"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...
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te a New York - assise annua non deliberante,<br />
ma pur sempre grande kermesse mondiale<br />
degli stati - George W. Bush aveva presentato<br />
“al mondo” <strong>la</strong> richiesta di <strong>in</strong>tervento<br />
Onu <strong>in</strong> Iraq. Secondo gli accordi, quel<strong>la</strong> era<br />
l’occasione giusta. Temendo forse di apparire<br />
troppo remissivo, Bush commette l’errore<br />
di ribadire, punto <strong>per</strong> punto e <strong>per</strong> giunta<br />
<strong>in</strong> modo arrogante, le ragioni dell’<strong>in</strong>tervento<br />
uni<strong>la</strong>terale. La stragrande maggioranza<br />
degli stati pronuncia discorsi di condanna<br />
o comunque di dissenso rispetto alle motivazioni<br />
statunitensi. Alle Nazioni unite<br />
è da gennaio che gli Usa sono <strong>in</strong> costante<br />
m<strong>in</strong>oranza.<br />
Inf<strong>in</strong>e, a metà ottobre, <strong>la</strong> risoluzione è assunta<br />
all’unanimità dal Consiglio di sicurezza.<br />
Francia, Germania, Russia hanno escluso<br />
una loro partecipazione, sia essa militare,<br />
gestionale o f<strong>in</strong>anziaria. Posizione<br />
ribadita al<strong>la</strong> successiva conferenza di Madrid<br />
“dei paesi donatori”.<br />
Nelle sue l<strong>in</strong>ee di fondo, il quadro sembra<br />
del<strong>in</strong>earsi, e ciò che appare è facilmente<br />
<strong>in</strong>tellegibile: gli Stati Uniti non dispongono<br />
più dell’Onu a loro piacimento, com’è<br />
sempre stato. È <strong>per</strong> questa semplice e banale<br />
ragione che i neocons vanno proc<strong>la</strong>mando<br />
che l’Onu non serve a nul<strong>la</strong> e <strong>la</strong> potenza unica<br />
mondiale può farne benissimo a meno.<br />
Anche <strong>la</strong> volpe non aveva alcuna voglia<br />
di mangiare l’uva. Se si sproloquia <strong>in</strong><br />
astratto, basta guardare al passato <strong>per</strong> sa<strong>per</strong>e<br />
che l’Onu non serve assolutamente a nul<strong>la</strong>;<br />
tuttavia, possiede quel<strong>la</strong> certa funzione<br />
concreta <strong>in</strong> virtù del<strong>la</strong> quale le azioni belliche<br />
di alcuni suoi membri contro alcuni altri<br />
suoi membri vengono rivestite di co<strong>per</strong>tura<br />
giuridica, quando esse siano deliberate<br />
Nedo Bocchio<br />
e assunte dall’organismo. La realtà attuale<br />
è semplice: sul palcoscenico dell’istituzione<br />
multi<strong>la</strong>terale <strong>per</strong> eccellenza, i “gendarmi<br />
del mondo” non riescono più a mettere <strong>in</strong><br />
fi<strong>la</strong> gli attori che necessitano loro al<strong>la</strong> rappresentazione.<br />
E questa realtà è sconvolgente,<br />
poiché a tanta presunta forza non corrisponde<br />
più né leadership né autorevolezza.<br />
Possiamo immag<strong>in</strong>are lo stato di sconcerto<br />
<strong>in</strong> cui si trovano i politici americani, di<br />
entrambi gli schieramenti. Assimi<strong>la</strong>re <strong>la</strong><br />
nuova realtà e adeguare a essa politiche<br />
appropriate è o<strong>per</strong>a dest<strong>in</strong>ata a rovesciare,<br />
rimesco<strong>la</strong>re e rimodel<strong>la</strong>re pensiero, scuole,<br />
azioni ed élites politiche. I neocons saranno<br />
pure un poco folli, ma di certo non<br />
esistono, puramente e semplicemente, <strong>in</strong><br />
virtù del<strong>la</strong> loro volontà di potenza.<br />
Potrà apparire strano, eppure è <strong>in</strong> Europa<br />
che si coglie il disagio maggiore; ed è <strong>in</strong><br />
Europa che possiamo osservare una vera<br />
moltitud<strong>in</strong>e di politici, analisti, commentatori,<br />
<strong>per</strong>sone appartenenti alle élites politiche<br />
e genericamente al<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dirigente,<br />
spiazzata da l<strong>in</strong>ee e conf<strong>in</strong>i che si spostano,<br />
si piegano, si tendono secondo criteri<br />
e schieramenti che nul<strong>la</strong> hanno <strong>in</strong> comune<br />
con i favolosi c<strong>in</strong>quant’anni di equilibri<br />
nati dal<strong>la</strong> seconda guerra mondiale.<br />
Forse non è esagerato considerare lo sforzo<br />
che occorrerà produrre <strong>per</strong> <strong>in</strong>troiettare<br />
<strong>la</strong> nuova realtà al<strong>la</strong> stregua di un adattamento<br />
antropologico, uno di quei salti mentalmente<br />
spiazzanti e traumatici. Solo così potremo<br />
considerare sotto il giusto profilo titoli<br />
che ora ci paiono comici, autentiche<br />
freddure <strong>in</strong>glesi, come “E Chirac capì di<br />
essere rimasto solo con Assad” 11 . Potremo<br />
comprendere quanto sia complicato <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
11 “La Stampa”, venerdì 17 ottobre 2003, a proposito del voto <strong>in</strong> Consiglio di sicurezza Onu,<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> firma del corrispondente a Parigi Cesare Mart<strong>in</strong>etti, <strong>in</strong>imitabile casseur, o casseur d’assiettes<br />
che sia, del<strong>la</strong> Francia, del<strong>la</strong> politica francese e del<strong>la</strong> sua c<strong>la</strong>sse politica. Ciò detto, considero<br />
ancora sempre il quotidiano tor<strong>in</strong>ese il giornale più equilibrato che si stampi <strong>in</strong> Italia.<br />
12 l’impegno