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Amministrare GNU/Linux - Cia

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5.4. LA GESTIONE DI INTERFACCE E PERIFERICHE 227Attached scsi CD-ROM sr0 at scsi0, channel 0, id 0, lun 0Attached scsi CD-ROM sr1 at scsi0, channel 0, id 1, lun 0i CD infatti vengono acceduti con i dispositivi /dev/srN dove N è un numero progressivo a partireda 0; un nome equivalente, anch’esso utilizzato, è /dev/scdN. Gli altri dispositivi utilizzati sono/dev/sgN per l’utilizzo del driver generico (quello con cui si pilotano ad esempio masterizzatorie scanner) e /dev/stN per i nastri (con l’alternativa di /dev/nstN, in cui il nastro non vieneriavvolto quando arriva alla fine).Una caratteristica speciale del file /proc/scsi/scsi è che questo può essere acceduto anchein scrittura, si possono così rimuovere e aggiungere dispositivi, funzionalità che può essere utilequalora si disponga di periferiche hot-swap che possono essere estratte a caldo dal bus 76 ; questopuò essere fatto con comandi come:echo "scsi remove-single-device H C I L" > /proc/scsi/scsiecho "scsi add-single-device H C I L" > /proc/scsi/scsidove H, C, I ed L sono la solita quadrupletta di numeri che identifica il dispositivo. Ovviamenteun dispositivo potrà essere rimosso solo se non è al momento utilizzato.Le altre informazioni presenti nella directory /proc/scsi sono una directory per ciascunainterfaccia utilizzata, con il nome del relativo modulo di kernel, contenente un file con nomecorrispondente al numero di ciascun host adapter number presente con quella interfaccia, nellaforma:/proc/scsi//così nelle situazioni dei due esempi illustrati potremo trovare la directory aic7xxx in caso e ladirectory usb-storage nell’altro, e in quest’ultimo caso, quando utilizziamo oltre al disco fissoanche una penna USB, otterremo al suo interno due file, corrispondenti alle due istanze dellastessa interfaccia viste come host adapter diversi. 77Rispetto agli equivalenti dispositivi IDE in genere dischi e CDROM SCSI hanno prestazionisuperiori per la capacità del bus di gestire l’invio di comandi multipli, vista però la maggiorecomplessità del protocollo sono anche in genere più costosi (per questo CD e masterizzatorisono ormai praticamente inesistenti, e rimangono sostanzialmente solo dischi e nastri per l’usoprofessionale).Un secondo aspetto da tenere presente nel caso di dispositivi SCSI è che in genere il cablaggiodegli stessi è più delicato, alcuni bus infatti devono essere opportunamente terminati per consentireuna corretta trasmissione dei segnali, inoltre la presenza di diversi standard sullo stessobus può portare a degrado di prestazioni. Infine occorre tenere sotto controllo l’allocazione degliID, che è di norma a carico degli utenti, la presenza di due dispositivi con lo stesso ID infatti lirende entrambi inutilizzabili.Un programma storicamente utilizzato per ricavare le informazioni relative ai dispositivi SCSIè scsi_info, (che in Debian fa parte del pacchetto pcmcia-cs); questo permette di ricavare daldispositivo le informazioni ad esso sottostanti come:monk:/home/piccardi/truedoc/corso# scsi_info /dev/sdaSCSI_ID="0,0,0"HOST="0"MODEL="IC35L120 AVV207-0"FW_REV=" 0 0"76 questo è possibile solo se il bus e le periferiche sono cablati con dei connettori appositi (ad 80 pin) chesupportino questa funzionalità.77 si avrebbe lo stesso risultato nel caso si installassero più schede con lo stesso controller.

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