Il fiume Fortore - Studi preliminari al piano di gestione dei SIC
Il fiume Fortore - Studi preliminari al piano di gestione dei SIC
Il fiume Fortore - Studi preliminari al piano di gestione dei SIC
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Il</strong> Fiu m e Fo r t o r e: s t u d i <strong>preliminari</strong> a l p ia n o d i g e s t io n e d e i <strong>SIC</strong><br />
132<br />
prime 2 classi <strong>di</strong> età mentre sono solo pochi gli in<strong>di</strong>vidui<br />
che vengono reclutati nelle classi <strong>di</strong> età superiori.<br />
E’ una specie che possiamo considerare particolarmente<br />
minacciata d<strong>al</strong>l’introduzione <strong>di</strong> ciprini<strong>di</strong> <strong>al</strong>loctoni che<br />
potrebbero competere fortemente con essa.<br />
L’<strong>al</strong>borella meri<strong>di</strong>on<strong>al</strong>e Alburnus <strong>al</strong>bidus è una specie<br />
endemica del <strong>di</strong>stretto meri<strong>di</strong>on<strong>al</strong>e. La specie è in<br />
gradu<strong>al</strong>e <strong>di</strong>minuzione in molti bacini dell’are<strong>al</strong>e<br />
originario a causa dell’introduzione <strong>di</strong> ciprini<strong>di</strong> <strong>al</strong>loctoni<br />
aventi simile nicchia ecologica. Per t<strong>al</strong>e motivo è inserito<br />
nella Direttiva 92/43/CEE tra le “specie anim<strong>al</strong>i e veget<strong>al</strong>i<br />
d’interesse comunitario la cui conservazione richiede la<br />
designazione <strong>di</strong> zone speci<strong>al</strong>i <strong>di</strong> conservazione” <strong>al</strong>l. II; è<br />
inoltre elencato fra le specie protette della Convenzione<br />
<strong>di</strong> Berna <strong>al</strong>l. III.<br />
L’<strong>al</strong>borella meri<strong>di</strong>on<strong>al</strong>e è presente nelle regioni dell’It<strong>al</strong>ia<br />
centro meri<strong>di</strong>on<strong>al</strong>e d<strong>al</strong>l’Abruzzo <strong>al</strong>la C<strong>al</strong>abria. Tuttavia<br />
definire con esattezza il suo are<strong>al</strong>e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione è<br />
estremamente <strong>di</strong>fficile in relazione <strong>al</strong>la scarsità <strong>di</strong> dati<br />
<strong>di</strong>sponibili.<br />
E’ presente lungo gran parte del corso del <strong>fiume</strong> <strong>Fortore</strong>,<br />
dove l’ambiente tipico <strong>di</strong> questa specie è rilevabile nel<br />
tratto me<strong>di</strong>o basso del corso, e appare ben <strong>di</strong>ffusa in<br />
tutto il bacino del lago <strong>di</strong> Occhito. Più scarsa è la sua<br />
presenza nel torrente Saccione.<br />
Nelle acque del Molise l’<strong>al</strong>borella meri<strong>di</strong>on<strong>al</strong>e si trova<br />
nel tratto me<strong>di</strong>o del <strong>fiume</strong> Volturno, e nei suoi affluenti<br />
Vandra e San Bartolomeo, nel Trigno, nel Biferno e nel<br />
suo tributario torrente Rio.<br />
Nelle acque pugliesi la sua re<strong>al</strong>e <strong>di</strong>stribuzione appare<br />
poco conosciuta. E’ riportata in <strong>di</strong>versi torrenti del<br />
Subappennino Dauno, nell’Ofanto e nel bacino<br />
artifici<strong>al</strong>e del Locone.<br />
Barbo comune Barbus plebejus<br />
La tassonomia <strong>di</strong> questa specie e <strong>di</strong> tutto il genere<br />
Barbus sono attu<strong>al</strong>mente in fase <strong>di</strong> revisione che<br />
potrebbe portare a delle sostanzi<strong>al</strong>i variazioni a quanto<br />
in<strong>di</strong>cato.<br />
Si riconosce facilmente d<strong>al</strong>la caratteristica bocca<br />
infera munita <strong>di</strong> 4 bargigli, <strong>di</strong> cui la coppia posteriore<br />
è nettamente più lunga <strong>di</strong> quella anteriore; il corpo è<br />
affusolato, con la parte ventr<strong>al</strong>e quasi rettilinea e quella<br />
dors<strong>al</strong>e decisamente incurvata; è ricoperto da squame<br />
piuttosto gran<strong>di</strong>, tuttavia più piccole <strong>di</strong> quelle del<br />
barbo canino. <strong>Il</strong> capo è <strong>al</strong>quanto <strong>al</strong>lungato, gli occhi<br />
sono piccoli, scuri, rivolti leggermente verso il basso. <strong>Il</strong><br />
dorso è bruno scuro o bruno-verdastro, i fianchi sono<br />
in genere dello stesso colore con riflessi dorati, il ventre<br />
biancastro, anche se si notano sfumature cromatiche<br />
secondo l’ambiente in cui vive.<br />
Pre<strong>di</strong>lige le acque <strong>di</strong> fondov<strong>al</strong>le o dell’<strong>al</strong>ta pianura,<br />
correnti e limpide, poco temperate, a fondo ghiaioso<br />
o sabbioso, preferibilmente con portate idriche me<strong>di</strong>o<strong>al</strong>te;<br />
è un ottimo nuotatore, ed è facile notarlo in<br />
corrente od in prossimità <strong>di</strong> massi o piloni sommersi<br />
dove l’acqua crea <strong>dei</strong> vortici. È una specie gregaria,<br />
che forma branchi <strong>di</strong> numerosi in<strong>di</strong>vidui. È un pesce <strong>di</strong><br />
fondo che fruga, soprattutto <strong>di</strong> notte, tra i ciottoli <strong>al</strong>la<br />
ricerca <strong>di</strong> cibo, aiutato dai barbigli che hanno anche<br />
una funzione tattile. Le sue prede sono costituite da<br />
vermi, molluschi, larve <strong>di</strong> insetti, uova ed avannotti<br />
<strong>di</strong> <strong>al</strong>tri pesci e t<strong>al</strong>volta da detriti veget<strong>al</strong>i. Trascorre<br />
l’inverno in uno stato <strong>di</strong> semiletargo, <strong>di</strong> solito protetto<br />
in buche profonde. La riproduzione avviene da maggio<br />
a luglio secondo le zone, su fond<strong>al</strong>i ghiaiosi o sabbiosi;<br />
la femmina depone fino a 20 mila uova <strong>di</strong> piccolo<br />
<strong>di</strong>ametro, leggermente adesive, che possono essere<br />
fecondate anche da più maschi. Subito prima del<br />
periodo riproduttivo, il barbo è in grado <strong>di</strong> compiere<br />
notevoli spostamenti a volte anche per decine <strong>di</strong> Km<br />
<strong>al</strong>la ricerca <strong>dei</strong> luoghi adatti <strong>al</strong>la frega.<br />
<strong>Il</strong> Barbus plebejus è inserito nella Direttiva 92/43/CEE<br />
tra le “specie anim<strong>al</strong>i e veget<strong>al</strong>i d’interesse comunitario<br />
la cui conservazione richiede la designazione <strong>di</strong> zone<br />
speci<strong>al</strong>i <strong>di</strong> conservazione” <strong>al</strong>l. II e tra le “specie anim<strong>al</strong>i<br />
e veget<strong>al</strong>i <strong>di</strong> interesse comunitario il cui prelievo nella<br />
natura e il cui sfruttamento potrebbero formare<br />
oggetto <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> <strong>gestione</strong>” <strong>al</strong>l. V; è inoltre elencato<br />
fra le specie protette della Convenzione <strong>di</strong> Berna <strong>al</strong>l.<br />
III.<br />
<strong>Il</strong> barbo comune è una specie <strong>di</strong>ffusa in buona<br />
parte d’It<strong>al</strong>ia, con la sola esclusione delle isole, ed in<br />
D<strong>al</strong>mazia.<br />
Nelle acque del Molise il barbo è abbondante nel<br />
<strong>fiume</strong> Trigno, risulta invece comune in tutta l’asta del<br />
<strong>fiume</strong> Biferno, nel tratto inizi<strong>al</strong>e del Volturno e nel suo<br />
affluente, il torrente Vandra.<br />
E’ presente nel bacino del <strong>Fortore</strong> e attraverso questo<br />
in Puglia.<br />
Rovella Rutilus rubilio<br />
La Rovella colonizza i corsi d’acqua a partire d<strong>al</strong>la zona<br />
termin<strong>al</strong>e del rithron sino <strong>al</strong>le foci. Sembra pre<strong>di</strong>ligere<br />
tuttavia i fond<strong>al</strong>i sabbiosi o ghiaiosi in prossimità <strong>di</strong> rive<br />
coperte da abbondante vegetazione. È stata rinvenuta<br />
anche in acque term<strong>al</strong>i c<strong>al</strong>de presso Massa Marittima<br />
in Toscana.<br />
La stagione riproduttiva è lievemente anticipata rispetto<br />
a quello del Triotto ed è concentrata princip<strong>al</strong>mente<br />
nei mesi <strong>di</strong> aprile e maggio.<br />
In questa specie si evidenzia un certo <strong>di</strong>morfismo<br />
sessu<strong>al</strong>e, soprattutto nel periodo della fregola, con<br />
la comparsa <strong>dei</strong> tubercoli nuzi<strong>al</strong>i e l’accentuarsi del<br />
colore rosso delle pinne pettor<strong>al</strong>i, ventr<strong>al</strong>i ed an<strong>al</strong>e nei<br />
maschi. L’atto riproduttivo avviene seguendo un preciso<br />
cerimoni<strong>al</strong>e nuzi<strong>al</strong>e durante il qu<strong>al</strong>e le uova, deposte<br />
da una femmina, sono fecondate da due maschi.<br />
La <strong>di</strong>eta della rovella è a base <strong>di</strong> benthos per buona<br />
parte dell’anno, molluschi, insetti, crostacei anche se<br />
durante l’estate predomina un’<strong>al</strong>imentazione <strong>di</strong> tipo<br />
veget<strong>al</strong>e.