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Amministrare GNU/Linux - Cia

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240 CAPITOLO 6. AMMINISTRAZIONE AVANZATA DEL SISTEMAsi ha la partizione radice sul RAID). I valori possibili sono 1 e 0 che rispettivamente attivano edisattivano l’uso del persistent superblock.Questa funzionalità è essenziale, se si è compilato il relativo supporto del kernel, ad attivareanche l’autorilevamento del RAID all’avvio del kernel, occorre però anche aver marcato le partizioniche fanno parte di un array come di tipo 0xFD; in tal caso infatti il kernel riconosce lapartizione come componente di un RAID, e legge dal persistent superblock tutte le informazioninecessarie per attivarlo.Un’altra direttiva importante è chunk-size che dice le dimensioni, in kilobyte, delle stripein cui vengono divisi i dati scritti sull’array per i livelli che supportano lo striping. Questanon ha nessun significato né per il RAID-1 né per il linear, perché in entrambi i casi i dativengono comunque scritti (rispettivamente su entrambi o su uno dei dischi) qualunque sia laloro dimensione, ma negli altri casi questo dice la dimensione delle strisce in cui vengono divisii dati inviati su dischi consecutivi.Infine è molto utile la direttiva failed-disk che permette di creare un array inserendoci undispositivo senza che questo venga effettivamente utilizzato; in sostanza questa direttiva marcail dispositivo suddetto come rotto, e così diventa possibile ad esempio utilizzare il suddettodispositivo ed al contempo essere in grado anche di montare il dispositivo RAID che userài restanti dischi. È in questo modo che di solito si effettua una installazione che usi comedirectory radice un array: prima si installa su un disco normale, poi si crea l’array (di cui faparte anche detto disco, ma come failed-disk) e si copia su di esso tutto il sistema. Riavviandoed usando l’array come radice si potrà successivamente aggiungere all’array il disco usato perl’installazione, facendo fare la sincronizzazione dei dischi al kernel.Le altre principali direttive di /etc/raidtab sono riassunte in tab. 6.1; al solito l’elencocompleto è nella pagina di manuale, accessibile con man raidtab.Direttivaraiddevraid-levelnr-raid-disksnr-spare-diskspersistent-superblockchunk-sizedeviceraid-diskspare-diskfailed-diskSignificatointroduce la sezione che definisce un array, prende comeparametro il relativo file di dispositivo.indica il tipo di RAID da utilizzare.indica il numero di dischi che costituiscono direttamentel’array.indica il numero di dischi di riserva inseriti nell’array.registra le informazioni sull’array in un apposito settoresui dispositivi sottostanti.dimensione delle strisce (per le modalità RAID che lesupportano).indica uno dei dispositivi costituenti l’array.indica la posizione nell’array del precedente dispositivoindicato con device.indica la posizione nell’array del precedente dispositivoindicato con device come disco di riserva.indica la posizione nell’array del precedente dispositivoindicato con device come disco rotto.Tabella 6.1: Principali direttive di configurazione di /etc/raidtab.Una volta definite le proprietà dei vari RAID in /etc/raidtab si può inizializzare ed attivareciascuno di essi con il comando mkraid, che prende come parametro il file di dispositivo/dev/mdX che identifica ciascun array. Con l’opzione -c si può specificare in file di configurazionealternativo. Si tenga presente che l’operazione distrugge il contenuto dei dischi, a meno chequesti non siano marcati come failed-disk; in genere comunque il comando rileva la presenzadi dati e si rifiuta di eseguire l’inizializzazione a meno che non la si forzi con l’uso dell’opzione-f. Il comando rileva anche se i dispositivi scelti sono già stati utilizzati per un altro RAID, nelqual caso per forzare l’inizializzazione occorrerà usare l’opzione -R.

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