"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...
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Il dopoguerra <strong>in</strong> una comunità valsesiana: scelte politiche e amm<strong>in</strong>istrative<br />
La lista numero uno aveva tutte le carte<br />
<strong>in</strong> rego<strong>la</strong> <strong>per</strong> v<strong>in</strong>cere: si riconosceva nel<br />
partito più forte del momento; aveva al suo<br />
<strong>in</strong>terno <strong>per</strong>sone di età matura, con una certa<br />
es<strong>per</strong>ienza; aveva tra i suoi candidati una<br />
delle <strong>per</strong>sone di maggior peso <strong>in</strong> seno al<strong>la</strong><br />
comunità, colui che verrà eletto s<strong>in</strong>daco.<br />
Infatti v<strong>in</strong>se. Entrarono <strong>in</strong> consiglio tutti i<br />
dodici candidati. Delle altre tre liste entrarono<br />
<strong>in</strong> consiglio solo quattro candidati (v.<br />
tabel<strong>la</strong> 1).<br />
Il nuovo consiglio si riunì <strong>per</strong> <strong>la</strong> prima<br />
volta il 7 aprile 1946: fu convocato con i r<strong>in</strong>tocchi<br />
del<strong>la</strong> campana maggiore, come voleva<br />
l’antica usanza 8 . Il consiglio elesse s<strong>in</strong>daco<br />
Giovanni Camillo Preti con quattordici<br />
voti, “un capo del Comune veramente<br />
espresso dal popolo, che riversò su lui <strong>la</strong><br />
maggioranza dei suoi voti: ed egli cont<strong>in</strong>ua<br />
così, come del resto già <strong>in</strong> passato, l’attività<br />
civica di cui fu sempre esemp<strong>la</strong>rmente<br />
animatrice <strong>la</strong> sua famiglia” 9 . Alfonso Alberti<br />
e Federico Antonietti furono eletti assessori<br />
effettivi, mentre Florido Antonietti<br />
e Seraf<strong>in</strong>o Cuccio<strong>la</strong> assessori supplenti.<br />
La scelta degli assessori fu anoma<strong>la</strong> poiché<br />
Federico Antonietti non apparteneva al<br />
gruppo di maggioranza, essendo un candidato<br />
del<strong>la</strong> lista numero due.<br />
Comunque sia, il nuovo consiglio e <strong>la</strong><br />
nuova giunta riuscirono a far fronte ai bisogni<br />
del paese, visto che il “Corriere Valsesiano”,<br />
nel novembre del 1946, pubblicava<br />
un articolo <strong>in</strong> cui si diceva: “Da qualche<br />
tempo notiamo con compiacimento<br />
che il nostro Comune va <strong>in</strong>contro alle necessità<br />
del paese con o<strong>per</strong>e pubbliche, che<br />
<strong>per</strong> <strong>in</strong>teressamento del nostro s<strong>in</strong>daco sig.<br />
Preti Giovanni Camillo trovano attuazio-<br />
ne immediata, con soddisfazione di tutti.<br />
Infatti dopo i <strong>la</strong>vori di ripulitura e sistemazione<br />
del<strong>la</strong> strada che conduce a Seccio -<br />
<strong>la</strong>vori che si sono ritenuti necessari, anche<br />
<strong>per</strong>ché tale strada è di accesso alle frazioni<br />
Ronchi e Solivo - è ora <strong>la</strong> volta del<strong>la</strong> costruzione<br />
di un acquedotto che convoglierà<br />
le acque delle sorgenti di Seccio, con<br />
diramazioni alle adiacenti località abitate,<br />
f<strong>in</strong>o a giungere <strong>in</strong> paese [...].<br />
Con tale o<strong>per</strong>a, che segna l’<strong>in</strong>izio di un<br />
programma di costruzioni, il nostro Comune<br />
dimostra di seguire l’im<strong>per</strong>ativo dei momenti<br />
critici attuali: costruire, <strong>per</strong> dare <strong>la</strong>voro<br />
e benessere al<strong>la</strong> sua gente” 10 .<br />
In quel <strong>per</strong>iodo il Comune poté portare<br />
avanti parecchi <strong>la</strong>vori <strong>per</strong>ché nelle sue casse<br />
entravano i soldi ricavati dallo sfruttamento<br />
dei numerosi boschi cedui (come risulta<br />
dai verbali del<strong>la</strong> giunta municipale).<br />
F<strong>in</strong>o al<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e del 1946 <strong>la</strong> giunta mantenne<br />
<strong>la</strong> sua formazione <strong>in</strong>iziale, ma con il<br />
nuovo anno le cose cambiarono. Il 5 gennaio<br />
1947 si riunì il consiglio e il s<strong>in</strong>daco,<br />
Giovanni Camillo Preti, presentò le proprie<br />
dimissioni “<strong>per</strong> motivo di <strong>in</strong>compatibilità<br />
rispetto al proprio impiego di ricevitore<br />
postale di questo Comune” 11 . Si procedette<br />
subito all’elezione del nuovo s<strong>in</strong>daco: ottenne<br />
<strong>la</strong> maggioranza dei voti Alfonso Alberti,<br />
che era stato f<strong>in</strong>o a quel momento vices<strong>in</strong>daco<br />
(Alfonso Alberti: 12 voti; Seraf<strong>in</strong>o<br />
Cuccio<strong>la</strong>: 3 voti). Alberti mantenne <strong>la</strong> carica<br />
di s<strong>in</strong>daco f<strong>in</strong>o al 1951, mentre vices<strong>in</strong>daco<br />
divenne Giovanni Camillo Preti. Si<br />
dice <strong>in</strong> paese che <strong>in</strong> realtà Alfonso Alberti<br />
fosse s<strong>in</strong>daco solo di nome, ma non di fatto,<br />
e che le decisioni importanti cont<strong>in</strong>uasse<br />
a prenderle il vices<strong>in</strong>daco, e il povero Al-<br />
8 Si veda “Corriere Valsesiano”, 31 maggio 1946, p. 2.<br />
9 Ibidem.<br />
10 Boccioleto. Le <strong>in</strong>iziative comunali, <strong>in</strong> “Corriere Valsesiano”, 29 novembre 1946, p. 2.<br />
11 Verbale del consiglio comunale del 5 gennaio 1947, <strong>in</strong> Archivio comunale di Boccioleto.<br />
a. XXIII, n. s., n. 2, dicembre 2003 109