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Amministrare GNU/Linux - Cia

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2.4. GLI EDITOR DI TESTO 97poi che molti altri editor ne hanno copiato la sintassi e le modalità d’uso, o forniscono modalitàdi comando compatibili.Inoltre sia emacs, che il suo cugino xemacs, che nacque proprio per questo, sono editor usabilidirettamente anche dall’interfaccia grafica, nel qual caso verranno forniti all’utente gli usualimenù a tendina in cui si potranno trovare buona parte delle funzionalità di cui essi dispongono.Figura 2.1: Schermata di avvio dell’editor emacs.Come per tutti gli editor una sessione di emacs inizia invocando il comando seguito dal nomedel file da modificare; in tal caso si otterrà una finestra come quella mostrata in fig. 2.1. Nellaprima riga si trova il menù dei comandi, ad esso segue la sezione principale, dove compare iltesto del file ed in cui ci si muove con le frecce, terminato da una barra di stato in cui compaionovarie informazioni (il nome del file, se sono state fatte modifiche, ecc.). Nella la riga finale vienetenuto il cosiddetto minibuffer, in cui compaiono brevi messaggi (come nell’esempio, che riportala scritta (Updating...done)) ed in cui si scrivono gli argomenti dei comandi più complessi.Uno dei concetti fondamentali di emacs è quello di buffer, qualunque porzione di testo vengautilizzata da emacs, con l’eccezione del menù e della barra di stato è mantenuta in un buffer,sia che si tratti di un file che si è aperto per lavorarci sopra, che del testo generato automaticamentenelle operazioni dell’editor (come le liste dei file da scegliere che compaiono quando si usal’autocompletamento). Anche il minibuffer è un buffer, con la peculiarità di essere posizionatosull’ultima riga ed essere utilizzato per l’interazione con i comandi.In genere un buffer viene visto su una finestra che ne mostra il contenuto ed è terminata dauna barra di stato (nell’esempio ce n’è solo una), ma all’interno di una stessa istanza dell’editorpossono anche esserci più finestre che possono essere aperte sullo stesso buffer o su buffer diversi(questo vuol dire che ad esempio la sezione centrale di fig. 2.1 può venire divisa in due). Questopermette, anche operando in console, di lavorare su due o più finestre, dato che ciascuna può asua volta essere suddivisa a piacere, con il solo problema che se se ne creano troppe non si vedràaltro che barre di stato.All’interno di una finestra ci si può spostare con le frecce e gli altri tasti di spostamento, 58e scrivere del testo, questo verrà sempre inserito nella posizione in cui si trova il cursore (nell’e-58 emacs prevede una grande quantità di combinazioni di tasti per andare avanti ed indietro, spesso tutt’altroche intuitive per chi proviene da altri sistemi, questo è una conseguenza che il programma è nato quando ancorale tastiere non avevano né frecce né altri tasti di funzione.

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