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Amministrare GNU/Linux - Cia

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210 CAPITOLO 5. AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA DEL SISTEMAal prompt, la direttiva read-only fa montare la radice in sola lettura (in genere è cura degliscript di avvio di rimontarla anche in scrittura).Nel caso si voglia lanciare un altro sistema operativo (cosa che di norma si fa tramite un altrobootloader) si deve usare la direttiva other specificando la partizione su cui si trova quest’ultimo.Anche questa direttiva deve essere seguita da una label. L’elenco completo si trova al solitonella pagina di manuale, accessibile con man lilo.conf.Una direttiva utile per la sicurezza è password che permette di proteggere con una passwordla procedura di avvio. Dato che la password è scritta in chiaro nel file di configurazione, qualorasi usi questa funzione si abbia anche la cura di proteggerne l’accesso in lettura (il comandolilo in ogni caso stampa un avviso se questa direttiva viene utilizzata con un file accessibile inlettura).L’uso di questa direttiva permette di controllare le modalità con cui si fanno partire le varieimmagini (o i sistemi operativi alternativi), attraverso ulteriori direttive da indicare nelle relativesezioni del file di configurazione. Specificando bypass non viene applicata nessuna restrizione;specificando restricted si impedisce all’utente di passare dei parametri al kernel sul prompt, ameno di non fornire la password; specificando mandatory è necessario fornire la password ancheper avviare la relativa immagine.Una volta che si sono definite le impostazioni in /etc/lilo.conf, si può attivarle con ilcomando lilo. Questo si limita a leggere il suddetto file e a reinstallare il bootloader con i nuovivalori. Il comando prende varie opzioni che permettono di soprassedere i valori specificati dalilo.conf, al solito si può fare riferimento alla pagina di manuale, accessibile con man lilo perl’elenco completo.Vale la pena però di ricordarne due, la prima è -r che permette di specificare una directorynella quale eseguire un chroot prima di eseguire il comando; essa è molto utile quando di si avviail sistema da un disco di recupero (ad esempio perché si è fatto casino con LILO ed il sistema nonparte più) perché permette di correggere i valori nel lilo.conf del disco, e ripristinare il sistemareinstallando il bootloader come se lo si fosse fatto direttamente dal disco originale; ovviamentein tal caso occorre montare il disco da qualche parte nel sistema usato come recupero e poi usarelilo -r sulla directory su cui lo si è montato.La seconda opzione è -R che invece specifica una riga di comando da passare a LILO alsuccessivo riavvio, come se la si scrivesse direttamente dal prompt. L’utilità dell’opzione è chequesto avviene una sola volta, per cui solo il riavvio successivo userà le nuove opzioni; cosìse qualcosa non va, ed il riavvio fallisce, basta far riavviare la macchina per riavere i valoriprecedenti, che si presume siano funzionanti.5.3.3 L’uso di GRUBIl secondo bootloader disponibile per <strong>Linux</strong> è GRUB (da Grand Unified Bootloader); GRUB ènato come bootloader per il sistema HURD 59 ma è in grado di avviare qualunque altro tipo disistema (compreso <strong>Linux</strong> e BSD).La caratteristica principale rispetto a LILO è che GRUB è formato da diverse parti, dettestadi, ciascuno dei quali, come gli omonimi dei razzi, viene usato per lanciare il successivo. Insostanza poi gli stadi sono due, il primo è un analogo di LILO e viene installato sul bootloader;il suo unico compito è quello di lanciare lo stadio successivo, che poi si incaricherà di effettuaretutte le operazioni successive.Il grande vantaggio di GRUB è che siccome il primo stadio deve solo occuparsi di trovareil secondo ed è quest’ultimo che fa tutto il lavoro, tutte le restrizioni che si applicano ad unprogramma che deve stare nell’MBR scompaiono. Per questo GRUB non solo non soffre del59 HURD è un sistema libero sperimentale realizzato dalla FSF, basato su una architettura microkernel, confunzionalità molto avanzate e completamente modulare; il suo sviluppo però è ancora all’inizio.

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