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Il fiume Fortore - Studi preliminari al piano di gestione dei SIC

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<strong>Il</strong> Fiu m e Fo r t o r e: s t u d i <strong>preliminari</strong> a l p ia n o d i g e s t io n e d e i <strong>SIC</strong><br />

Nel XIII secolo il Castello, come tutto il feudo, attraversò<br />

una forte crisi, tanto che fu abbandonato del tutto tanto<br />

da necessitare nel futuro ripetuti rimaneggiamenti.<br />

Indubbiamente il perpetuarsi <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> intervento,<br />

per quanto abbia <strong>al</strong>terato la primitiva fabbrica castellare,<br />

ha reso possibile che il manufatto giungesse fino a<br />

noi. Limitandoci “ad accettare nel rudero, il residuo d’un<br />

monumento storico o artistico che non può rimanere<br />

che quello che è, onde il restauro <strong>al</strong>tro non può consistere<br />

nella sua conservazione, con i proce<strong>di</strong>menti tecnici<br />

che esige” (Cesare Bran<strong>di</strong>), necessari ed improcrastinabili<br />

risultano essere gli interventi <strong>di</strong> restauro, affinché non<br />

vada perso completamente ciò che è testimonianza della<br />

storia umana. L’o<strong>di</strong>erno uso agricolo del Castello non<br />

fa che aggravarne la già delicata situazione. Una volta<br />

<strong>al</strong>l’interno sembra <strong>di</strong> essere in una spoglia casa <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni,<br />

tot<strong>al</strong>mente abbandonata e dove sono state lasciate<br />

a marcire ogni genere <strong>di</strong> cose, d<strong>al</strong>le brocche, agli indumenti,<br />

ai legumi inscatolati, <strong>al</strong>l’antico asciugatoio.<br />

Sommità della Torre isolata<br />

Alcuni particolari degli interni del Castello<br />

202<br />

Cortile interno<br />

Grazie <strong>al</strong>la spinta propulsiva che i Catapani bizantini,<br />

Basilio Bojoannes e suo figlio, seppero dare <strong>al</strong>l’attività<br />

<strong>di</strong> incastellamento della Capitanata, tra il 1018 ed il<br />

1040 l’intero territorio si ripopolò proprio grazie <strong>al</strong>la<br />

nascita <strong>di</strong> queste città-piazzeforti.<br />

Questo tipo <strong>di</strong> attività e<strong>di</strong>ficatoria comportò, purtroppo,<br />

la necessità <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione estensioni sempre<br />

maggiori <strong>di</strong> terre da coltivare e per ottenere tutto<br />

ciò era necessario procedere <strong>al</strong> <strong>di</strong>sboscamento <strong>di</strong> ampie<br />

zone boschive.<br />

Grazie agli stu<strong>di</strong> ed ai rilevamenti eseguiti dagli archeologi<br />

agrari si è chiarito che il momento <strong>di</strong> maggiore<br />

intensità del <strong>di</strong>ssodamento <strong>di</strong> nuove terre si colloca<br />

<strong>al</strong>la fine dell’XI secolo e a promuoverlo furono i re e<br />

i signori. Le motivazioni erano essenzi<strong>al</strong>mente erano<br />

il rafforzamento della sicurezza delle strade, il consolidamento<br />

<strong>di</strong> una frontiera e la prospettiva <strong>di</strong> poter fare<br />

nuovi centri <strong>di</strong> riscossione <strong>di</strong> tributi e decime.<br />

Finché la dominazione bizantina potè garantire la pace<br />

vi furono progresso agrario e sviluppo delle colture.<br />

Caratteristica del periodo bizantino era stata la <strong>di</strong>visione<br />

della terra in piccoli appezzamenti, dovuta d<strong>al</strong>la<br />

crescita demografica, che spingeva la popolazione a

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