"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...
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che copre l’arco temporale che va dal settembre<br />
del ’43 al<strong>la</strong> liberazione del Nord, assistiamo<br />
alle riprese delle azioni partigiane<br />
lungo <strong>la</strong> l<strong>in</strong>ea del fronte, agli atti di sabotaggio<br />
e alle rappresaglie che ne seguirono,<br />
al massacro delle Fosse Ardeat<strong>in</strong>e. Tutto<br />
è “vero”, autentico, drammatico. Ma, un po’<br />
come accade nelle immag<strong>in</strong>i del telegiornale,<br />
che più sono scioccanti più hanno<br />
l’effetto di allontanare emotivamente ciò<br />
che viene mostrato, il documentario non<br />
riesce forse a rendere pienamente quel<strong>la</strong><br />
che fu una tragedia storica ma anche umana.<br />
In questo senso <strong>la</strong> f<strong>in</strong>zione narrativa assolve<br />
meglio il compito di rappresentare e comunicare<br />
ciò che è stato nelle sue ri<strong>per</strong>cussioni<br />
<strong>in</strong>dividuali. E ad essa ricorrono significativamente<br />
quattro film girati nel 1946,<br />
quando gli animi erano ancora accesi dal<br />
ricordo vic<strong>in</strong>issimo del<strong>la</strong> lotta antifascista.<br />
In “Pian delle stelle”, prodotto dal Cvl,<br />
Giorgio Ferroni <strong>in</strong>treccia alle vicissitud<strong>in</strong>i<br />
di alcuni fuggiaschi dei campi di concentramento<br />
nazisti, che <strong>in</strong>sieme ad altri compagni<br />
costituiscono <strong>la</strong> brigata partigiana<br />
“Lupo” acquartierata a Pian delle Stelle, <strong>la</strong><br />
<strong>storia</strong> d’amore fra il comandante del<strong>la</strong> brigata<br />
e Isa, presunta spia. Mentre <strong>in</strong>furiano<br />
le o<strong>per</strong>azioni di guerriglia coi tedeschi, si<br />
snoda <strong>la</strong> contrastata vicenda sentimentale<br />
dei due amanti, che cadranno entrambi vittime<br />
del<strong>la</strong> guerra.<br />
Giuseppe De Santis sposta l’attenzione<br />
sul caos dell’Italia appena uscita dal<strong>la</strong><br />
guerra girando “Caccia tragica”. In viaggio<br />
su un camion <strong>in</strong>sieme al ragioniere di una<br />
coo<strong>per</strong>ativa agrico<strong>la</strong>, <strong>in</strong>caricato di portare<br />
una forte somma di denaro <strong>in</strong> sede, Michele<br />
e Giovanna, freschi di nozze, subiscono<br />
l’assalto di un gruppo di banditi, di cui fanno<br />
parte Alberto, compagno di prigionia di<br />
Michele, e <strong>la</strong> sua amante Danie<strong>la</strong>, ex col<strong>la</strong>borazionista.<br />
Dopo che il ragioniere è stato<br />
ucciso e Giovanna presa <strong>in</strong> ostaggio, i con-<br />
Maria Ferragatta - Orazio Paggi<br />
tad<strong>in</strong>i del<strong>la</strong> coo<strong>per</strong>ativa si uniscono ai carab<strong>in</strong>ieri<br />
<strong>per</strong> catturare i malfattori, asserragliati<br />
<strong>in</strong> un edificio già sede di un comando<br />
nazista. Per impedire che Danie<strong>la</strong> faccia<br />
esplodere le m<strong>in</strong>e <strong>la</strong>sciate dai tedeschi allo<br />
scopo di elim<strong>in</strong>are gli assedianti, Alberto<br />
<strong>la</strong> uccide. Cade poi <strong>in</strong> mano ai membri del<strong>la</strong><br />
coo<strong>per</strong>ativa riuniti <strong>per</strong> giudicarlo. È Michele<br />
a calmare gli animi, impedendo che<br />
venga sparso altro sangue. E il colpevole,<br />
ormai pentito, sarà <strong>la</strong>sciato libero. In equilibrio<br />
fra spettacolo e testimonianza documentaristica<br />
De Santis, qui al suo primo<br />
lungometraggio, realizza un dramma a sfondo<br />
sociale che s<strong>in</strong>tetizza il disorientamento<br />
di quel partico<strong>la</strong>re momento storico, con<br />
i vecchi rancori che ancora covavano sotto<br />
<strong>la</strong> cenere e le macerie, <strong>la</strong> violenza pronta a<br />
esplodere <strong>in</strong>nescando altra violenza, le <strong>in</strong>giustizie<br />
che <strong>la</strong> Liberazione non ha spazzato<br />
via come s<strong>per</strong>ava chi <strong>per</strong> essa ha combattuto.<br />
Sempre nel ’46 Lattuada, ne “Il bandito”,<br />
sottol<strong>in</strong>ea il faticoso ritorno al<strong>la</strong> normalità<br />
dell’Italia post bellica attraverso le traversie<br />
di Ernesto, con un Amedeo Nazzari partico<strong>la</strong>rmente<br />
<strong>in</strong> ruolo nel<strong>la</strong> parte dell’antieroe<br />
<strong>per</strong>seguitato da un dest<strong>in</strong>o avverso,<br />
che qualche anno più tardi lo avrebbe fatto<br />
diventare l’icona maschile del melodramma<br />
di Matarazzo. Reduce dal<strong>la</strong> prigionia<br />
<strong>in</strong> Germania, Ernesto trova <strong>la</strong> casa distrutta,<br />
<strong>la</strong> madre morta, <strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> caduta nel disonore<br />
<strong>in</strong> una casa equivoca. Tenta <strong>in</strong>utilmente<br />
di re<strong>in</strong>serirsi nel<strong>la</strong> società, ma <strong>per</strong> lui<br />
tutte le porte sono sbarrate. F<strong>in</strong>isce così nel<strong>la</strong><br />
ma<strong>la</strong>vita, pur conservando un animo onesto<br />
e generoso. Il suo buon cuore lo <strong>per</strong>derà:<br />
nel corso di un assalto a una macch<strong>in</strong>a<br />
<strong>in</strong>sieme ai suoi complici, e ormai braccato<br />
dal<strong>la</strong> polizia, r<strong>in</strong>uncia a salvarsi <strong>per</strong> proteggere<br />
<strong>la</strong> bamb<strong>in</strong>a di un suo ex compagno che<br />
si trova nell’auto, e viene colpito a morte<br />
dagli agenti.<br />
30 l’impegno