01.06.2013 Views

Seminario su Gramsci - ART

Seminario su Gramsci - ART

Seminario su Gramsci - ART

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

7. (Un’egemonia che non passa dalla produzione)<br />

Io credo in ogni caso che si possa convenire <strong>su</strong>l fatto che la cripto-egemonia<br />

del berlusconismo, di cui si è detto, non deriva affatto dalle capacità<br />

produttive dell’imprenditoria berlusconica, non foss’altro perché<br />

tali capacità produttive non ci sono mai state, non ci sono, né sono richieste<br />

dalle attività che il Nume fondatore ed eponimo del berlusconismo<br />

ha praticato e pratica.<br />

Tali attività imprenditoriali vanno però considerate con la massima attenzione:<br />

esse, per quanto siano numerosissime e variegate, escludono<br />

sempre e comunque il capitale industriale in senso proprio, e si configurano<br />

invece come un intreccio creativo fra attività speculative e capitale<br />

finanziario, in cui (si noti) è sempre decisivo il rapporto con il momento<br />

politico, prima in termini di reciproca corruzione (è la fase piduistacraxiana<br />

di Berlusconi), poi, ovunque possibile, in termini di assoluto e<br />

diretto controllo (una fase che, ci sta spiegando il figlio di Ciancimino,<br />

inizia dal patto con la mafia e i <strong>su</strong>oi capitali). Si tratti dell’edilizia, cioè<br />

della rendita fondiaria speculativa, che richiede sempre un rapporto diretto<br />

con gli enti locali per strapparne licenze, varianti, permessi e deroghe<br />

(un rapporto storicamente quasi mai privo di aspetti delinquenziali:<br />

basti pensare alla storia degli assessori all’urbanistica); oppure si<br />

tratti dell’uso privato del bene comune rappresentato dalle frequenze<br />

TV, che per potersi svolgere evitando la galera – come sappiamo tutti –<br />

richiese l’intervento specialissimo del potere politico del tempo, rappresentato<br />

da Craxi; si tratti, ancora, della grande distribuzione o delle finanziarie<br />

o delle assicurazioni i cui profitti dipendono direttamente dalla<br />

legislazione vigente (spesso fatta ad hoc) o della pubblicità (quest’ultima,<br />

il vero cuore del business berlusconico, meriterebbe un discorso a<br />

parte, non ci è possibile fare in questa sede). Come si vede, non c’è<br />

nes<strong>su</strong>n settore dell’impegno imprenditoriale di Berlusconi che possa<br />

prescindere da un rapporto lucroso con i poteri politici e le istituzioni,<br />

e da questo punto di vista la <strong>su</strong>a “discesa in campo” rappresenta la più<br />

fisiologica e necessitata prosecuzione della <strong>su</strong>a attività di imprenditore/<br />

prenditore, anche se essa non fosse stata determinata dalla necessità<br />

(una necessità, lo si ammetterà, assai cogente per l’interessato) di evitare,<br />

grazie alla politica, la galera. D’altra parte è proprio questo carattere<br />

non industriale-produttivo del berlusconismo che consente e spiega la<br />

disdetta unilaterale della concertazione sindacale, la scissione sindacale<br />

113

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!