Seminario su Gramsci - ART
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molto duri e le lettere degli anni 1911-12 da Torino sono impressionanti<br />
perché testimoniano la situazione davvero drammatica in cui <strong>Gramsci</strong><br />
si trova: senza soldi, infreddolito e già ammalato 3 .<br />
Egli comincia, in quegli stessi anni, avendo come tramite il fratello<br />
maggiore, a collaborare alla stampa socialista. Si iscrisse al Partito Socialista<br />
nel 1913 collaborando prima al “Grido del Popolo”, che era un<br />
giornale locale, e poi all’“Avanti!”. Allo scoppio della guerra sembra che<br />
abbia avuto una sbandata interventista che più tardi gli sarà rimproverata,<br />
ma è certo che la <strong>su</strong>a militanza diventa sempre più forte negli anni<br />
della guerra fino al 1917.<br />
Apriamo una parentesi <strong>su</strong>lla formazione di <strong>Gramsci</strong>: tale formazione è,<br />
per <strong>su</strong>a stessa ammissione e per quello che si evince dagli scritti giovanili,<br />
di tipo idealista, crociana e gentiliana, in particolare segnata da quel<br />
tipo di idealismo militante che fu del giornale “La Voce”. Questa provenienza<br />
dall’idealismo gli sarà rimproverata più tardi da Bordiga, e Togliatti<br />
rispose dicendo che l’idealismo era, in realtà, “la via maestra” per<br />
arrivare al marxismo, perché era la stessa via che avevano percorso i<br />
fondatori Marx ed Engels, Marx in particolare. Certo è che <strong>Gramsci</strong><br />
<strong>su</strong>pererà l’idealismo giovanile a contatto con la lotta di classe, con l’Internazionale<br />
Comunista e, in generale, con la politica.<br />
Però la formazione idealista di <strong>Gramsci</strong>, ed anche un permanente tratto<br />
idealistico nel <strong>su</strong>o pensiero, debbono essere visti storicamente, cioè<br />
letti in rapporto (e come reazione) all’egemonia esercitata fra la fine<br />
dell’800 e l’inizio del ’900 dal positivismo <strong>su</strong>l Partito Socialista Italiano.<br />
Il positivismo (e quello italiano in particolare) era ridotto ad un materialismo<br />
volgare e meccanicistico (in realtà una metafisica) che semplificava<br />
infantilmente anche i problemi più complessi: dalle teorie del<br />
Lombroso <strong>su</strong>ll’influenza che la forma del cranio aveva <strong>su</strong>i comportamenti<br />
criminali fino alle tesi <strong>su</strong>l nesso fra l’altitudine dei paesi e la criminalità.<br />
Come simbolo e “tipo” di questa filosofia debole e un po’ ridicola<br />
<strong>Gramsci</strong> as<strong>su</strong>merà il professore di economia dell’Università di<br />
Torino Achille Loria: «Achille Loria è meritatamente celebre in tutto<br />
l’orbe terracqueo per alcune <strong>su</strong>e scoperte che molto hanno contribuito<br />
al progresso della civiltà. Ha iniziato la <strong>su</strong>a carriera di studioso stabilendo<br />
con ferrea legge le fatali interdipendenze fra il misticismo e la sifilide<br />
...» 4 .<br />
Il “professor Loria” si era fra l’altro attribuito risibilmente il merito di<br />
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