Strumenti di ricerca per gli archivi fra editoria ... - Trentino Cultura
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Andrea Zorzi<br />
strumenti <strong>di</strong> descrizione e le fonti stesse: inventari on-line, sistemi descrittivi<br />
<strong>archivi</strong>stici, documenti <strong>di</strong>gitalizzati, etc., si arricchiscono in continuazione.<br />
Ne sta uscendo riconfigurato il ruolo stesso <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione assicurato da<strong>gli</strong><br />
<strong>archivi</strong>sti, stretti tra le richieste crescenti <strong>di</strong> investire nel <strong>di</strong>gitale e il rapporto<br />
<strong>di</strong>retto con i documenti proprio della loro tra<strong>di</strong>zione 30 .<br />
è dunque molto probabile che nella seconda metà de<strong>gli</strong> anni <strong>di</strong>eci si<br />
assisterà alla progressiva chiusura de<strong>gli</strong> <strong>archivi</strong>. Temo che il problema che<br />
<strong>gli</strong> storici e <strong>gli</strong> <strong>archivi</strong>sti dovranno porsi molto presto non è «se» <strong>gli</strong> <strong>archivi</strong><br />
chiuderanno ma «come» chiuderanno. Ecco allora che l’evoluzione tecnologica<br />
potrebbe rendersi complice della decisione politica <strong>di</strong> non garantire<br />
le risorse necessarie al ricambio (e alla formazione) del <strong>per</strong>sonale che lavora<br />
ne<strong>gli</strong> istituti <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> valorizzazione del patrimonio documentario.<br />
Il <strong>per</strong>icolo è che la <strong>di</strong>gitalizzazione a richiesta della documentazione<br />
possa essere proposta come soluzione alternativa alla chiusura de<strong>gli</strong> <strong>archivi</strong><br />
alla consultazione in loco 31 . Essa salvaguarderebbe in apparenza l’accesso ai<br />
documenti ma lo impoverirebbe della me<strong>di</strong>azione assicurata fino a oggi dal<br />
sa<strong>per</strong>e <strong>archivi</strong>stico.<br />
Peraltro, le fonti de<strong>gli</strong> storici stanno subendo trasformazioni in atto non<br />
solo nei loro luoghi <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> consultazione primaria. è ormai<br />
il web stesso a farsi documento primario <strong>per</strong> la storia contemporanea, e non<br />
solo. Non vi è dubbio, infatti, che esso rifletta l’immagine comune che del<br />
passato, anche remoto, hanno spesso coloro che non sono storici <strong>di</strong> professione.<br />
Soprattutto, la rete si è configurata col nuovo secolo come strumento<br />
<strong>di</strong> espressione <strong>di</strong> comunità sociali, culturali e politiche che possono essere<br />
stu<strong>di</strong>ate solo attraverso il web. è dunque opportuno interrogarsi sulla natura<br />
<strong>di</strong> <strong>archivi</strong>o in sé della rete, cercando <strong>di</strong> analizzare quali siano stati <strong>gli</strong> scopi e le<br />
motivazioni che hanno ispirato la costruzione <strong>di</strong> siti che si propongono come<br />
strumenti <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o <strong>di</strong> memorie e <strong>di</strong> identità locali ma anche nazionali 32 .<br />
Ma c’è <strong>di</strong> più. I gruppi sociali, etnici, culturali, etc., che partecipano alla<br />
creazione <strong>di</strong> siti legati alla memoria delle comunità utilizzando <strong>gli</strong> strumenti<br />
collaborativi del web 2.0 stanno «scrivendo» un tipo <strong>di</strong> storia (legata ad<br />
aspetti sociali e antropologici, alla vita materiale, alla storia della fami<strong>gli</strong>a,<br />
etc., spesso basata su fonti orali) senza la me<strong>di</strong>azione de<strong>gli</strong> storici <strong>di</strong> professione.<br />
Questi ultimi sono chiamati <strong>per</strong>tanto a farsi «<strong>di</strong>gital public historians» 33 ,<br />
compartecipando anch’essi alla scrittura con<strong>di</strong>visa tipica <strong>di</strong> siti sul modello<br />
wiki. Ciò significherà ridefinire il concetto stesso <strong>di</strong> autorialità dei testi e dei<br />
documenti, l’autenticazione e la validazione dei loro contenuti, con<strong>di</strong>videndo<br />
informazioni e sa<strong>per</strong>i con un pubblico più ampio <strong>di</strong> quello accademico 34 .<br />
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