Seminario su Gramsci - ART
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dura del «dominio diretto» (e <strong>Gramsci</strong> puntualizza al riguardo: dominio<br />
che comporta o la liquidazione o la sottomissione dell’avversario –<br />
quindi comunque una relazione violenta, connotata dall’impiego di<br />
strumenti coercitivi) [2010-1].<br />
In base a quanto leggiamo nel § 1 del quaderno 12, l’egemonia si direbbe<br />
occupare un luogo ben definito: la «sfera delle <strong>su</strong>perstrutture complesse»<br />
[1584] chiamata «società civile». Perché parrebbe occupare un<br />
(questo) luogo? Perché – come abbiamo appena letto nel § 19 del quaderno<br />
19 – essa costituisce una modalità determinata: la relazione di autorità<br />
basata <strong>su</strong>l consenso dei <strong>su</strong>bordinati. A conferma di ciò <strong>Gramsci</strong><br />
sottolinea che l’egemonia del dominante si esercita «in tutta la società»<br />
(vale a dire nei confronti dell’intera popolazione civile), dunque anche<br />
(in realtà: prevalentemente) nei confronti degli alleati della classe dominante<br />
stessa (cioè verso la base sociale favorevole al sistema di dominio<br />
dato). A <strong>su</strong>a volta, la «società civile» (che il quaderno 12 definisce come<br />
l’ambito degli organismi «volgarmente detti privati», cioè delle relazioni<br />
civili) parrebbe essere – in quanto ambito specifico delle relazioni egemoniche<br />
– un terreno di rapporti di potere “miti” (perché consen<strong>su</strong>ali).<br />
Le varie dimensioni dell’egemonia<br />
Appare limpida qui la distinzione tra due forme di potere: il comando<br />
(sinonimo di «coercizione», di «dominio diretto») e l’egemonia (sinonimo<br />
di «direzione intellettuale e morale»). La cosa tuttavia si complica<br />
quando <strong>Gramsci</strong> connota l’egemonia specificandone l’ambito di riferimento.<br />
Come sappiamo, <strong>Gramsci</strong> connota il termine egemonia, accompagnandolo<br />
assai frequentemente con uno o più aggettivi. Nei Quaderni<br />
si tratta di egemonia «politica» [914], «economica» [1591], «commerciale<br />
e finanziaria» [2237], «sociale» [1519], «civile» [1566], «intellettuale»<br />
[1590], «politica e culturale» [703], «politico-culturale» e «politico-intellettuale»<br />
[1618], «intellettuale, morale e politica» [2011], «etico-politica»<br />
[1591], ecc. Questo fatto sembra fare saltare la soluzione testé prospettata:<br />
sembra infatti dubbio che <br />
(come potrebbe la «società civile» essere, in quanto tale, la sede<br />
dell’egemonia politica e soprattutto economica?); sembra dubbio persino<br />
che (si direbbe: o<br />
economica o intellettuale e morale; o politica o intellettuale e morale), e<br />
questo sarebbe dirompente, poiché farebbe venire meno qualsiasi di-<br />
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