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5 L’innovazione delle tecniche <strong>di</strong> indagine<br />
Questa occorrenza può trovare giustificazione nel fatto che durante la prova al DSC, il<br />
campione interno ha mostrato un maggiore rilassamento ed una conseguente variazione<br />
<strong>di</strong> forma che ha causato un minor contatto con il crogiolo. Di conseguenza si è osservato<br />
un arrotondamento del picco <strong>di</strong> fusione ed una conseguente riduzione del calore<br />
misurato nelle fusione. Durante il processo <strong>di</strong> fabbricazione, la parte interna raffredda<br />
molto più lentamente <strong>di</strong> quella esterna: questo fatto dovrebbe portare ad un maggiore<br />
livello <strong>di</strong> cristallinità ma, allo stesso tempo, potrebbe generare un maggiore degrado delle<br />
catene polimeriche per la maggiore esposizione nel tempo alle alte temperature. Di<br />
conseguenza, una maggiore temperatura <strong>di</strong> fusione si osserva nella parte esterna. Il<br />
campione intero, che prende l’intero spessore del foglio <strong>di</strong> HDPE, presenta un picco <strong>di</strong><br />
fusione interme<strong>di</strong>o tra pelle e core ed un calore <strong>di</strong> fusione prossimo a quello del core.<br />
Considerazioni simili si possono fare anche per la poliammide (Figura 5.3). Il campione<br />
del core ha una più bassa temperatura <strong>di</strong> picco ma un maggior calore <strong>di</strong> fusione. La prima<br />
scansione al DSC annulla il processo <strong>di</strong> fabbricazione e <strong>di</strong>fatti nella seconda scansione<br />
l’effetto del processo <strong>di</strong> fabbricazione non è più visibile. Le seconde scansioni mostrano<br />
valori del calore <strong>di</strong> fusione maggiori che nel caso della prima scansione e molto vicini tra<br />
loro. Anche il picco <strong>di</strong> fusione si avvicina nella seconda scansione ma in questo caso è<br />
leggermente inferiore a quanto misurato nella prima scansione a causa del degrado<br />
aggiuntivo che è occorso durante il primo riscaldamento al DSC.<br />
Analizzando le prove <strong>di</strong> ritiro (Figura 5.4), si vede che i campioni <strong>di</strong> HDPE hanno una<br />
contrazione nella <strong>di</strong>rezione longitu<strong>di</strong>nale ed una elongazione in quella trasversale (valori<br />
me<strong>di</strong> 11.6% e 5.7% rispettivamente) come conseguenza del recupero del flusso del<br />
materiale durante il processo <strong>di</strong> fabbricazione. Per la PA66, si è osservata una grande<br />
<strong>di</strong>storsione per i provini più esterni (posizioni 1-2 e 9-10): in entrambi i casi si ha una<br />
elongazione del bordo esposto sulla pelle ed una contrazione <strong>di</strong> quello opposto. Il trend<br />
del ritiro nello spessore è chiaramente simmetrico con un valore me<strong>di</strong>o del ritiro intorno<br />
al 2% nella parte più interna.<br />
Analisi <strong>di</strong>namo-meccanica<br />
Le prove DSC e <strong>di</strong> ritiro termico mostrano la presenza <strong>di</strong> un significativo effetto <strong>di</strong><br />
fabbricazione per entrambi i materiali in termini <strong>di</strong> degrado, cristallinità e orientazione. In<br />
più una grande <strong>di</strong>somogeneità per la PA66 è stata anche messa in luce dai risultati DMA<br />
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