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Matematica curiosa - Martufi, Gabriele - Altervista

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VI INSERTO<br />

Moltiplicazione con le dita<br />

Gli Etruschi furono in un certo senso i maestri dei Romani, almeno nei<br />

primi tempi, in vari campi quali l’arte, la scienza, la religione, la tecnica<br />

ecc.; il sistema di numerazione decimale romano è molto simile a quello<br />

etrusco. Si consideri che i numeri etruschi (anche la scrittura) si leggevano<br />

da destra a sinistra (come quelli degli Osci, Umbri, Sanniti…); i Romani<br />

rovesciarono i simboli etruschi e li lessero da sinistra a destra: Λ (cinque<br />

etrusco) divenne V (cinque romano), ΛI (quattro etrusco) divenne IV<br />

(quattro romano), IΛ (sei etrusco) divenne VI (sei romano). Molti storici<br />

hanno visto nei simboli etruschi un primitivo sistema “quinario” (a base<br />

cinque) e quindi si può supporre che l’indigitazione (sistemi di<br />

numerazione basati sulle dita della mano) ha spinto gli uomini verso<br />

sistemi di numerazione (digitum in latino significa “dito”). Il simbolo I per<br />

uno somiglia sicuramente ad un dito, II a due dita…e per lo storico della<br />

Roma antica Theodor Mommsen (1817-1903) il segno del cinque comune<br />

a vari popoli italiani è una semplificazione stilizzata della mano; anche il<br />

simbolo del dieci X può essere considerato la composizione di due V.<br />

D’altronde anche l’uomo primitivo, appena conquistata la posizione<br />

eretta, sicuramente, dopo qualche tempo, si è servito delle mani non solo<br />

per fabbricare oggetti, ma anche come mezzo per rappresentare i numeri<br />

ed eseguire calcoli su di essi. La successione delle dieci dita ha reso<br />

semplice e intuitiva l’idea di numero cardinale e ordinale. Anche gli alunni<br />

imparano dapprima a contare con le dita e si può affermare che le dita<br />

furono la prima macchina calcolatrice. In conclusione i calcoli digitali<br />

iniziarono in tempi remotissimi, divennero di uso comune soprattutto nel<br />

Medio Evo ma anche nel Rinascimento furono usati in modo veloce dai<br />

mercanti (eseguivano quattro operazioni) e continuano tuttora in alcune<br />

zone dell’Europa. Il matematico Luca Pacioli (1445-1509), amico di<br />

Leonardo da Vinci e al servizio di Ludovico Maria Sforza, scrisse il primo<br />

trattato di matematica: Summa de aritmetica, geometria, proportioni et<br />

proportionalità ; in esso illustra uno dei più diffusi metodi d’indigitazione.<br />

“Beato è colui..che conta i suoi anni sulla mano destra” diceva Giovenale<br />

(55-130 ca) e per il Pacioli contare sulla mano destra significava avere più<br />

di 100 anni. Nelle scuole medievali era in uso il testo d’aritmetica “Liber<br />

de loquela per gestum digitorum” (libro sul linguaggio attraverso il<br />

movimento delle dita). Informazioni tratte da Agostini-De Carlo.<br />

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