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Polifenilensolfuro (PPS)<br />

2 Materiali e meto<strong>di</strong><br />

Il polifenilensolfuro è un polimero semicristallino nel quale gli elementi monomeri<br />

aromatici sono combinati tra <strong>di</strong> loro da atomi <strong>di</strong> zolfo (Figura 2.5). Presenta elevate<br />

temperature <strong>di</strong> fusione (fino a 445°C) e <strong>di</strong> deformazione al calore, ed è caratterizzato da<br />

elevata resistenza chimica e rigi<strong>di</strong>tà. Tali proprietà rendono il PPS idoneo per l’impiego in<br />

materiali compositi ad alta resa. Il PPS viene prodotto come termoindurente e come<br />

termoplastico; quest’ultimo (il più importante) è leggermente ramificato e pertanto<br />

altamente cristallino. La cristallinità <strong>di</strong>pende molto dalla storia tempo-temperatura<br />

durante la lavorazione. La temperatura per impieghi prolungati va da 200 a 240°C, quella<br />

massima <strong>di</strong> utilizzo è <strong>di</strong> circa 300°C.<br />

Figura 2.5: Polifenilensolfuro, PPS.<br />

I campi <strong>di</strong> applicazione vanno dal microstampaggio ad iniezione <strong>di</strong> precisione,<br />

all’incapsulamento <strong>di</strong> chip e altri componenti elettronici, attacchi <strong>di</strong> lampade o fanali,<br />

alloggiamenti <strong>di</strong> pompe e altre parti, manufatti espansi e film.<br />

Il metodo <strong>di</strong> lavorazione principale è lo stampaggio ad iniezione, con temperatura <strong>di</strong><br />

massa da 315 a 370°C e temperatura dello stampo da 25 a 200°C (per temperature <strong>di</strong><br />

stampo superiori a 120°C la superficie dei pezzi stampati appare liscia e lucente mentre a<br />

40°C si ottiene la maggiore tenacità). Il PPS presenta una viscosità del fuso molto bassa,<br />

pertanto, anche se caricato, rientra tra le masse da stampaggio con buono scorrimento<br />

plastico, e con esso è possibile realizzare pareti <strong>di</strong> ridotto spessore.<br />

Nello stampaggio ad iniezione si impiegano compound con fibre, cariche minerali o<br />

combinazioni <strong>di</strong> entrambe. I rinforzi sono prevalentemente fibre <strong>di</strong> vetro, ma anche <strong>di</strong><br />

carbonio e arami<strong>di</strong>che; come cariche si impiegano carbonato <strong>di</strong> calcio, solfato <strong>di</strong> calcio,<br />

caolino, mica, talco o quarzo. Sono possibili cariche fino al 70% della massa. Il PPS è un<br />

materiale termoplastico fragile, pertanto in formulazione non caricata trova scarso<br />

impiego come massa per lo stampaggio ad iniezione.<br />

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