Il fiume Fortore - Studi preliminari al piano di gestione dei SIC
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Gio v a n n i Ru s s o - Maurizio Marrese<br />
QUADRO CONOSCITIVO SULLA FLORA E SULLA VEGETAZIONE<br />
An<strong>al</strong>isi <strong>dei</strong> dati<br />
Le specie veget<strong>al</strong>i, oltre che da un punto <strong>di</strong> vista sistematico,<br />
possono essere v<strong>al</strong>utate anche per affinità<br />
morfofisiologiche qu<strong>al</strong>i l’habitus, la forma esterna e il<br />
ciclo vit<strong>al</strong>e. Queste affermazioni sono state prese dai<br />
geobotanici come base <strong>di</strong> confronto per spiegare la<br />
coesistenza in un dato ambiente <strong>di</strong> specie sistematiche<br />
lontane. Un tipo <strong>di</strong> classificazione che non considera i<br />
rapporti sistematici sono le forme biologiche <strong>di</strong> Raunkiaer<br />
(1934). Sono queste delle categorie artifici<strong>al</strong>i in cui<br />
vengono ripartiti i veget<strong>al</strong>i in base ai loro adattamenti<br />
per superare la stagione avversa, sia essa determinata<br />
da eccessivo c<strong>al</strong>do e ari<strong>di</strong>tà o da temperature troppo<br />
rigide. La posizione delle gemme e l’<strong>al</strong>tezza della pianta<br />
sono in genere le forme <strong>di</strong> protezione utilizzate per<br />
fronteggiare il periodo <strong>di</strong> vita sfavorevole. Gli in<strong>di</strong>vidui<br />
appartenenti ad una stessa classe presentano habitus<br />
e ciclo vit<strong>al</strong>e simile vivendo in con<strong>di</strong>zioni ambient<strong>al</strong>i<br />
simili. Le forme biologiche <strong>di</strong> Raunkiaer applicate <strong>al</strong>le<br />
associazioni veget<strong>al</strong>i hanno una portata microambient<strong>al</strong>e,<br />
evidenziando le corrispondenze che intercorrono<br />
fra vegetazione e fattori climatici. Le <strong>di</strong>verse specie vascolari<br />
<strong>di</strong> questa flora in esame possono essere inserite<br />
in una delle seguenti categorie <strong>di</strong> Raunkiaer:<br />
‣ FANEROFITE (Ph): piante perenni legnose arboree<br />
o arbustive. Hanno <strong>di</strong>mensioni minime<br />
<strong>di</strong> 30-40 cm sino <strong>al</strong>le massime <strong>al</strong>tezze possibili.<br />
Le gemme sono portate <strong>al</strong>l’apice <strong>dei</strong> rami a<br />
più <strong>di</strong> 30-40 cm d<strong>al</strong> suolo. Sono le piante più<br />
esposte ai rigori dell’ambiente.<br />
‣ CAMEFITE (Ch): piante perenni, erbacee legnose.<br />
Le gemme sono portate d<strong>al</strong> fusto ad<br />
un <strong>al</strong>tezza <strong>di</strong> 25-30 cm, possono essere protette<br />
d<strong>al</strong>la neve o in minor misura dai detriti<br />
che si depositano sopra. L’<strong>al</strong>tezza complessiva<br />
della pianta non supera i 30-40 cm.<br />
‣ EMICRIPTOFITE (H): piante perenni erbacee.<br />
In inverno le gemme sono situate <strong>al</strong> livello del<br />
suolo. Sono le piante tipiche <strong>di</strong> un clima <strong>di</strong><br />
un clima rigido. Possono essere protette d<strong>al</strong>la<br />
neve o dai cascami <strong>di</strong> <strong>al</strong>tre piante. La maggior<br />
parte delle piante rinvenute nei miei rilievi appartiene<br />
a questa categoria.<br />
‣ NANOFANEROFITE (NP): piante perenni con<br />
gemme a più <strong>di</strong> 30 cm <strong>di</strong> <strong>al</strong>tezza.<br />
‣ GEOFITE (G): piante erbacee perenni la cui<br />
sopravvivenza nella stagione sfavorevole è<br />
garantita da organi sotterranei qu<strong>al</strong>i bulbi o<br />
rizomi.<br />
‣ TEROFITE (T): piante erbacee annu<strong>al</strong>i che svernano<br />
sotto forma <strong>di</strong> semi. Sono tipiche delle<br />
zone desertiche e subdesertiche.<br />
Grazie <strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi floristica si è potuto stilare un elenco<br />
(la nomenclatura usata per tutte le specie è conforme<br />
a quella in<strong>di</strong>cata da Pignatti “ Flora d’It<strong>al</strong>ia” del 1982).<br />
L’an<strong>al</strong>isi della flora vascolare ha permesso <strong>di</strong> censire<br />
715 entità , appartenenti a 85 famiglie, tra le qu<strong>al</strong>i le<br />
più rappresentate sono le Graminaceae (11%) seguite<br />
d<strong>al</strong>le Compositae e Leguminosae (10% e 7%).<br />
Figura 34 – Famiglie<br />
In una data vegetazione, ad ogni specie è possibile associare<br />
la rispettiva forma biologica. Possiamo poi c<strong>al</strong>colare<br />
le percentu<strong>al</strong>i <strong>di</strong> ciascuna classe e inserirle in un<br />
grafico. Si re<strong>al</strong>izza così lo spettro biologico che ci permette<br />
<strong>di</strong> definire in modo più evidente la struttura della<br />
vegetazione che non il semplice aspetto fisionomico.<br />
Lo spettro biologico delle specie censite nel bacino del<br />
Fiume <strong>Fortore</strong> è stato redatto secondo le in<strong>di</strong>cazioni<br />
riportate in Pignatti (1982).<br />
D<strong>al</strong>lo spettro biologico (Fig. 35) si può notare che la<br />
forma biologica più rappresentata è quella delle emicriptofite<br />
scapose con percentu<strong>al</strong>i del 23%. Le emicriptofite<br />
a <strong>di</strong>fferenza delle terofite (18%) sono forme<br />
maggiormente adattate ad un clima con inverni molto<br />
rigi<strong>di</strong> e ciò sta ad in<strong>di</strong>care che il territorio indagato si<br />
può collocare in un optimum ecologico <strong>di</strong> un <strong>piano</strong><br />
bioclimatico a maggiore mesofilia rispetto ai territori<br />
me<strong>di</strong>terranei in cui dominano le terofite.<br />
Figura 35 – Percentu<strong>al</strong>e delle forme biologiche rilevate<br />
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