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Amministrare GNU/Linux - Cia

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4.1. ARCHIVIAZIONE E BACKUP 153specificata come argomento non opzionale. Pertanto una invocazione tipica in questa modalitàè del tipo:cpio < listadirectoryIl comando, a parte quelle usate per specificarne la modalità di operazione, supporta moltealtre opzioni. In particolare con -v si richiede una maggiore prolissità nelle operazioni, conla stampa dei nomi dei file che vengono processati; con -t si richiede di stampare la listadel contenuto di un archivio, con -A di aggiungere i file ad un archivio esistente (invece disovrascriverlo).OpzioneSignificato-0 prende in ingresso una lista di stringhe terminate dal carattereNUL (generabili con find) per permettere l’archiviazionedi file il cui nome contiene un carattere di acapo.-a ripristina il tempo di ultimo accesso sui file appena lettiperché non risultino tali.-d ricrea le directory in cui si trovano i file (altrimenti questiverrebbero creati nella directory corrente).-f copia solo i file che non corrispondono al patternspecificato.-F permette di specificare un nome di file da usare comearchivio al posto dello standard input o dello standardoutput.-m preserva i precedenti tempi di ultima modifica quandoricrea i file in fase di estrazione.-t stampa la lista dei file contenuti nell’archivio.-u sovrascrive eventuali file già esistenti con quellidell’archivio senza chiedere conferma.-v stampa informazioni aggiuntive sui file che vengono processatidal comando (in combinazione con -t viene usatoun formato analogo a quello di ls -l).Tabella 4.2: Principali opzioni del comando cpio.L’elenco delle principali opzioni è riportato in tab. 4.2, in cui si sono tralasciate le tre opzioniprincipali per selezionare le modalità di operazione; al solito l’elenco completo delle opzioni èdisponibile nella pagina di manuale accessibile con man cpio.4.1.4 I comandi dump e restoreI comandi tar e cpio appena illustrati, vengono usati per archiviare i file presenti all’interno delledirectory specificate, ma esistono comandi, come dump e restore che permettono di effettuarel’archiviazione a livello di un intero filesystem.Il limite di un programma come dump è che questo funziona solo per un filesystem che nesupporti le operazioni salvando le informazioni necessarie. Questo nel caso di <strong>Linux</strong> è verosolo per il filesystem ext2 e la sua estensione journalled ext3. Inoltre per poter utilizzare questafunzionalità occorre anche montare opportunamente il filesystem, e come accennato in sez. 1.2.4,per questo il file /etc/fstab prevede un campo apposito, il quinto, che deve essere inizializzatoopportunamente ad un valore non nullo.Una volta abilitato il supporto per il dump del filesystem tramite fstab effettuando operazionidi backup dello stesso tramite dump saranno salvate le informazioni necessarie a ricostruirequali file sono stati cambiati da un backup all’altro, così da permettere dei backup incrementali.Il funzionamento del programma prevede la possibilità 10 diversi livelli di dump, numerati da 0a 9, da specificare con le opzioni omonime (cioè -0, -1, ... -9), e se non specificato viene usatoil livello 9.

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