LEGGE 488/92

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MICA Comitato tecnico consultivo L. 488/92 IPI la trasmissione della documentazione finale di spesa. Si chiede se tale direttiva possa essere applicata anche alle imprese individuali operanti nel settore turistico che presentino programmi d’investimenti della tipologia indicata atteso che la circolare n. 1039080 del 19.03.1999 al punto 2.1, ultimo capoverso, recita testualmente: “i predetti soggetti, fin dalla data di sottoscrizione del modulo di domanda, devono essere regolarmente costituiti, e cioè devono essere già iscritti al registro delle imprese, ….omissis.”. (25 – 11/05/99) (istruttoria, beneficiari, iscrizione al registro imprese) TUR R. Quella richiamata nel quesito è una particolare deroga prevista solo in favore delle imprese artigiane e per le particolari condizioni richiamate nella citata circolare e, pertanto, non è estensibile ad altre ipotesi. La normativa sul turismo si rivolge esclusivamente alle imprese e prevede che la sussistenza di tale requisito sia comprovato attraverso l’iscrizione al registro delle imprese. Tale condizione è pertanto valida nei confronti di tutti i soggetti che intendono richiedere le agevolazioni in argomento. 9.1.134 - D. (B. Napoli) (10.109) Nel caso di realizzazione di servizi annessi a struttura alberghiera la valutazione della preesistenza può essere indistintamente effettuata sulla base dei dati contabili (libri cespiti) o dei valori (analitici o sintetici) di mercato? (25 – 11/05/99) (istruttoria, servizi annessi/struttura esistente, valutazione) TUR R. Il valore della struttura ricettiva esistente e degli eventuali servizi annessi già presenti va desunto dal libro dei cespiti, al lordo dell’ammortamento, ovvero, a libera scelta dell’impresa, da una specifica perizia giurata. Quest’ultima deve indicare il valore attuale di costruzione, tenendo separato quello della struttura ricettiva da quello, eventuale, dei servizi annessi esistenti. 9.1.135 - D. (B. Carige) (8.110) Una ditta individuale ha avanzato richiesta delle agevolazioni in oggetto senza produrre, in sede di presentazione della domanda, certificato di iscrizione alla locale CCIAA dal quale risultasse e fosse accertabile quanto previsto al punto 2.1 della CIRCOLARE N. 1039080 del 19 marzo 1999 (…”lo svolgimento o la possibilità di svolgere la detta attività deve risultare, fin dalla data di sottoscrizione delle domanda di agevolazioni, dal certificato di iscrizione al registro delle imprese e, in particolare, dall’attività dichiarata, per quanto concerne le imprese individuali, o dall’oggetto sociale, per tutte le altre imprese.”). Contestualmente all’acquisizione della precitata istanza la scrivente Banca CARIGE S.p.A. ha effettuato una visura camerale dalla quale risulta che la richiedente le agevolazioni (per un’attività agri-turistica) svolgerebbe la seguente attività dichiarata: “COLTIVAZIONI AGRICOLE MISTE” corrispondente al codice ISTAT ’91 di attività prevalente : 01.10. Non viene pertanto fatta alcuna menzione circa l’attività di agriturismo. Secondo un ns. ulteriore accertamento la ditta in questione risulterebbe già iscritta all’albo delle imprese agri-turistiche istituito presso la competente commissione provinciale ma avrebbe omesso di dichiarare tale attività alla CCIAA di Genova. Si richiede se la suindicata iniziativa possa essere considerata ammissibile ancorché lo svolgimento o la possibilità di svolgere la predetta attività (alloggi agro turistici) non risulti, fin dalla sottoscrizione della domanda, dal CCIAA ed in particolare, trattandosi di ditta individuale, dall’attività dichiarata. (26 – 4/08/99) (istruttoria, agriturismo, iscrizione CCIAA TUR) R. La norma pone la condizione che l’impresa comprovi, fin dalla data della domanda, di svolgere o poter svolgere l’attività agri-turistica attraverso il certificato di iscrizione nel registro delle imprese. Qualora l’impresa svolga già tale attività e possa testimoniarlo attraverso altra idonea certificazione, tenuto conto della particolarità dell’attività in argomento, si ritiene che la trascrizione sul certificato di iscrizione al registro delle imprese possa essere considerato un fatto puramente formale (un semplice strumento attraverso il quale riscontrare una condizione rilevabile attraverso altra certificazione) e, in questo caso, superabile ai fini dell’ammissibilità della domanda. 9.1.48
MICA Comitato tecnico consultivo L. 488/92 IPI 9.1.136 - D. (Europrogetti & Finanza) Iniziativa alberghiera (ampliamento) Regione Puglia: il progetto prevede la trasformazione di un complesso edilizio destinato all’attività di agriturismo, mediante la ristrutturazione di fabbricati ubicati in un’area attualmente a destinazione agricola E2, da adibire a struttura alberghiera. E’ stata richiesta al Comune competente l’approvazione del progetto per cambio di destinazione d’uso del complesso che, da “attività agrituristica”, dovrebbe essere destinato ad “attività alberghiera”, ai sensi e per gli effetti della L.R. n.3/1998. L’art. 3 di tale Legge, terzo comma, stabilisce che “la realizzazione delle Opere Pubbliche dello Stato, della Regione, della Provincia, dei Comuni e degli Enti strumentali statali e regionali, può essere autorizzata dal Sindaco in deroga a quanto previsto dalla L.R. n. 30/90”. L’art. 4 della stessa legge – come modificato dall’art. 1 della L.R. 11 febbraio 1999 n. 8 - stabilisce “che nel caso in cui le opere pubbliche, finanziate nell’ambito del P.O.P. ‘94/99 o di altri programmi comunitari ovvero finanziati dallo Stato o da Amministrazioni centrali o da Enti strumentali dello Stato, nonché da Province, Comuni, e Comunità montane, ricadono in aree che negli strumenti urbanistici approvati non sono destinate a pubblici servizi, la deliberazione del Consiglio comunale di adozione dei progetti costituisce approvazione di variante degli strumenti stessi”. Tale deliberazione non è soggetta né a controllo né ad autorizzazione e approvazione regionale. L’art. 6 della stessa legge stabilisce che le disposizioni sopra riportate “si applichino, oltre che alle opere ed ai lavori pubblici, anche alle opere dichiarate di pubblico interesse dal Comune nel cui territorio l’opera stessa insiste”. Quest’ultimo articolo, ai sensi dell’art. 2 della L.R. n. 8/99, è stato integrato con l’elencazione delle opere che ai fini urbanistici, edilizi, paesaggistico - ambientali e per ogni effetto di legge, sono dichiarate di pubblico interesse e di pubblica utilità. Tale dichiarazione può riguardare unicamente le opere “realizzate da enti ed organismi pubblici anche se non classificate opere pubbliche" , quelle “realizzate da soggetti privati che godono di finanziamento pubblico” e quelle per “ le quali l’interesse pubblico e la pubblica utilità sono riconosciute da norme legislative statali e regionali”. Quanto sopra premesso, si evidenzia che nel caso di specie la richiedente ha ottenuto l’approvazione del progetto in deroga allo strumento urbanistico per effetto della L.R. n. 3/98 e della deliberazione del Consiglio comunale che ha definito i requisiti per la dichiarazione di pubblico interesse. In particolare, nel caso in esame, la concessione edilizia non è stata ancora rilasciata in quanto, dopo l’approvazione del progetto, è stata richiesta la voltura della pratica dal proprietario all’affittuario proponente la domanda di agevolazione; tuttavia, l’impresa ritiene che la deliberazione del Consiglio Comunale costituisca elemento rispondente ai requisiti richiesti dalla normativa per la presentazione della domanda di agevolazione. Si chiede di sapere se nel caso di specie – che rispecchia la situazione relativa a varie altre domande pervenute alla scrivente concessionaria sulla regione Puglia – la deliberazione del Consiglio comunale, che precede il rilascio della concessione edilizia, renda l’opera rispondente ai “vigenti specifici vincoli edilizi, urbanistici e di destinazione d’uso” di cui all’allegato 7/a alla circolare MICA n. 1039080/99, in quanto dichiarata opera di pubblico interesse o di pubblica utilità o perché finanziata con fondi pubblici ovvero perché l’interesse pubblico e la pubblica utilità sono riconosciute da norme legislative statali e regionali. Si evidenzia, peraltro, che la ditta richiedente non ha ancora ottenuto un finanziamento pubblico, ma che l’ha solo richiesto sulla L 488/92 e che la deliberazione comunale specifica che “non esiste una definizione normata delle opere di pubblico interesse ma un consolidato orientamento dottrinale e giurisprudenziale confluito nella definizione datane dal Ministero LL.PP. con le Circolari n. 518/63 e n. 3210/67”. (26 – 4/08/99) (istruttoria, vincoli di destinazione d’uso, vincoli edilizi TUR) 9.1.49
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