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Matematica curiosa - Martufi, Gabriele - Altervista

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il ricco bagaglio di teoremi e modelli matematici indispensabili tuttora ai<br />

matematici di ogni paese (Ottavio Ragione). Il padre Nicola era un noto<br />

chirurgo napoletano che aveva sposato in seconde nozze Sofia Bakunin<br />

(1870-1956), figlia del celebre rivoluzionario russo, il principe Michail<br />

Aleksandrovic, e madre di Renato. Importante nella vita di Caccioppoli<br />

risulterà la zia, Maria Bakunin, che occupò dal 1909 al 1948 varie<br />

cattedre di chimica presso la Scuola Politecnica e l’Università di Napoli e<br />

fu amica dei maggiori scienziati e intellettuali napoletani di quel periodo,<br />

tra i quali Benedetto Croce.<br />

Caccioppoli, appena laureato, fu assistente del celebre prof. Mauro<br />

Picone. La sua carriera universitaria iniziò a Padova (1931-34) e<br />

continuò a Napoli (1934-59). Nel 1953 fu insignito del premio nazionale di<br />

Scienze Fisiche Matematiche e Naturali da parte dell’Accademia dei<br />

Lincei. Fu poliedrico, estroverso e cupo, di folgorante umorismo e<br />

abissale malinconia. Esperto di letteratura e di cinema, conosceva i<br />

massimi poeti francesi, in particolare Rimbaud. Fu un eccellente pianista,<br />

ma non esistono sue registrazioni; si dice che amasse follemente la<br />

compagna ma non riusciva a comunicare questo suo sentimento se non<br />

attraverso la musica (la sua compagna lo lascerà). Comunista, coraggioso<br />

antifascista, non rifiutava mai di fare comizi per il Movimento per la Pace.<br />

Un giorno fu inviato a Bari per una grande assemblea dove era l’oratore<br />

principale; salito sul palcoscenico e avendovi trovato un pianoforte, si<br />

mise a suonare Brahms e, poiché la gente diceva “continua”, lui si esibì<br />

per tutto il tempo tra la disperazione degli organizzatori.<br />

Anticonformista e poliglotta, semplice ma a tratti inavvicinabile, ostile a<br />

stupidi e ipocriti, aveva una personalità inafferrabile come tentò di<br />

raccontare il regista Mario Martone nel film “Morte di un matematico<br />

napoletano”. Faceva esami in modo originale: poteva lanciare il libretto<br />

universitario contro allievi che, affermava, offendevano la matematica, o<br />

dare rapidamente trenta e lode a una ragazza dicendo al suo assistente il<br />

prete Coronato: “La vedi? E’ una donna, eppure ragiona!”. “Lo<br />

scienziato resta, la figura dell’uomo è legata a ricordi personali e quindi<br />

tende, purtroppo, a passare” (Guido Trombetti, rettore della Federico II);<br />

il teorema di Banach-Caccioppoli si studia al terzo anno della facoltà di<br />

matematica ed è un bagaglio di tutti i matematici. Si racconta che, per<br />

mettere alla berlina Achille Storace, segretario nazionale del partito<br />

fascista, che aveva fatto divieto ai cittadini napoletani di condurre a<br />

passeggio cani, camminava per le strade tenendo a guinzaglio una gallina.<br />

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