Seminario su Gramsci - ART
Seminario su Gramsci - ART
Seminario su Gramsci - ART
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
do. Di questi problemi, lo sappiamo, i movimenti afroamericani non<br />
sorridevano affatto, e avevano ragione. Meno ancora ci può far sorridere<br />
l’osservazione, formulata al tempo della morte di Walt Disney da un<br />
isolatissimo Pasolini, secondo cui quell’uomo era stato il più importante<br />
e operoso reazionario del secolo. E Carlo Lizzani ci ha ricordato che<br />
i film western americani, che riempirono l’infanzia della generazione di<br />
chi vi parla, erano mandati in Italia praticamente gratis, e proprio per<br />
contrastare presso il grande pubblico il <strong>su</strong>ccesso del nostro cinema<br />
neorealista; e quell’operazione fu in sostanza coronata da <strong>su</strong>ccesso, se è<br />
vero che film come Germania anno zero o Umberto D (fra i capolavori assoluti<br />
del cinema mondiale) non sono forse rientrati nemmeno delle<br />
loro spese di produzione e che certamente molti, anche fra i compagni<br />
qui presenti, non li hanno mai potuti vedere.<br />
Dismesso del tutto il sorriso, cominciamo allora a riflettere <strong>su</strong>l fatto<br />
che esiste una delle più grandi multinazionali della comunicazione, la<br />
Orbit (frutto della convergenza fra petrolieri arabi e petrolieri americani)<br />
che trasmette con un centinaio di televisioni e pubblica un numero<br />
enorme di giornali dal Marocco all’Indonesia, cioè in tutta la mezzaluna<br />
islamica; la Orbit funziona come un vero e proprio sistema di guerra<br />
ideologica dell’Occidente rispetto all’influenza crescente del cosiddetto<br />
integralismo islamico, e questa formidabile macchina da guerra culturale<br />
è stata incaricata di preparare il <strong>su</strong>o pubblico ad amare l’Occidente capitalistico<br />
– per cominciare – attraverso due elementi: una diffusione massiccia<br />
di cartoni animati della Disney e la diffusione dello sport occidentale.<br />
Nell’età in cui nulla più è innocente, non è affatto innocente<br />
neppure una partita di calcio trasmessa in televisione o un cartone animato.<br />
Ancora: forse si potrebbe azzardare una legge generale del rapporto<br />
che esiste fra uso del racconto e uso della forza, e affermare che ci<br />
sono forme di dominio che affidano se stesse più alla prima modalità<br />
che alla seconda, e altre che scelgono invece la seconda, senza che ciò<br />
cambi la sostanza del loro essere dominio. Dice qualcosa del genere il<br />
nostro <strong>Gramsci</strong> quando ci ricorda che come non esiste egemonia in<br />
forma pura ed assoluta e del tutto priva di violenza, così non esiste<br />
nemmeno dominio che sia del tutto privo di margini egemonici, cioè di<br />
consenso, giacché anche la forma più assoluta di dominio che riusciamo<br />
ad immaginare (ad es. una dittatura militare terroristica) deve co-<br />
105