di accedere facilmente a una pagina dedicata
all’accesso al patrimonio archivistico tramite la struttura (che si configura
nell’assetto grafico dinamico tipico dei più comuni programmi di ‘file manager’
12 ). Per quanto in talune soluzioni, come in questa citata, si possano quindi
visualizzare anche contemporaneamente i due accessi (la maschera di ricerca per
termini e la struttura), non è immediata la percezione dell’idea fondamentale
che si tratta di due modi di penetrare in modo diverso nella stessa cosa; modi
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