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"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...

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Stati Uniti d’America contro Unione europea<br />

s<strong>in</strong>istra soi-disant antagonista, e <strong>per</strong> i suoi<br />

giornalisti naturalmente, ritrovarsi all’improvviso<br />

con un nemico che è sempre stato<br />

il nemico, l’im<strong>per</strong>o onnipotente, l’onnivoro<br />

mostro che divora le risorse mondiali<br />

globali, ritrovarselo così poco potente, quasi<br />

impotente: un trauma 12 . Potremo partecipare<br />

al travaglio dei quasicoetanei, tormentati<br />

dal fatto che <strong>la</strong> politica (antico, <strong>in</strong>emendabile<br />

vizio, ahimé) si produce <strong>per</strong> atti semplici,<br />

elementari <strong>per</strong>f<strong>in</strong>o, e al<strong>la</strong> cui base non<br />

ci sono piani, progetti e programmi, ma forza<br />

13 .<br />

Certo, consentiamo con Hubert Védr<strong>in</strong>e<br />

14 sul fatto che sarebbe del tutto sbagliato<br />

sottovalutare “l’enorme ascendente ‘mentale’<br />

esercitato dall’America sulle élites<br />

mondiali, con <strong>la</strong> diffusa accettazione del<strong>la</strong><br />

globalizzazione come se questa fosse un<br />

evento naturale, sv<strong>in</strong>co<strong>la</strong>to da progressi<br />

tecnologici e decisioni f<strong>in</strong>anziarie e politiche”.<br />

Benché questo scritto di Védr<strong>in</strong>e sia<br />

del<strong>la</strong> f<strong>in</strong>e dello scorso anno, e <strong>la</strong> fraseologia<br />

usata denunci una visione che appena<br />

un anno dopo sentiamo datata, va riconosciuto<br />

che l’impostazione dell’ex m<strong>in</strong>istro<br />

francese riflette il senso comune <strong>la</strong>rgamente<br />

dom<strong>in</strong>ante. Difficile dire se questo avvenga<br />

<strong>in</strong> tutta Europa; con maggiore conv<strong>in</strong>zione<br />

lo si può affermare <strong>per</strong> l’Italia.<br />

Nel<strong>la</strong> recensione al libro di Todd - le cui<br />

tesi, io credo, devono essere sentite da Vé-<br />

dr<strong>in</strong>e come provocazione allo stato puro -<br />

si ritrovano le l<strong>in</strong>ee che fondano il pensiero<br />

dell’ex m<strong>in</strong>istro, appena riviste al<strong>la</strong> luce di<br />

una maggiore caute<strong>la</strong>.<br />

È così che rispetto a tre anni fa, a proposito<br />

di mondializzazione/globalizzazione,<br />

ora scrive “come se questa fosse un evento<br />

naturale”, mentre allora non aveva dubbi<br />

che <strong>la</strong> società globale fosse prodotto naturale<br />

nato nel 1989, nel fracasso dell’abbattimento<br />

del muro di Berl<strong>in</strong>o; e non aveva<br />

dubbi che un nuovo ord<strong>in</strong>e mondiale, uscito<br />

da queste turbolenze, si caratterizzasse<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> supremazia, <strong>in</strong> tutti i campi, degli<br />

Stati Uniti, <strong>la</strong> so<strong>la</strong> i<strong>per</strong>potenza - aggiungeva<br />

- attorno al<strong>la</strong> quale ormai si dispongono<br />

i 187 paesi del mondo secondo una gerarchia<br />

di potenza e di <strong>in</strong>fluenza. Un mondo<br />

coerente e leggibile - sosteneva - ma nondimeno<br />

caratterizzato da una grande <strong>in</strong>stabilità<br />

dovuta al<strong>la</strong> m<strong>in</strong>accia, che una mondializzazione<br />

selvaggia porta con sé, del<br />

livel<strong>la</strong>mento delle identità, del<strong>la</strong> proliferazione<br />

delle armi nucleari e soprattutto dovuta<br />

allo scarto economico crescente tra i<br />

paesi ricchi e i paesi poveri.<br />

In questo contesto - ecco <strong>la</strong> l<strong>in</strong>ea politica<br />

vedr<strong>in</strong>iana - si tratta di <strong>in</strong>fluenzare <strong>la</strong> mondializzazione<br />

<strong>in</strong> corso con gli atout <strong>in</strong> possesso<br />

del<strong>la</strong> Francia: identità omogenea, irraggiamento<br />

culturale, potenza economica,<br />

sa<strong>per</strong> fare tecnologico, appartenenza all’U-<br />

12 L’Onu si piega agli Usa tito<strong>la</strong>va “il manifesto” del 17 ottobre 2003; <strong>per</strong> evitare il<br />

trauma meglio stare al gioco dell’antica, rassicurante onnipotenza.<br />

13 Massimo Cacciari, <strong>in</strong> un’<strong>in</strong>tervista a “il manifesto” del 19 ottobre 2003, dichiara che<br />

- è anche il titolo dell’articolo - “Dare credito a questa Onu è ridicolo”, e ancora: “Il<br />

problema è quale Onu rimettere <strong>in</strong> gioco. E quel<strong>la</strong> massacrata dal<strong>la</strong> guerra è meno che<br />

<strong>in</strong>sufficiente. F<strong>in</strong>ché l’Europa è <strong>in</strong>capace di prendere l’<strong>in</strong>iziativa, mandare o no i soldati<br />

significa comunque aval<strong>la</strong>re Bush”.<br />

14 Si veda “Aspenia”, n. 20, 2003, recensione al saggio di Todd, Après l’empire; versione<br />

orig<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> “Le Débat”, n. 123, gennaio-febbraio 2003.<br />

Hubert Védr<strong>in</strong>e, già m<strong>in</strong>istro degli Esteri dal 1997 al 2002 nel governo di Lionel Josp<strong>in</strong>,<br />

è il coniatore del term<strong>in</strong>e hy<strong>per</strong>puissance, i<strong>per</strong>potenza, term<strong>in</strong>e che, secondo Todd, “acceca<br />

gli analisti <strong>in</strong>vece di illum<strong>in</strong>arli”.<br />

a. XXIII, n. s., n. 2, dicembre 2003 13

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