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Amministrare GNU/Linux - Cia

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5.1. LA GESTIONE DI KERNEL E MODULI 185con make modules_install. In genere i moduli vengono poi suddivisi in ulteriori sottodirectory;questa suddivisione cambia a seconda della versione del kernel. Ad esempio a partire dalkernel 2.4 i moduli sono installati sotto la directory kernel, e all’interno di questa suddivisiper categorie: nel caso avremo fs per il supporto dei filesystem, driver per il supporto delleperiferiche, net per il supporto dei protocolli di rete, crypto per gli algoritmi di crittografia. Aloro volta i moduli installati sotto drivers sono suddivisi per tipologia di hardware.La potenza di modprobe è che il comando, oltre alla risoluzione automatica delle dipendenze,è in grado anche di caricare più moduli in contemporanea e, sfruttando la suddivisione dellesottodirectory appena illustrata, anche uno fra tutti quelli che forniscono una certa funzionalità.Di norma infatti modprobe prevede come argomento il nome (o i nomi) dei moduli da caricare,(da indicare senza l’estensione .o finale), se invece si specifica l’opzione -t si indica di trattare ilparametro successivo come un pattern di ricerca all’interno della directory dei moduli, in questocaso il comando tenterà di caricare in sequenza tutti i moduli il cui pathname corrisponde alpattern, fermandosi al primo che viene caricato con successo. Questo consente ad esempio dichiedere il caricamento del driver di una scheda di rete (senza dover specificare quale) con uncomando del tipo:modprobe -t drivers/net \*dato che in questo caso verranno provati tutti i moduli presenti in quella directory.Specificando anche l’opzione -a la stessa operazione verrà eseguita per tutti i moduli dellalista senza fermarsi al primo che è stato caricato successo. Con l’opzione -l invece si avrà la listadei moduli che corrispondono. Infine con l’opzione -r si può richiedere la rimozione dell’interapila di moduli caricati in dipendenza dal modulo specificato (sempre che nel frattempo non sianostati utilizzati).Come nel caso di insmod anche con modprobe si può specificare un parametro da passare almodulo che viene caricato, il vantaggio di modprobe è che attraverso l’uso del suo file di conigurazionesi possono passare dei valori di default senza doverli scrivere esplicitamente. Le altreopzioni del comando sono riportate in tab. 5.3, l’elenco completo ed una descrizione dettagliatadelle stesse è come sempre disponibile nella pagina di manuale, accessibile con man modprobe.OpzioneSignificato-t Usa una lista di moduli da caricare che corrispondono adun pattern.-a Carica tutti i moduli della lista specificata con -t invecedi fermarsi al primo.-l Stampa la lista dei moduli che corrispondono ad un certopattern specificato con -t.-n Esegue tutta la procedura eccettuato il caricamento finaledel modulo.-r Rimuove il modulo specificato e l’insieme di moduli dacui esso dipende, o esegue l’autoclean.-v Abilita la stampa di un maggior numero di informazioni.-C Permette di usare un differente file di configurazione (dapassare come parametro per l’opzione).-c mostra i valori della configurazione corrente.Tabella 5.3: Principali opzioni del comando modprobe.Un comando essenziale per il funzionamento di modprobe è depmod che crea il file modules.depche identifica le dipendenze fra i vari moduli passati come argomenti sulla riga di comando. Ègrazie a questo file che è possibile determinare quali sono i moduli che contengono i simbolinecessari per poter poi caricare una altro modulo, così da poter effettuare il caricamento di tuttii moduli nella giusta sequenza. In genere il comando viene sempre invocato senza argomenti e

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