"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...
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Il dopoguerra <strong>in</strong> una comunità valsesiana: scelte politiche e amm<strong>in</strong>istrative<br />
eletti nelle precedenti elezioni. Nel complesso<br />
il consiglio si presentava più giovane<br />
del precedente.<br />
Furono eletti s<strong>in</strong>daco Alfonso Alberti, che<br />
aveva avuto <strong>la</strong> maggioranza dei voti, e vices<strong>in</strong>daco<br />
Giovanni Camillo Preti. Si ripresentò<br />
qu<strong>in</strong>di una situazione analoga a quel<strong>la</strong><br />
del<strong>la</strong> precedente amm<strong>in</strong>istrazione.<br />
Vennero eletti assessori: effettivo, oltre<br />
a Giovanni Camillo Preti, Giovanni Carrara;<br />
supplenti, Eugenio Fioroni e Renato Vittone.<br />
Nel gennaio del 1954 cambiarono gli assessori<br />
<strong>per</strong>ché il 28 dicembre 1953 Giovanni<br />
Carrara diede le dimissioni “<strong>per</strong> motivi<br />
di salute” 15 e il 14 gennaio 1954 le diede<br />
anche Eugenio Fioroni, <strong>in</strong>oltrandole direttamente<br />
al prefetto di Vercelli e solo <strong>per</strong><br />
conoscenza al s<strong>in</strong>daco di Boccioleto, “adducendo<br />
il motivo che ha dovuto ignorare<br />
nel <strong>per</strong>iodo compreso fra le due riunioni ord<strong>in</strong>arie<br />
del consiglio (primavera ed autunno)<br />
tutte le <strong>in</strong>iziative prese dall’amm<strong>in</strong>istrazione,<br />
e che di conseguenza non può disimpegnare<br />
il proprio mandato con serena<br />
coscienza civica”. “Ritenuto di dover senz’altro<br />
accettare le sue dimissioni non fosse<br />
altro <strong>per</strong> l’atto di sfiducia da lui dato all’amm<strong>in</strong>istrazione<br />
comunale” 16 , il consiglio elesse<br />
assessore effettivo Renato Vittone, già<br />
assessore supplente, ed assessori supplenti<br />
Edmondo Conti e Angelo Rotta.<br />
Di fronte al<strong>la</strong> dichiarazione di Eugenio<br />
Fioroni tutte le supposizioni espresse a proposito<br />
del<strong>la</strong> precedente amm<strong>in</strong>istrazione si<br />
trasformano <strong>in</strong> qualcosa di più concreto e<br />
il quadro dell’amm<strong>in</strong>istrazione comunale<br />
di Boccioleto prende forme più precise.<br />
Le elezioni amm<strong>in</strong>istrative del 1956 non<br />
portarono grandi novità. Si presentarono<br />
due liste: nel<strong>la</strong> prima vi erano s<strong>in</strong>daco, vices<strong>in</strong>daco,<br />
assessori ed alcuni consiglieri<br />
del<strong>la</strong> precedente amm<strong>in</strong>istrazione; nel<strong>la</strong><br />
seconda tre nuovi candidati. Entrarono <strong>in</strong><br />
consiglio tutti i candidati delle due liste (v.<br />
tabel<strong>la</strong> 3).<br />
Fra i nuovi eletti ritroviamo un vecchio<br />
protagonista del fascio boccioletese: Bartolomeo<br />
Rameletti, che fu a lungo segretario<br />
del fascio e vicecomandante Gil.<br />
All’<strong>in</strong>terno del consiglio vennero rieletti<br />
s<strong>in</strong>daco Alfonso Alberti, vices<strong>in</strong>daco Giovanni<br />
Camillo Preti, assessore effettivo Renato<br />
Vittone, assessore supplente Edmondo<br />
Conti. L’unica novità, nell’ambito del<strong>la</strong><br />
giunta, fu l’elezione di Enrico Carrara ad<br />
assessore supplente.<br />
In dieci anni molti amm<strong>in</strong>istratori si avvicendarono<br />
all’<strong>in</strong>terno dei vari consigli,<br />
anche se pochi mantennero <strong>la</strong> loro carica<br />
<strong>per</strong> tre mandati, <strong>per</strong>ò <strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong> cosa<br />
pubblica restò sempre salda nelle mani di<br />
Giovanni Camillo Preti. Era un uomo dal<br />
carattere forte, autoritario, che <strong>in</strong> paese si<br />
era guadagnato il soprannome “il duce”.<br />
L’autorità, <strong>la</strong> posizione economica e sicuramente<br />
le capacità avevano <strong>formato</strong> una<br />
misce<strong>la</strong> v<strong>in</strong>cente <strong>per</strong> Giovanni Camillo Preti,<br />
che era riuscito così a conquistarsi i posti<br />
che contavano all’<strong>in</strong>terno del paese:<br />
non solo era amm<strong>in</strong>istratore, ma anche ricevitore<br />
postale e ricopriva una carica importante<br />
nell’ambito del<strong>la</strong> coo<strong>per</strong>ativa alimentare.<br />
La gente provava verso di lui sentimenti<br />
contrastanti: lo temeva e lo ammirava<br />
nello stesso tempo. E cont<strong>in</strong>uò a votarlo:<br />
<strong>per</strong> timore, <strong>per</strong> rispetto e <strong>per</strong>ché era conv<strong>in</strong>ta<br />
che nessun’altro potesse occuparsi altrettanto<br />
bene del<strong>la</strong> cosa pubblica. “La gente<br />
bronto<strong>la</strong>va, bronto<strong>la</strong>va, ma senza il Preti<br />
15 Verbale di deliberazione del consiglio comunale del 25 gennaio 1954, <strong>in</strong> Archivio<br />
comunale di Boccioleto.<br />
16 Ibidem.<br />
a. XXIII, n. s., n. 2, dicembre 2003 111