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Strumenti di ricerca per gli archivi fra editoria ... - Trentino Cultura

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Rumori dall’officina<br />

che (si) produce (in lui) conoscenza. Stabilendo in prima <strong>per</strong>sona, attivamente,<br />

le modalità che me<strong>gli</strong>o preferisce <strong>di</strong> lettura della mappa visiva (fornita<strong>gli</strong> dal<br />

mittente delle istruzioni), il destinatario dell’informazione prende conoscenza<br />

del contesto e <strong>di</strong> come deve muoversi al suo interno <strong>per</strong> raggiungere il suo obbiettivo.<br />

E’ questo processo <strong>di</strong> produzione attiva della conoscenza che, nel caso<br />

qui in esame delle istruzioni <strong>per</strong> svolgere un <strong>per</strong>corso, il linguaggio verbale in<br />

fondo non consente, implicando sempre un atteggiamento passivo da parte <strong>di</strong><br />

chi riceve le istruzioni (il destinatario del testo) che deve adottare giocoforza le<br />

strategie scelte <strong>per</strong> lui dal mittente delle informazioni stesse.<br />

Nell’affrontare il problema della restituzione a stampa <strong>di</strong> una descrizione<br />

<strong>archivi</strong>stica, su incarico del Museo Storico <strong>di</strong> Trento, ci si è posti il problema<br />

<strong>di</strong> far maturare queste riflessioni generali in una precisa proposta o<strong>per</strong>ativa 1 .<br />

E’ stato importante poter iniziare da un ambito come quello de<strong>gli</strong> <strong>archivi</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>per</strong>sona (il progetto, anticipato da precedenti lavori sull’inventario Thayaht<br />

al mArT - Museo <strong>di</strong> arte moderna e contemporanea <strong>di</strong> Trento e Rovereto,<br />

prendeva le mosse dal caso del fondo della fami<strong>gli</strong>a <strong>di</strong> Cesare Battisti), realtà<br />

documentali certamente ricche <strong>di</strong> spinose implicazioni dal punto <strong>di</strong> vista<br />

dell’or<strong>di</strong>namento e della descrizione <strong>archivi</strong>stica ma, <strong>per</strong> contro, talora più<br />

circoscritte (quantitativamente) e dalla struttura meno complessa rispetto a<strong>gli</strong><br />

<strong>archivi</strong>, ad esempio, <strong>di</strong> enti o istituzioni: detta<strong>gli</strong>o non irrilevante quest’ultimo,<br />

proprio <strong>per</strong>ché si è pensato <strong>di</strong> lavorare con la struttura del fondo e <strong>di</strong><br />

provare a ricavare da questa una ‘mappa’ visiva utile ad orientare il destinatario<br />

delle istruzioni contenute nell’inventario. ovviamente la visualizzazione<br />

in figura ad ‘albero’ della struttura del fondo è un oggetto ben noto all’<strong>archivi</strong>stica,<br />

tanto che una sua precisa co<strong>di</strong>ficazione è fornita anche nel contesto<br />

della definizione de<strong>gli</strong> standard internazioni <strong>per</strong> la descrizione <strong>archivi</strong>stica 2 ;<br />

qui si intende proporne un uso particolare dentro all’inventario.<br />

Vale la pena <strong>di</strong> osservare, anzitutto, che un inventario a stampa è a tutti <strong>gli</strong><br />

effetti un prodotto e<strong>di</strong>toriale, tecnicamente un libro, ma è un libro sui generis.<br />

Infatti, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> un romanzo o <strong>di</strong> un saggio, non deve essere ‘letto’ seguendo<br />

la progressione numerica delle pagine (e quin<strong>di</strong> il filo della narrazione<br />

piuttosto che lo sviluppo dell’argomentazione), ma può e anzi in genere deve<br />

essere ‘usato’, anche del tutto a-sistematicamente, seguendo il filo delle ricerche<br />

che hanno condotto alle sue pagine. Per questo preferiamo, qui, parlare <strong>di</strong><br />

‘utenti’ e non <strong>di</strong> ‘lettori’ dell’inventario 3 . ora, <strong>per</strong> guidare l’utente nell’ ‘uso’<br />

dell’inventario si è ritenuto che proprio la figura dell’albero della struttura del<br />

fondo potesse essere ado<strong>per</strong>ata in maniera strategica, in una sua ridefinizione<br />

proprio quale ‘mappa’ visiva capace <strong>di</strong> localizzare l’utente e orientarlo nella<br />

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