"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...
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storica, il su<strong>per</strong>amento del capitalismo non<br />
sarebbe stato possibile.<br />
Evidente qu<strong>in</strong>di, sul piano etico e filosofico,<br />
prima ancora che su quello politico,<br />
l’avversione di Rubel al socialismo sovietico<br />
i cui dirigenti e ideologi erano giudicati<br />
responsabili di deformazioni dell’<strong>in</strong>segnamento<br />
marxiano, abbandonato <strong>in</strong> nome del<br />
realismo politico richiesto dal<strong>la</strong> politica di<br />
una grande potenza. La critica si basava sull’<strong>in</strong>congruenza<br />
tra il socialismo di Marx,<br />
fondato su un’etica di emancipazione che<br />
contemp<strong>la</strong>va una rigida corre<strong>la</strong>zione tra<br />
mezzi e f<strong>in</strong>i, e il socialismo stal<strong>in</strong>ista, il quale,<br />
pur dichiarando formalmente l’adesione<br />
alle acquisizioni del pensiero di Marx, si<br />
prestava ad un giudizio di correità nel<strong>la</strong> barbarie<br />
del mondo moderno. Tale gli appariva<br />
lo scenario offerto dal<strong>la</strong> guerra fredda, dal<strong>la</strong><br />
m<strong>in</strong>accia termonucleare, dal<strong>la</strong> divisione<br />
del mondo <strong>in</strong> zone d’<strong>in</strong>fluenza. Lo studio<br />
del<strong>la</strong> formazione economico-sociale sovietica<br />
e del contesto storico <strong>in</strong> cui era nata<br />
portò Rubel a def<strong>in</strong>ir<strong>la</strong> capitalismo di stato<br />
e a par<strong>la</strong>re di ideologia marxista come di<br />
falsa coscienza di una c<strong>la</strong>sse di sfruttatori<br />
del <strong>la</strong>voro sa<strong>la</strong>riato.<br />
Conseguentemente Rubel <strong>in</strong>traprese <strong>la</strong><br />
strada che lo avrebbe impegnato <strong>per</strong> il resto<br />
del<strong>la</strong> sua vita: quel<strong>la</strong> del ritorno al Marx<br />
autentico, liberato dai marxismi <strong>in</strong>terpretativi<br />
e dalle codificazioni del marxismo fatte<br />
nel Novecento e “frutto legittimo dello<br />
spirito di Engels”. Marx non era responsabile<br />
del<strong>la</strong> nascita del<strong>la</strong> dottr<strong>in</strong>a marxista,<br />
occorreva separare Marx dai marxismi e dar<br />
vita al<strong>la</strong> marxologia, che <strong>per</strong> Rubel divenne<br />
impulso al<strong>la</strong> pubblicazione delle o<strong>per</strong>e di<br />
Marx. Nel 1963, <strong>in</strong>fatti, uscì il primo tomo<br />
delle o<strong>per</strong>e di Marx da lui curato, parte di<br />
un progetto che prevedeva l’organizzazione<br />
degli scritti economici, filosofici e politici.<br />
Il secondo tomo uscì <strong>in</strong> pieno Sessantotto,<br />
mentre Rubel era impegnato a polemizzare<br />
col Marcuse de “L’uomo a una dimensione”,<br />
sostenendo che il capitalismo<br />
generava ancora un proletariato <strong>in</strong>compatibile<br />
con l’ord<strong>in</strong>e dom<strong>in</strong>ante. In quest’ambito<br />
l’attenzione si accentrò sul<strong>la</strong> politica. Tentò<br />
<strong>in</strong> biblioteca<br />
di chiarire quale fosse stato l’approccio di<br />
Marx verso il tema dell’organizzazione di<br />
c<strong>la</strong>sse, <strong>in</strong>troducendo il concetto di autopraxis<br />
del proletariato. Criticò il marxismo politico<br />
con le sue strutture organizzative che<br />
<strong>in</strong>quadravano il proletariato nel<strong>la</strong> rigida discipl<strong>in</strong>a<br />
di partito, senza dist<strong>in</strong>guere tra<br />
socialdemocrazia, len<strong>in</strong>ismo e maoismo, <strong>in</strong><br />
quanto “complice del sistema di potere, che<br />
contribuisce a mantenere le masse sfruttate<br />
e dom<strong>in</strong>ate <strong>in</strong> uno stato <strong>per</strong>manente di privazione<br />
<strong>in</strong>tellettuale e morale, <strong>in</strong> un sistema<br />
di servitù volontaria”. A questa prassi<br />
contrappose il pr<strong>in</strong>cipio dell’autopraxis del<br />
proletariato, presente <strong>in</strong> Marx e avverso a<br />
Len<strong>in</strong>, implicante il rifiuto di ogni gerarchia<br />
istituzionalizzata fondata sul sa<strong>per</strong>e<br />
specialistico dei dirigenti politici di professione.<br />
Nel 1982, nel terzo tomo delle o<strong>per</strong>e di<br />
Marx, ribadiva come <strong>la</strong> rappresentazione<br />
sp<strong>in</strong>oziana dello Stato avesse ispirato Marx<br />
più di quel<strong>la</strong> hegeliana; tuttavia, guardando<br />
al<strong>la</strong> realtà a lui contemporanea, si sentì <strong>in</strong><br />
dovere di affermare l’<strong>in</strong>attualità di Marx e<br />
l’attualità di Hegel. Partendo dal<strong>la</strong> constatazione<br />
che nel proletariato dei paesi più<br />
sviluppati era assente <strong>la</strong> volontà di liberarsi,<br />
ribadiva <strong>la</strong> validità del<strong>la</strong> critica marxiana<br />
al modo di produzione capitalistico, ma ciò<br />
non poteva sostituire <strong>la</strong> mancanza di un progetto<br />
di emancipazione e di una conseguente<br />
prassi politica e sociale. In questo senso<br />
Marx era <strong>in</strong>attuale, mentre si avvertiva “<strong>la</strong><br />
presenza di Hegel”, pensatore del<strong>la</strong> “prei<strong>storia</strong><br />
dell’umanità”, con <strong>la</strong> sua tavo<strong>la</strong> di valori<br />
dom<strong>in</strong>ata dallo Stato e con <strong>la</strong> sua concezione<br />
del<strong>la</strong> guerra “positiva e concreta”<br />
che rischiava di gettare <strong>la</strong> specie umana <strong>in</strong><br />
uno stato di barbarie def<strong>in</strong>itivo e irrimediabile.<br />
Due anni dopo tornò a chiedersi quali<br />
potessero essere i motivi <strong>per</strong> fare ancora riferimento<br />
a Marx, <strong>la</strong> cui scienza sembrava<br />
refutata dal<strong>la</strong> realtà di un capitalismo che<br />
non generava <strong>la</strong> sua negazione. E di fronte<br />
al<strong>la</strong> prospettiva concreta di una nuova guerra<br />
mondiale nucleare decl<strong>in</strong>ò l’alternativa<br />
socialismo o barbarie nei term<strong>in</strong>i o rivoluzione<br />
o il nul<strong>la</strong>.<br />
134 l’impegno