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Amministrare GNU/Linux - Cia

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2.4. GLI EDITOR DI TESTO 103Essendo jed in sostanza un clone di emacs non staremo a ripeterne i comandi principali, chesono gli stessi di tab. 2.20, anche la composizione della finestra (una cui immagine è mostrata infig. 2.4) è analoga a quella di emacs per cui basta rifarsi quanto detto in precedenza; il vantaggiodi jed è che l’utilizzo del menù è molto più intuitivo e avviene direttamente in modalità semigraficaanziché all’interno di finestre secondarie. Essendo un editor leggero ma molto potente,si trova su varie distribuzioni su dischetto.Un altro editor abbastanza diffuso è pico; questo è derivato da pine, un client per leggerela posta elettronica in console, separando da esso l’editor interno usato per per scrivere le email.Data la maggiore utilizzabilità rispetto a vi esso si è diffuso parecchio, il problema è che siccomepine non è software libero, non lo è neanche pico; per questo motivo è stato realizzato un clonecompletamente libero chiamato nano identico dal punto di vista dei comandi principali, ma piùleggero (tanto da essere usato nei dischi di avvio di Debian) e con qualche capacità in più.Figura 2.5: Schermata di avvio dell’editor nano.Il programma si invoca al solito passando come argomento il nome del file da modificare,che viene aperto nella finestra mostrata in fig. 2.5, in cui si ha una riga di stato all’inizio, e duerighe di aiuto in basso che riportano i comandi disponibili al momento, sulle quali vengono fattepure le eventuali richieste di immissione o richieste scelte sulle azioni da compiere.Un altro editor molto usato è mcedit; anche questo è un sottoinsieme di un’altro programmamc (nome che sta per Midnight Commander, un file manager semigrafico utilizzabile in consoleche nasce come clone del Norton Commander. Anche questo è un editor che mantiene nellaprima riga un riassunto dei comandi principali, per cui non staremo a descriverne i dettagli.Tutti gli editor citati sono in grado di funzionare in un terminale o dalla console, ma esistonotutta una serie di editor grafici come quelli inseriti in Gnome (gedit) e KDE (kate) che nonsono spiegati qui in quanto l’interfaccia grafica è in grado di dare accesso alle funzionalità basecon i soliti menù.Fra gli editor grafici vale però la pena segnalare uno dei più evoluti: nedit che disponedi un linguaggio di programmazione interna che ne permette una grande espandibilità ed èdotato di moltissime funzionalità (forse il più vicino ad emacs); per questo è uno degli editorpiù potenti, pur restando anche facile da usare. Esistono infine anche versioni grafiche di alcunidegli editor precedenti (come gvim per vi), mentre come già accennato sia emacs che xemacsusati dall’interfaccia grafica mettono a disposizione menù e utilizzo del mouse.

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