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Acta Ordinis Fratrum Minorum - OFM

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330 AN. CXXIX – MAII-AUGUSTI 2010 – N. 2Qui vengono cattolici latini, greco-cattolici,maroniti, siro-cattolici, siro-ortodossi, caldeicattolici, caldei ortodossi, armeni cattolici,armeni ortodossi. Una mescolanza di riti checomunque accettano la nostra realtà di Chiesacattolica e si adattano… evidentemente conqualche piccola modifica per non urtare la lorosensibilità: ad esempio nel Credo non diciamoChiesa cattolica ma Chiesa universale, che èpoi la stessa cosa tutto sommato. In questo climadi adattamento i rapporti con gli ortodossisono diventati molto buoni… Vediamo se riusciamoa trovare una data comune per celebrareassieme la Pasqua e non in due date diverse,perché il problema che si pone è quello dei matrimonimisti: capita che la moglie faccia festaperché magari è cattolica, il marito deve faredigiuno perchè festeggia 2-3 settimane dopo!Quindi si generano situazioni che creano unpo’ di difficoltà anche all’interno delle nostrefamiglie, prevalentemente miste: armeni, cattolici,ortodossi, caldei.La situazione della Chiesa in Turchia èquella di una realtà minoritaria all’interno diun mondo musulmano. Si sa che la Turchia havoluto essere uno stato laico. Di fatto, per ragionidi carattere politico, la laicità è andata dimenticata.Questo ha avuto delle conseguenzeanche nei nostri confronti, perché è vero siamouna minoranza ma minoranza che ha persoquasi tutti i diritti! Non ha perso ancora il dirittodi sopravvivere. Io ad esempio sono qui inTurchia, ma non ho nessun riconoscimento daparte dello stato turco perché la Chiesa cattolicalatina in Turchia non è riconosciuta… Inpratica, in Turchia le uniche minoranze riconosciutesono quella ortodossa, quella bulgara,quella armena e quella ebraica. Tutte le altreminoranze, quindi i protestanti, i cattolici, i siro-cattolici,i caldei non hanno nessuno statusgiuridico e non sono riconosciute. Questo ci hacreato un po’ di difficoltà nel passato e ce nesta creando ancora oggi».Stare tra la gentecontro i pregiudizi«Devo dire che personalmente il mio rapportocon la gente è abbastanza buono. Non hoavuto grandi difficoltà, perché ho trovato daparte del popolo turco una buona accoglienzanei miei confronti… parlo della gente semplicema anche dei responsabili. Però evidentementeci sono anche delle teste calde dalle qualibisogna sempre guardarsi. Mi hanno rimessoil poliziotto, che mi era stato tolto per graziadi Dio qualche settimana fa, perché una decinadi giorni fa hanno cercato di investirmi in motorino,in un passaggio pedonale. C’è una situazionerelativamente tranquilla, ma bisognaprestare ugualmente molta attenzione perchénon si sa chi e quando può colpire… soprattuttoadesso, che si celebrerà il processo delpresunto assassino di don Andrea, è possibileche gli animi si surriscaldino ancora un po’…Io ricevo due volte la settimana il bollettinodell’Ufficio stampa della Conferenzaepiscopale turca: ebbene vengono riportatetutte le notizie sui cristiani, sulla Chiesa, sullediverse confessioni. Devo dire che l’80%delle cose che leggo settimanalmente o sonocalunnie o prese in giro o sono banalità sullaChiesa, sui cristiani. Quindi chi legge questigiornali, parlo dei giornali nazionali, si creaun’opinione sui cristiani totalmente falsa.Per questo quello che sto facendo adesso è dimettere in piedi strumenti di comunicazione,anche per contrastare queste letture distortedel cristianesimo, che poi creano soprattuttonei più sprovveduti un atteggiamento negativonei nostri riguardi.Un paio di settimane fa un ragazzino hascritto una lettera: compio 18 anni, se voi midate 100 euro io sono disposto a diventare cristiano.Ci sono anche dei miei amici che sonodisposti a diventare cristiani. Questo per direcome certe notizie, che circolano soprattuttonei più sprovveduti, trovano buon terreno conla conseguenza che le letture che danno di noisono distorte. Il poliziotto di scorta, quandomi ha lasciato due settimane fa, mi ha detto:io non credevo che voi cristiani foste così diversida come vi dipingono. Non credevo chefoste persone così normali, così affabili, sempretranquilli e sorridenti. Per dire cosa ci stadietro: un monte di pregiudizi, di preconcettiche ci grava ancora sulle spalle. Per cui la cosamolto importante è di rendersi presente, dicomunicare, di stare anche tra la gente, di dareun volto diverso».Pericoli e speranzeper i cristianiMons. Padovese non è tranquillo. «Il pregiudiziopiù comune è che noi cristiani siamosenza fede, che abbiamo la fede sbagliata o chesiamo piuttosto superficiali… Dopo l’omicidiodi don Santoro, viviamo nella stessa situazionedi prima, con un atteggiamento di maggioreprudenza rispetto al passato, perchè finoalla morte di don Andrea nessuno si sentiva

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