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4 L’asportazione <strong>di</strong> truciolo<br />

Osservando gli andamenti della densità, del modulo elastico e della cristallinità sono<br />

evidenti alcuni tratti comuni, in particolare sembra vi siano due <strong>di</strong>versi trend sovrapposti:<br />

il primo che incrementa lungo lo spessore ed il secondo nel quale i valori alla pelle e<br />

all’interno <strong>di</strong>fferiscono dai valori nei punti interme<strong>di</strong>. Questo complesso andamento può<br />

essere spiegato considerando la <strong>di</strong>fferente velocità <strong>di</strong> raffreddamento che la superficie<br />

esterna presenta rispetto alla zona centrale. Nella parte esterna, un basso livello <strong>di</strong><br />

cristallizzazione è associato ad una forte orientazione molecolare; nella parte interna,<br />

invece, il materiale si raffredda lentamente e, <strong>di</strong> conseguenza, un elevato livello <strong>di</strong><br />

cristallinità è associato ad una orientazione meno marcata. Nelle zone interme<strong>di</strong>e si ha un<br />

comportamento me<strong>di</strong>o. Si nota dai grafici come solamente il ritiro termico presenti un<br />

andamento <strong>di</strong>verso, caratterizzato da un allungamento sulla superficie esterna e una<br />

contrazione nella zona centrale: questo trend evidenzia la presenza <strong>di</strong> un gra<strong>di</strong>ente<br />

significativo delle proprietà del materiale attraverso lo spessore.<br />

Il risultato della mancanza <strong>di</strong> omogeneità nel materiale lavorato comporta, pertanto,<br />

gran<strong>di</strong> deformazioni dopo la lavorazione.<br />

La Figura 4.22 mostra i grafici ottenuti per la valutazione delle tolleranze geometriche<br />

delle superfici lavorate. L’origine <strong>di</strong> ogni grafico rappresenta il punto <strong>di</strong> riferimento<br />

in<strong>di</strong>cato in Figura 4.16c. I risultati sono espressi in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> altezza dei punti<br />

della griglia dal punto <strong>di</strong> misura più basso per ciascun set <strong>di</strong> misure. Sul lato sinistro della<br />

Figura 4.22 sono riportati i grafici relativi al provino fresato con velocità <strong>di</strong> 750 rpm, sul<br />

lato destro vi sono i grafici relativi alla velocità <strong>di</strong> 1500 rpm. I primi due grafici (a-e) sono<br />

relativi alla superficie iniziale del provino, prima della lavorazione e le altre coppie <strong>di</strong><br />

grafici (b-f), (c-g), (d-h) riguardano le tre successive operazioni <strong>di</strong> fresatura. L’errore <strong>di</strong><br />

planarità del provino iniziale (a-e) può <strong>di</strong>pendere da <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> spessore nella piastra.<br />

Tuttavia, durante la lavorazione <strong>di</strong> fresatura, si può assumere che la superficie ottenuta<br />

sia piana fintantoché il provino è ammorsato alla tavola. Solo dopo la rimozione del<br />

provino dalla tavola si presentano le <strong>di</strong>storsioni misurate con la macchina a coor<strong>di</strong>nate.<br />

Nonostante si potesse immaginare che fosse il materiale vergine a presentare le<br />

deformazioni maggiori a causa della mancanza <strong>di</strong> uniformità dello spessore, sono invece<br />

le successive lavorazioni <strong>di</strong> fresatura a produrre le peggiori tolleranze.<br />

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