Strumenti di ricerca per gli archivi fra editoria ... - Trentino Cultura
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Francesco Samassa<br />
nella maniera più opportuna, mentre a sinistra comparirà l’elenco delle ricorrenze<br />
del termine <strong>ricerca</strong>to, un elenco che può essere del tutto eterogeneo 15 .<br />
Da questo elenco posso ovviamente approfon<strong>di</strong>re la <strong>ricerca</strong> usando ciascuna<br />
delle voci, quando possibile, come modo <strong>per</strong> rientrare sul lato della <strong>ricerca</strong><br />
guidata dalla struttura. Nella definizione del progetto, da questa impostazione<br />
generale è derivata la definizione <strong>di</strong> tutta una serie <strong>di</strong> soluzioni particolari<br />
<strong>per</strong> i passaggi successivi dell’esplorazione e della <strong>ricerca</strong>: ma non interessa qui<br />
scendere in detta<strong>gli</strong>o in quanto premeva sottolineare appunto questa strutturazione<br />
fondamentale dell’interfaccia <strong>di</strong>segnata a partire proprio dal doppio<br />
accesso possibile alla banca dati.<br />
Detto altrimenti, con questa es<strong>per</strong>ienza si è potuta ricostruire nel modo<br />
più efficace una <strong>di</strong>alettica importante entro cui l’adozione della mappa visiva<br />
<strong>per</strong> esplorare, precedentemente introdotta, prende senso in contrapposizione<br />
a una strategia <strong>di</strong>versa. In definitiva, anziché chiederci le informazioni sul<br />
<strong>per</strong>corso da fare, anche l’interlocutore da cui siamo partiti all’inizio poteva<br />
pur sempre salire sul primo taxi, pronunciare una parola chiave («all’aeroporto»,<br />
o «all’ospedale», o «in via Roma», ecc.), lasciarsi andare comodamente sul<br />
se<strong>di</strong>le posteriore e chiudere <strong>gli</strong> occhi. Sicuro del risultato.<br />
Piattaforme a confronto<br />
E’ interessante osservare come tanto la versione a stampa <strong>di</strong> un inventario che<br />
il formato elettronico <strong>di</strong> una banca dati possono consentire al loro utente <strong>di</strong><br />
sce<strong>gli</strong>ere una <strong>di</strong> queste due attitu<strong>di</strong>ni alternative <strong>per</strong> attingere alle informazioni<br />
contenute nella descrizione <strong>archivi</strong>stica (pur nelle debite <strong>di</strong>fferenze, che non<br />
si intendono qui ignorare o sminuire, ma che si propone strumentalmente <strong>di</strong><br />
mettere <strong>per</strong> un momento a parte). Così <strong>gli</strong> in<strong>di</strong>ci dei nomi (quelli in fondo<br />
all’inventario-libro <strong>per</strong> capirci, quelli che associano i nomi <strong>di</strong> enti, <strong>per</strong>sone o<br />
luoghi a uno o più numeri <strong>di</strong> pagina in cui andare a ‘pescarli’) o le maschere<br />
<strong>di</strong> <strong>ricerca</strong> <strong>per</strong> termini (semplici o avanzate, pre<strong>di</strong>sposte <strong>per</strong> l’accesso alle banche<br />
dati) forniscono una pista <strong>per</strong> muoversi con l’attitu<strong>di</strong>ne della <strong>ricerca</strong> che<br />
mira a saltare la conoscenza del contesto; la figura dell’albero invece, nella<br />
forma statica stampata nell’inventario-libro o nella forma <strong>di</strong>namica che anima<br />
l’inventario-monitor (<strong>per</strong> così <strong>di</strong>re, assumendo che la banca dati è concepibile<br />
come un inventario in potenza), si dà come mappa <strong>per</strong> guidare l’altra attitu<strong>di</strong>ne<br />
possibile dell’utente, quella <strong>di</strong> delineare le informazioni gradualmente a<br />
partire proprio dal loro contesto, procedendo dal generale al particolare.<br />
Certo non si può non rilevare che l’introduzione e lo sviluppo della tecnologia<br />
informatica e il progressivo affinamento dell’architettura delle banche dati<br />
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