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Amministrare GNU/Linux - Cia

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308 CAPITOLO 8. LA GESTIONE DEI SERVIZI DI BASE8.2 I protocolli RARP, BOOTP e DHCPIn questa sezione tratteremo vari protocolli utilizzati prevalentemente per la assegnazione automaticadei numeri IP. Il primo, il Reverse Address Resolution Protocol è stato il primo protocollousato a questo scopo, ed è sostanzialmente in disuso essendo sostituito dagli altri due. Il secondo,il BOOTP, nasce principalmente invece per distribuire via rete immagini di avvio, mentrel’ultimo, il DHCP, ricomprende tutte queste esigenze all’interno di un unico servizio.8.2.1 Il protocollo RARPIl protocollo RARP (sigla che sta per Reverse Address Resolutoin Protocol), è un protocolloelementare, definito nell’RFC 903 che, come il nome stesso indica, esegue il compito inversorispetto al protocollo ARP già visto in sez. 7.4.4. Il protocollo è implementato direttamente alivello di collegamento fisico (cioè nella maggior parte dei casi su ethernet) e serve ad ottenere,dato un MAC address sulla rete, l’indirizzo IP ad esso associato.Lo scopo del protocollo era principalmente quello di provvedere un meccanismo automaticoper l’assegnazione di un numero IP ad una macchina in fase di avvio; questa esegue (posto cheil kernel disponga del relativo supporto) una richiesta RARP ed utilizza il numero IP fornitocome risposta (la cosa presuppone la presenza del relativo server).Tutto ciò oggi, in presenza di altri protocolli più sofisticati in grado di eseguire sia questo chealtri compiti, ha solo interesse storico (considerato anche che sono assai pochi ormai i sistemioperativi che lo supportano). Per chi si trovasse in situazioni in cui per compatibilità con vecchisistemi viene ancora usato questo metodo per l’assegnazione degli indirizzi, ci limitiamo a citarela possibilità compilare il kernel per utilizzare questo supporto.8.2.2 Il protocollo BOOTPIl protocollo BOOTP (da Bootstrap Protocol), è definito nell’RFC 951 e nasce come protocolloper gestire l’avvio automatico delle macchine. Rispetto al precedente RARP è basato su IP eUDP (e non direttamente sul collegamento fisico) ed non si limita alla ricerca di un numero IPda assegnare automaticamente ad una scheda di rete, ma prevede anche la richiesta del nomedi un file da usare come sistema operativo e dell’indirizzo di una macchina a cui rivolgersi perottenere quest’ultimo.Il protocollo nasce principalmente per fornire un meccanismo con cui macchine senza discopossano eseguire un avvio del sistema via rete, ottenendo questo ultimo (in genere tramite l’usodel protocollo TFTP, 2 anche se possono essere usati altri protocolli) da un opportuno server. Inquesto caso è compito del BIOS della macchina implementare la parte client del protocollo (siadi BOOTP che di TFTP, se poi viene usato quest’ultimo), in modo da ottenere poi l’immaginedel sistema che verrà caricata in memoria ed eseguita.Come sottoinsieme delle funzionalità del protocollo c’è ovviamente anche quella della assegnazioneautomatica di un numero IP (il trasferimento dell’immagine del sistema avviene semprecon un altro protcollo che necessita di IP), che è il motivo per cui lo abbiamo citato. Di nuovoqualora questa funzionalità fosse necessaria all’avvio di un sistema <strong>GNU</strong>/<strong>Linux</strong> (ad esempio perl’avvio di un sistema con la directory radice su NFS) occorrerà compilare il kernel con il relativosupporto (analogamente a quanto si farebbe per l’uso di RARP).Nel caso di <strong>GNU</strong>/<strong>Linux</strong> il supporto per la parte server del protocollo è disponibile conil programma bootpd (su Debian il pacchetto è bootp) che implementa tutte le funzionalità2 il Trivial File Transfer Protocol è un protocolllo elementare per il trasferimento di file basato su UDP, cheimplementa un meccanismo elementare, così da essere utilizzabile in programmi estremamente semplificati comequelli che sono contenuti nel BIOS di una macchina.

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