"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...
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Dal c<strong>in</strong>ema resistenziale al c<strong>in</strong>ema resistente<br />
gente quotidiano nel<strong>la</strong> trascendenza del<strong>la</strong><br />
spiritualità. In questa prospettiva, quel<strong>la</strong><br />
che nel film potrebbe essere una momentanea<br />
sconfitta diventa una vittoria, <strong>la</strong> vittoria<br />
del seme che deve morire <strong>per</strong> poter dare<br />
il suo frutto (Giovanni, 12, 24).<br />
La rappresentazione di una <strong>Resistenza</strong><br />
che v<strong>in</strong>ce collettivamente attraverso il sacrificio<br />
<strong>in</strong>dividuale torna <strong>in</strong> “Paisà”, girato<br />
nel 1946. Dall’orizzonte ristretto di un’unica<br />
città elevata a simbolo di tutta una nazione,<br />
Rossell<strong>in</strong>i passa a mettere <strong>in</strong> scena<br />
l’<strong>in</strong>tera situazione italiana, descrivendo<br />
l’avanzata degli Alleati da Sud a Nord. Dei<br />
sei episodi <strong>in</strong> cui si suddivide il film uno<br />
solo, quello conclusivo, par<strong>la</strong> esplicitamente<br />
di lotta partigiana, ma tutti <strong>in</strong>sieme ricostruiscono<br />
l’Italia stracciona e <strong>in</strong> macerie<br />
delle ragazze rese facili dal<strong>la</strong> necessità<br />
e dei bamb<strong>in</strong>i che hanno imparato troppo<br />
presto l’arte di arrangiarsi. La diffidenza<br />
con cui anche i liberatori guardano gli italiani<br />
è palese. A riassumer<strong>la</strong> basta quel “Sudicia<br />
ragazza italiana!” con cui, nel primo<br />
episodio, un soldato americano commenta<br />
<strong>la</strong> sparizione del<strong>la</strong> giovane siciliana che sta<br />
guidando lui e i suoi compagni sulle tracce<br />
dei tedeschi <strong>in</strong> fuga. Trovando morto uno<br />
dei loro, che avevano <strong>la</strong>sciato solo con <strong>la</strong><br />
ragazza, gli americani <strong>la</strong> credono d’accordo<br />
coi nazisti, mentre sono stati proprio<br />
questi ultimi a uccider<strong>la</strong> e a buttarne il corpo<br />
sulle rocce sottostanti. Lo stesso sprezzo<br />
è espresso dal soldato americano del<br />
terzo episodio. Abbordato da una “segnor<strong>in</strong>a”<br />
nel<strong>la</strong> Roma del ’44, le racconta di aver<br />
<strong>in</strong>contrato una ragazza diversa da tutte le<br />
altre (leggi: onesta) il giorno del suo <strong>in</strong>gresso<br />
<strong>in</strong> città con gli Alleati, e di non essere<br />
più riuscito a ritrovar<strong>la</strong>. Non si accorge che<br />
si tratta del<strong>la</strong> stessa donna e non esita a manifestarle<br />
<strong>la</strong> poca considerazione <strong>in</strong> cui tiene<br />
le giovani prostitute che come lei battono<br />
le strade del<strong>la</strong> capitale.<br />
In “Paisà” serpeggia <strong>la</strong> delusione che ha<br />
preso il posto delle s<strong>per</strong>anze dopo <strong>la</strong> Liberazione,<br />
unita a un <strong>in</strong>combente senso di<br />
morte a cui sfuggono solo il secondo episodio,<br />
che narra l’amicizia di uno scugnizzo<br />
napoletano e di un soldato di colore, e il<br />
qu<strong>in</strong>to episodio - l’unico dove non compaiano<br />
gli orrori e le miserie del<strong>la</strong> guerra - <strong>in</strong><br />
cui i frati di un convento francescano, dopo<br />
aver accolto tre cappel<strong>la</strong>ni militari, di cui<br />
uno protestante e uno ebreo, decidono di<br />
digiunare <strong>per</strong> <strong>la</strong> conversione dei due miscredenti.<br />
La morte torna a dom<strong>in</strong>are <strong>la</strong><br />
scena nel quarto episodio. Mentre <strong>la</strong> battaglia<br />
<strong>in</strong>furia sui colli toscani, un’<strong>in</strong>fermiera<br />
<strong>in</strong>glese attraversa fortunosamente Firenze<br />
<strong>per</strong> cercare Lupo, un leggendario capo del<strong>la</strong><br />
<strong>Resistenza</strong> di cui è <strong>in</strong>namorata: scoprirà al<strong>la</strong><br />
f<strong>in</strong>e che è stato ucciso. Il sesto e ultimo episodio<br />
<strong>in</strong>izia brutalmente con l’immag<strong>in</strong>e di<br />
un corpo senza vita che galleggia nell’acqua<br />
di un fiume, legato a un cartello su cui<br />
si legge <strong>la</strong> scritta derisoria “Partigiano”.<br />
Siamo sul delta del Po, dove i partigiani,<br />
<strong>in</strong>sieme ai paracadutisti alleati, sono rimasti<br />
accerchiati, senza viveri né munizioni.<br />
Verranno trucidati <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>fame dai nazisti,<br />
che non riconoscono loro nemmeno<br />
<strong>la</strong> dignità di combattenti: “[...] non sono dei<br />
soldati! Sono solo dei banditi!”. Dopo l’eccidio,<br />
<strong>la</strong> voce fuori campo che ha scandito<br />
le varie tappe dell’avanzata verso Nord ricorda<br />
che quei fatti avvenivano nell’<strong>in</strong>verno<br />
del 1944: all’<strong>in</strong>izio del<strong>la</strong> primavera <strong>la</strong><br />
guerra era f<strong>in</strong>ita, un commento <strong>la</strong>pidario<br />
che sembra voler ricordare che quelle vittime<br />
erano necessarie <strong>per</strong> <strong>la</strong> vittoria.<br />
Emerge dai due film rossell<strong>in</strong>iani una “visione<br />
romantica”, che del<strong>la</strong> <strong>Resistenza</strong> esalta<br />
da un <strong>la</strong>to l’aura di eroismo di cui fu circondata<br />
f<strong>in</strong> dal suo affermarsi, dall’altro <strong>la</strong><br />
necessità del sacrificio <strong>in</strong> nome di un più<br />
alto ideale. I corpi - quello straziato di Manfredi,<br />
quello oltraggiato del cadavere del<br />
a. XXIII, n. s., n. 2, dicembre 2003 27