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"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...

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Anche a Varallo, pr<strong>in</strong>cipale centro di riferimento<br />

dell’alta Valsesia, i cittad<strong>in</strong>i si espressero<br />

a favore del<strong>la</strong> monarchia e diedero<br />

<strong>la</strong> maggioranza dei voti al<strong>la</strong> Dc, pur esprimendo<br />

un’alta <strong>per</strong>centuale di voti a favore<br />

delle s<strong>in</strong>istre.<br />

Diversa si presentava <strong>la</strong> situazione nei<br />

due pr<strong>in</strong>cipali centri del<strong>la</strong> bassa valle, Borgosesia<br />

e Serravalle: lì il maggior numero<br />

di voti andò al<strong>la</strong> repubblica re<strong>la</strong>tivamente<br />

al<strong>la</strong> scelta istituzionale, e al Partito socialista<br />

<strong>per</strong> quanto riguardava l’Assemblea<br />

costituente.<br />

Per capire <strong>la</strong> diversità delle scelte politiche<br />

fra i paesi dell’alta valle e quelli del<strong>la</strong><br />

bassa valle, è di grande aiuto quanto scrive<br />

Enrico Pagano: “L’elettorato valsesiano<br />

[...] si distribuisce <strong>in</strong> 27 comuni di alta e<br />

media montagna e di coll<strong>in</strong>a. La repubblica<br />

v<strong>in</strong>ce <strong>in</strong> 9 di essi: Balmuccia, Borgosesia,<br />

Breia, Cellio, Cervatto, Quarona, Scopa,<br />

Serravalle, Valduggia. A parte i tre comuni<br />

dell’alta valle già menzionati, <strong>la</strong> prevalenza<br />

del<strong>la</strong> monarchia ha contorni molto<br />

netti, che rispondono ad antiche dist<strong>in</strong>zioni<br />

o<strong>per</strong>anti f<strong>in</strong> dall’epoca del<strong>la</strong> dom<strong>in</strong>azione<br />

mi<strong>la</strong>nese fra l’Alta e <strong>la</strong> Bassa Corte,<br />

im<strong>per</strong>niate sui due comuni pr<strong>in</strong>cipali,<br />

Varallo e Borgosesia.<br />

Le due subaree hanno caratteristiche culturali<br />

e vocazioni economiche diversificate:<br />

nell’alta valle non ci sono tracce di <strong>in</strong>dustrializzazione,<br />

prevale <strong>la</strong> subcultura tipica<br />

di gruppi chiusi con una fortissima<br />

emigrazione e un <strong>in</strong>tenso senso dell’appartenenza<br />

locale; l’es<strong>per</strong>ienza resistenziale,<br />

benché abbia co<strong>in</strong>volto tutto il territorio,<br />

è stata vissuta come un fenomeno esterno<br />

(sono <strong>in</strong>fatti quantitativamente ridottissimi<br />

gli apporti del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione locale al<br />

Ange<strong>la</strong> Regis<br />

partigianato, se si esclude Varallo); il radicamento<br />

partitico è m<strong>in</strong>imo, <strong>in</strong>versamente<br />

proporzionale al ruolo del clero e dei piccoli<br />

potentati locali, costituiti da gruppi familiari<br />

numerosi, spesso <strong>in</strong> lite fra loro, ma<br />

unanimi nel resp<strong>in</strong>gere o nel rallentare le<br />

novità. La scelta democristiana e monarchica<br />

rappresenta una forma di difesa contro<br />

il cambiamento, con <strong>la</strong> garanzia del mantenimento<br />

dello status quo fornita dal parroco<br />

e dalle gerarchie familiari.<br />

La bassa valle ha <strong>in</strong>vece un impianto<br />

sociale ed economico più moderno e <strong>la</strong> sua<br />

caratterizzazione demografica risente degli<br />

effetti di un’immigrazione legata al primo<br />

sviluppo <strong>in</strong>dustriale; le sue comunità<br />

hanno avuto un ruolo più attivo nei recenti<br />

avvenimenti di guerra, <strong>la</strong> presenza dei<br />

partiti è consolidata, pur mantenendosi le<br />

difficoltà nel fare politica a causa delle ataviche<br />

tendenze localistiche” 18 .<br />

Nel quadro del<strong>in</strong>eato da Enrico Pagano<br />

<strong>per</strong> l’alta valle, si rispecchia <strong>per</strong>fettamente<br />

<strong>la</strong> situazione di Boccioleto: “La scelta democristiana<br />

e monarchica rappresentava<br />

una forma di difesa contro il cambiamento”.<br />

Fu <strong>in</strong>fatti una scelta conservatrice, coerente<br />

con quel<strong>la</strong> fatta tre mesi prima alle<br />

elezioni amm<strong>in</strong>istrative. Sarebbe <strong>in</strong>teressante<br />

sa<strong>per</strong>e chi furono gli ottantaquattro<br />

elettori che si espressero a favore del<strong>la</strong> repubblica,<br />

cioè quegli stessi che <strong>per</strong> <strong>la</strong> Costituente<br />

votarono i partiti del<strong>la</strong> s<strong>in</strong>istra. Alcuni<br />

forse erano coloro che i testimoni ricordano<br />

come i “vecchi socialisti” (alle<br />

elezioni del 1919 risultano quarantasei voti<br />

ai socialisti), ma <strong>per</strong> i restanti è difficile<br />

avere notizie certe. Forse una parte di quegli<br />

ottantaquattro voti al<strong>la</strong> repubblica furono<br />

l’espressione di alcuni ex militari, for-<br />

18 ENRICO PAGANO, Il referendum del 2 giugno 1946 <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Vercelli, <strong>in</strong> “l’impegno”,<br />

a. XVI, n. 2, agosto 1996, pp. 6-7.<br />

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