"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...
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che è <strong>la</strong> so<strong>la</strong> possibile, a meno che il proletariato<br />
r<strong>in</strong>unzi ad ogni forma di associazione<br />
e movimento organizzato, esige una simultanea<br />
discesa <strong>in</strong> campo di tutte le forze<br />
o<strong>per</strong>aie” 35 .<br />
Sono questi gli obiettivi che il Pcd’I contava<br />
di raggiungere quando, nell’agosto<br />
del 1921, <strong>la</strong>nciò un appello, al<strong>la</strong> Cgl, all’Usi,<br />
e al S<strong>in</strong>dacato ferrovieri <strong>per</strong> <strong>la</strong> costituzione<br />
di un fronte unico s<strong>in</strong>dacale <strong>in</strong> grado<br />
di rispondere efficacemente all’offensiva<br />
borghese e difendere le conquiste raggiunte<br />
dalle organizzazioni o<strong>per</strong>aie nell’immediato<br />
dopoguerra. Era un’<strong>in</strong>novazione<br />
significativa rispetto al<strong>la</strong> “strategia<br />
del caso <strong>per</strong> caso” adottata dal<strong>la</strong> Cgl; non<br />
solo, come avrebbero più volte ribadito con<br />
orgoglio i dirigenti italiani, si trattava del<strong>la</strong><br />
prima concreta <strong>in</strong>iziativa di fronte unico<br />
dopo <strong>la</strong> conclusione dei <strong>la</strong>vori del III Congresso<br />
Ic.<br />
Esiste un’ulteriore pregio; <strong>in</strong>fatti, <strong>la</strong> lettura<br />
<strong>in</strong> chiave politica del<strong>la</strong> crisi del 1921<br />
consentiva al Pcd’I di sve<strong>la</strong>re <strong>la</strong> componente<br />
antio<strong>per</strong>aia dell’<strong>in</strong>iziativa imprenditoriale:<br />
lo scontro <strong>in</strong> atto all’<strong>in</strong>terno delle fabbriche<br />
non riguardava so<strong>la</strong>mente <strong>la</strong> ristrutturazione<br />
aziendale, bensì <strong>in</strong>vestiva i rapporti<br />
di potere tra capitale e <strong>la</strong>voro con l’obiettivo<br />
di ristabilire piena autorità padronale.<br />
Nondimeno, non è possibile non cogliere<br />
anche l’aspetto propagandistico <strong>in</strong>sito<br />
nel<strong>la</strong> proposta di fronte unico: <strong>la</strong> ritrosia<br />
del s<strong>in</strong>dacato a proc<strong>la</strong>mare lo scio<strong>per</strong>o generale<br />
avrebbe <strong>in</strong>fatti consentito ai comunisti<br />
di smascherare <strong>la</strong> natura controrivoluzionaria<br />
dei dirigenti del<strong>la</strong> Cgl, contribuendo<br />
a ridurre <strong>la</strong> sua l’<strong>in</strong>fluenza tra le masse<br />
Federico Caneparo<br />
o<strong>per</strong>aie. Il fronte unico assumeva così una<br />
forma più vic<strong>in</strong>a ad una paro<strong>la</strong> d’ord<strong>in</strong>e<br />
agitatoria che ad una vera e propria <strong>in</strong>iziativa<br />
politica.<br />
Ai f<strong>in</strong>i del<strong>la</strong> nostra analisi, ci <strong>in</strong>teressa,<br />
soprattutto, sottol<strong>in</strong>eare le ricadute <strong>in</strong>ternazionali<br />
di tale atteggiamento. Bordiga,<br />
<strong>in</strong> una serie di articoli pubblicati sull’organo<br />
stampa del Pcd’I, “Il Comunista”, all’<strong>in</strong>izio<br />
del 1922, irrigidiva ulteriormente<br />
<strong>la</strong> concezione del fronte unico e polemizzava<br />
con le contemporanee e<strong>la</strong>borazioni a<br />
riguardo diffuse nel movimento comunista<br />
<strong>in</strong>ternazionale e tra i dirigenti del Com<strong>in</strong>tern,<br />
possibiliste di fronte a prospettive di<br />
alleanza politica con i socialisti e i socialdemocratici.<br />
Egli confermava <strong>la</strong> correttezza<br />
delle <strong>in</strong>dicazioni sancite nel III Congresso<br />
Ic, coniugandole al<strong>la</strong> contemporanea<br />
esigenza di mantenere un “un Pci saldo,<br />
adatto al<strong>la</strong> lotta rivoluzionaria, esente da<br />
tabe socialdemocratica e centrista”. Tuttavia,<br />
si dichiarava contrario all’adozione del<br />
fronte unico a livello politico, proprio <strong>per</strong><br />
salvaguardare l’<strong>in</strong>dipendenza del partito e<br />
il suo programma dai <strong>per</strong>icoli dell’opportunismo<br />
e del<strong>la</strong> degenerazione <strong>in</strong>siti nel<strong>la</strong><br />
col<strong>la</strong>borazione con gli altri partiti politici<br />
e nel<strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong> macch<strong>in</strong>a statale borghese.<br />
“Il quadro che ci presenta Radek è impostato<br />
su analogie evidenti con quel<strong>la</strong> situazione<br />
offensiva capitalistica da cui siamo<br />
partiti <strong>per</strong> precisare <strong>la</strong> nostra tattica del fronte<br />
unico s<strong>in</strong>dacale. Abbiamo il proletariato<br />
che vede <strong>in</strong>tensificare al massimo il suo<br />
sfruttamento da parte del padronato <strong>per</strong> effetto<br />
del<strong>la</strong> situazione generale sull’azione<br />
e <strong>la</strong> pressione di questo [...] una via di uscita<br />
35 A. BORDIGA, La Tattica dell’Internazionale comunista, <strong>in</strong> “Il Comunista”, 17 febbraio<br />
1922; questo articolo fa parte di una più ampia serie di articoli apparsi sia su “Il Comunista”<br />
(11, 15, 17, 22 e 29 febbraio 1922, ora contenuti <strong>in</strong> Storia del<strong>la</strong> s<strong>in</strong>istra comunista, cit.,<br />
pp. 272-294) che su “Ord<strong>in</strong>e Nuovo” nei primi mesi del 1922.<br />
54 l’impegno