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Il fiume Fortore - Studi preliminari al piano di gestione dei SIC

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An t o n e l l a Ar e n a<br />

CENSIMENTO STORICO ARTISTICO - PUGLIA<br />

<strong>Il</strong> tratturo<br />

L’anno 1443 rappresenta il momento <strong>di</strong> svolta nella vicenda<br />

storica dell’entità rur<strong>al</strong>e della Puglia: fu questo<br />

l’anno in cui Alfonso V d’Aragona, detto il Magnanimo,<br />

decise la riorganizzazione della Regia Dogana per<br />

la mena delle pecore in Puglia.<br />

<strong>Il</strong> termine “mena”, che anticamente stava ad attestare<br />

proprio l’affare, il negozio, non lascia dubbi sulla volontà<br />

del regnante aragonese circa il fine <strong>di</strong> t<strong>al</strong>e istituzione,<br />

ossia: “una delle più efficienti organizzazioni <strong>di</strong><br />

lucro nell’ambito dell’antico Regno <strong>di</strong> Napoli” (Raffaele<br />

Licinio).<br />

Nella riorganizzazione e delimitazione del territorio la<br />

corona aragonese non tenne conto della <strong>di</strong>stinzione<br />

tra le terre del fisco e quelle <strong>di</strong> proprietà privata, operando<br />

una vera e propria confisca, che lasciava ai proprietari<br />

soltanto un piccolo fazzoletto <strong>di</strong> terreno per le<br />

colture. 6<br />

Le greggi iniziavano il loro percorso stagion<strong>al</strong>e d<strong>al</strong>le<br />

regioni contigue la Puglia (Molise, Abruzzo, Campania<br />

e Lucania) in base <strong>al</strong>le necessità climatiche. Convenzion<strong>al</strong>mente<br />

verso la metà <strong>di</strong> ottobre le greggi venivano<br />

a trovarsi nel cosiddetto “riposo” del <strong>fiume</strong> Saccione,<br />

cioè quella parte <strong>di</strong> superficie delimitata dai fiumi Biferno,<br />

a nord, e <strong>Fortore</strong>, a sud, che ha come baricentro<br />

le attu<strong>al</strong>i città <strong>di</strong> Chieuti, Serracapriola e San Paolo<br />

Civitate.<br />

Topografia <strong>dei</strong> princip<strong>al</strong>i percorsi trattur<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’interno<br />

dell’area p<strong>SIC</strong> “V<strong>al</strong>le <strong>Fortore</strong> Lago <strong>di</strong> Occhito”:<br />

1 - Tratturo Aquila – Foggia<br />

9 - Tratturello Ururi – Serracapriola<br />

In questo ambito territori<strong>al</strong>e i funzionari della Dogana<br />

procedevano <strong>al</strong>la quantificazione numerica <strong>di</strong> ogni<br />

gregge e proporzion<strong>al</strong>mente assegnavano le zone <strong>di</strong><br />

pascolo con contratti <strong>di</strong> fitto. T<strong>al</strong>i contratti vincolavano<br />

ed obbligavano i proprietari delle greggi a fruire delle<br />

terre della Regia Dogana; a corrispondere i relativi<br />

compensi anche se lo sfruttamento del pascolo non<br />

avveniva; a vendere nella città <strong>di</strong> Foggia (nella Fiera che<br />

iniziava l’8 maggio) i prodotti della pastorizia, con lo<br />

scopo <strong>di</strong> non esentarsi d<strong>al</strong> pagamento del canone <strong>di</strong><br />

fitto; a rientrare nei luoghi <strong>di</strong> provenienza con il nullaosta<br />

della Dogana.<br />

Per esercitare una costante quanto capillare sorveglianza<br />

sulla transumanza si andarono precisando, col passare<br />

degli anni, <strong>dei</strong> percorsi denominati tratturi, arterie<br />

strad<strong>al</strong>i d<strong>al</strong>le <strong>di</strong>screte ampiezze trasvers<strong>al</strong>i, pari a 111<br />

metri.<br />

<strong>Il</strong> tratturo che per secoli ha rappresentato il percorso<br />

princip<strong>al</strong>e della transumanza tra Abruzzo e Puglia è il<br />

Tratturo del Re, che collegava l’Aquila a Foggia con un<br />

percorso <strong>di</strong> complessivi 244 km.<br />

L’antichità del tratturo è testimoniata dai rinvenimenti<br />

archeologici effettuati lungo il suo tracciato. Numerosi<br />

sono i frammenti <strong>di</strong> vasi della fine dell’età del Bronzo<br />

raccolti lungo il percorso trattur<strong>al</strong>e, che attestano una<br />

certa frequentazione <strong>di</strong> questa arteria già mille anni prima<br />

<strong>di</strong> Cristo. Inoltre gli e<strong>di</strong>fici religiosi in<strong>di</strong>viduati lungo<br />

il percorso del tratturo attestano la vit<strong>al</strong>ità <strong>di</strong> questa via<br />

<strong>di</strong> comunicazione in epoca preromana, quando i luoghi<br />

<strong>di</strong> culto erano probabilmente legati a momenti <strong>di</strong><br />

sosta <strong>dei</strong> pastori durante i loro spostamenti stagion<strong>al</strong>i.<br />

L’estendersi della conquista <strong>di</strong> Roma in Puglia (fine<br />

IV inizi III sec.) comportò una parzi<strong>al</strong>e confisca del<br />

territorio con la sua trasformazione in ager publicus<br />

(territorio pubblico), che fu sfruttato in parte per uso<br />

pascolativi, regolamentando il crescente fenomeno<br />

dell’<strong>al</strong>levamento transumante da parte delle classi ricche<br />

romane ed it<strong>al</strong>iche e successivamente d<strong>al</strong>l’imperatore.<br />

<strong>Il</strong> fenomeno della transumanza in epoca romana<br />

è documentato da fonti letterarie, qu<strong>al</strong>i il De rustica <strong>di</strong><br />

Varrone, il De agricoltura <strong>di</strong> Catone, nonché da numerose<br />

epigrafi.<br />

<strong>Il</strong> tratturo l’Aquila – Foggia attu<strong>al</strong>mente affiora in loc<strong>al</strong>ità<br />

Madonna del Ponte, in agro del Comune <strong>di</strong> San<br />

Paolo Civitate.<br />

L’o<strong>di</strong>erna importanza del sito è duplice: non solo si rinvengono<br />

i resti del tratturo, ma è possibile conoscere<br />

uno <strong>dei</strong> punti fissi in cui veniva effettuata, da parte<br />

della Dogana, la verifica dell’avvenuto pagamento<br />

della ”fida” (tassa per l’uso del tratturo da parte <strong>dei</strong><br />

pastori).<br />

207<br />

6 Ben <strong>di</strong>versa fu la politica <strong>di</strong> Federico II che nella sua Constitutio sive enciclica<br />

super massariis curiae, consentiva <strong>al</strong> proprietario o responsabile <strong>di</strong><br />

azienda, provisor massariorum, <strong>di</strong> mettere a coltura il proprio terreno nella<br />

misura che lui desiderava; <strong>al</strong> pascolo rimaneva così destinata quella porzione<br />

<strong>di</strong> terreno non coltivata.

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