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Amministrare GNU/Linux - Cia

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6.1. L’UTILIZZO DEL RAID 239definiscono i vari array, identificati dalla direttiva raiddev, che prende come parametro il nomedel dispositivo da utilizzare per accedere ad esso. Una volta che si è definito un array lo si puòriutilizzare (in successive direttive raiddev. Un esempio di questo file, preso dalla pagina dimanuale, è il seguente:## sample raiddev configuration file# ’old’ RAID0 array created with mdtools.#raiddev /dev/md0raid-level 0nr-raid-disks 2persistent-superblock 0chunk-size 8device/dev/hda1raid-disk 0device/dev/hdb1raid-disk 1raiddev /dev/md1raid-level 5nr-raid-disks 3nr-spare-disks 1persistent-superblock 1parity-algorithm left-symmetricdevice/dev/sda1raid-disk 0device/dev/sdb1raid-disk 1device/dev/sdc1raid-disk 2device/dev/sdd1spare-disk 0La sintassi del file è molto semplice, righe vuote o inizianti per “#” vengono ignorate, ogni rigavalida contiene una direttiva seguita da un parametro che ne specifica il valore. Alla definizionedi una sezione con raiddev devono seguire le altre direttive che specificano di che tipo di arraydi tratta. La principale è raid-level, che prende come parametro il numero di livello: i valoripossibili sono 0, 1, 4 o 5) oppure linear. A questa segue di solito la direttiva nr-raid-disksche indica il numero di dischi dell’array. Per i livelli che supportano dei dischi di riserva (vale adire RAID-5 e RAID-1) se ne può specificare il numero con nr-spare-disks.Per ciascuna componente dell’array si deve poi specificare con la direttiva device qual’è ilfile di dispositivo con cui vi si accede. Questo può essere un qualunque dispositivo a blocchi,ivi compreso un altro RAID, purché questo sia già stato definito in una precedente sezione di/etc/raidtab. Ad una direttiva device deve seguire una direttiva raid-disk che ne specificala posizione nell’array (in ordine progressivo, a partire da 0).Gli eventuali dischi di riserva devono essere anch’essi dichiarati con device, e poi specificaticon la direttiva spare-disk. Nel caso di RAID-4 esiste anche la direttiva di specificazioneparity-disk che identifica il disco con le informazioni di parità. Devono essere specificate tantedirettive device quanti sono i dischi che si è indicato (con nr-raid-disks e nr-spare-disks)fare parte dell’array.Oltre a queste che sono fondamentali per definire la struttura di una array, esistono una seriedi direttive opzionali che permettono di configurare altre caratteristiche del RAID. Ad esempiol’uso della direttiva persistent-superblock permette di salvare le informazioni relative allaconfigurazione di un array in tutte le partizioni che ne fanno parte, in un apposito blocco di dati,il persistent superblock appunto, detto così in quanto in questo modo le informazioni sull’arraysono sempre disponibili, anche quando non si può accedere ad /etc/raidtab (ad esempio quando

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