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Strumenti di ricerca per gli archivi fra editoria ... - Trentino Cultura

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Francesco Samassa<br />

mente con grande efficacia 29 . E questo è stato il suggerimento che abbiamo<br />

infine dato alla Soprintendenza ai beni librari, <strong>archivi</strong>stici e archeologici della<br />

Provincia autonoma <strong>di</strong> Trento, volesse in futuro dare concreta realizzazione<br />

all’intenzione <strong>di</strong> mettere anche online <strong>gli</strong> inventari; con poco sforzo sarebbe<br />

solo necessario convertire l’ispirazione i<strong>per</strong>testuale della soluzione adottata <strong>per</strong><br />

<strong>gli</strong> inventari a stampa in una effettiva realizzazione i<strong>per</strong>testuale in ambiente<br />

<strong>di</strong>gitale, con un’ottima integrazione tra le due soluzioni inventariali 30 .<br />

Un cenno infine deve essere fatto alla <strong>per</strong>fetta organicità <strong>di</strong> simili documenti<br />

interattivi all’ambiente della rete. Recentemente si è scritto che «tentando<br />

una definizione <strong>di</strong> Internet [... lo] si può associare ad una sorta <strong>di</strong> i<strong>per</strong>testo<br />

assoluto [...] in cui si realizza una connettività pressoché illimitata <strong>fra</strong><br />

<strong>gli</strong> sno<strong>di</strong> e i <strong>fra</strong>mmenti testuali che [lo] strutturano. Internet [...] concretizza,<br />

<strong>per</strong>tanto, in maniera ra<strong>di</strong>cale e quasi estrema, il para<strong>di</strong>gma dell’i<strong>per</strong>testualità»<br />

31 . Dunque un documento i<strong>per</strong>testuale in rete in fondo non è che un i<strong>per</strong>testo<br />

relativo (un’isola circoscritta al tema che lo motiva) dentro all’i<strong>per</strong>testo<br />

assoluto (il mare sconfinato delle informazioni).<br />

Naturalmente – l’abbiamo già detto ma vale la pena riprendere la questione<br />

– formato cartaceo e formato elettronico, testo e i<strong>per</strong>testo, non sono alternativi<br />

e soprattutto non si intende sostenere che uno dei due sia (<strong>per</strong> qualche<br />

ragione) mi<strong>gli</strong>ore dell’altro: entrambi hanno delle peculiarità virtuose, entrambi<br />

hanno dei limiti. Questo è tanto vero che, a nostro parere, coor<strong>di</strong>nare<br />

un progetto unitario composto da entrambi questi due tipi <strong>di</strong> prodotto inventariale<br />

implica anche una riflessione su<strong>gli</strong> obiettivi, in parte <strong>di</strong>versi, che<br />

si vo<strong>gli</strong>ono raggiungere con l’uno e con l’altro; riflessione da cui potranno<br />

derivare anche alcune <strong>di</strong>fferenze nelle due realizzazioni sul piano dei contenuti.<br />

Per esempio il formato cartaceo rimane certamente il luogo più adatto<br />

<strong>per</strong> tutto quello che serve <strong>per</strong> sod<strong>di</strong>sfare le giuste pretese della comunità<br />

scientifica, la comunità de<strong>gli</strong> iniziati che <strong>di</strong> un inventario apprezza e usa con<br />

grande profitto i saggi introduttivi, le note, <strong>gli</strong> in<strong>di</strong>ci e <strong>gli</strong> apparati vari; tutte<br />

queste cose, che devono necessariamente essere lette con pazienza a attenzione<br />

(e a monitor, come tutti sappiamo, si legge poco e in fretta), <strong>di</strong>ventano<br />

un appesantimento del formato elettronico: dove invece potrebbero essere<br />

visualizzati al me<strong>gli</strong>o, valorizzando aspetti iconografici dell’<strong>archivi</strong>o oggetto<br />

dell’inventario, magari definendo il formato elettronico come maggiormente<br />

coinvolgente <strong>per</strong> un primo avvicinamento <strong>di</strong> un pubblico <strong>di</strong> non specialisti,<br />

un pubblico meno es<strong>per</strong>to, che volentieri segue la seduzione (legittima e nobilissima:<br />

altrettanto <strong>per</strong>lomeno <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> un impeccabile apparato <strong>di</strong> note<br />

critiche) del linguaggio visivo proprio dei contenuti iconografici.<br />

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