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Seminario su Gramsci - ART

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sigli diverge profondamente dal sorellismo e guarda invece alla creazione di<br />

«un État de type nouveau».<br />

6. N. Badaloni, op. cit., pp. 47-48.<br />

7. Ivi, pp. 60-61.<br />

8. Ivi, p. 70.<br />

9. Ivi, p. 169.<br />

10. Ivi, pp. 36-37.<br />

11. Ivi,p. 45.<br />

12. Ivi, p. 39.<br />

13. Ivi, p. 42.<br />

14. La versione di <strong>Gramsci</strong> quale si trova in L. Althusser, «Idéologie et appareils<br />

idéologiques d’État (Notes pour une recherche)», La Pensée, giugno 1970, n. 151.<br />

(e Critica marxista, 1970, n. 5), è manchevole, come è stato già osservato, perché riduce<br />

il complesso Stato-società civile alla funzione di riprodurre (e non anche modificare)<br />

i rapporti di produzione. Ma c’è, a mio avviso, un secondo punto controverso:<br />

gli apparati ideologici ai quali si riferisce Althusser possono essere detti<br />

apparati di Stato o dello Stato) solo a patto di adoperare la parola «Stato» nel significato<br />

estensivo che essa ha nella formula gramsciana «Stato=società politica+società<br />

civile». Ma allora diremo che quelli sono apparati (egemonici) della società<br />

civile e che l’intervento della «società politica» è da considerarsi, normalmente,<br />

più indiretto e mediato. Per alcuni sviluppi della discussione in Francia, cfr. C. Pasquinelli,<br />

«Dialectiques e l’analisi delle sovrastrutture», in Critica marxista, 1975, n.<br />

5.<br />

15. Nella lettera a Tatiana del 3 agosto 1931, <strong>Gramsci</strong> scrive che il proprio interesse<br />

per la storia degli intellettuali nacque, per un aspetto rilevante, «dal desiderio di approfondire<br />

il concetto di Stato». In una nota dei Quaderni, egli scrive che la <strong>su</strong>a<br />

ricerca <strong>su</strong>lla storia degli intellettuali si dovrà concretare in saggi di storia della cultura<br />

e di storia della scienza politica (A. <strong>Gramsci</strong>, Quaderni del carcere, Edizione<br />

critica. A cura di V. Gerratana, Torino, Einaudi 1975 ,III, p. 1515).<br />

16. Dopo aver notato la «complessiva continuità» dagli scritti giovaniil di <strong>Gramsci</strong><br />

ai Quaderni, U. Certuni, in Teoria politica e socialismo, Roma, Editori Riuniti,<br />

1973, pp. 167-168, afferma che «si può anche legittimare la ricostruzione sistematica<br />

del <strong>su</strong>o pensiero politico, coordinandolo attorno ai fondamentali parametri<br />

che affiorano e si consolidano negli scritti del carcere».<br />

17. N. Badaloni, op. cit., p. 67.<br />

18. Ivi, p. 116.<br />

19. Ivi, p. 123.<br />

20. Cfr. A. <strong>Gramsci</strong>, Quaderni, cit., III, p. 1518.<br />

21. N. Badaloni, op. cit., p. 124.<br />

22. Organismi «privati» come i partiti sono, secondo <strong>Gramsci</strong>, da considerare<br />

«pubblici» in senso lato, come la «società civile» è anch’essa «Stato» nel significato<br />

più esteso di questa parola; ciascuno dei due livelli funziona come «intellettuale<br />

collettivo». L’intellettualità tecnico-scientifica, d’altra parte, è una intellettualità<br />

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