Seminario su Gramsci - ART
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a di Liberazione. Davvero nella Quistione meridionale sembra esserci,<br />
in nuce, la problematica dei Quaderni. Occorre dunque leggere la<br />
Quistione meridionale per capire i Quaderni.<br />
<strong>Gramsci</strong> compie in questo scritto un’analisi assolutamente originale<br />
e non economicista della società italiana che io provo a rias<strong>su</strong>mere<br />
molto schematicamente: il Mezzogiorno d’Italia può essere definito<br />
“una grande disgregazione sociale”, ciò assicura la passività delle<br />
masse del Sud e dunque, in ultima analisi, il potere della borghesia<br />
in Italia; questa grande disgregazione sociale però è garantita dal ruolo<br />
cruciale che svolgono gli intellettuali della piccola borghesia. Perché,<br />
essendo le masse contadine povere di propri elementi intellettuali,<br />
il ruolo decisivo di coscienza e di organizzazione lo dovrebbero<br />
svolgere gli intellettuali della piccola borghesia, cioè gli elementi organizzatori<br />
più vicini al popolo del Sud. In realtà, gli intellettuali della<br />
piccola borghesia meridionale guardano invece alla borghesia e al<br />
capitalismo settentrionale, attraverso la mediazione culturale e politica<br />
di Benedetto Croce. In altre parole: invece di legarsi alle masse,<br />
gli intellettuali del Sud voltano le spalle al proprio popolo, perché<br />
sono egemonizzati culturalmente da Benedetto Croce che, affermando<br />
e teorizzando la loro autonomia corporativa, li rende idealisti,<br />
somministra loro la cultura borghese nella <strong>su</strong>a forma contemporanea,<br />
li stacca stabilmente dal popolo del meridione e, invece, li <strong>su</strong>bordina<br />
stabilmente al capitalismo settentrionale.<br />
In questo senso, conclude <strong>Gramsci</strong>, Benedetto Croce svolge una<br />
funzione politica reazionaria decisiva, perché è l’elemento che costruisce<br />
il “blocco sociale” della borghesia, cioè che riesce a stringere<br />
attorno alla borghesia settentrionale le grandi masse degli intellettuali<br />
del meridione e, attraverso tale operazione, riesce anche a disarticolare<br />
in modo irreparabile il popolo del Mezzogiorno e ad impedire<br />
la creazione di un nuovo “blocco storico” a egemonia proletaria.<br />
27 Vediamo in opera qui un’analisi straordinariamente creativa,<br />
nella quale si legano originalmente motivi economici e sociologici a<br />
motivi ideologici, filosofici, antropologici, e soprattutto la cultura svolge<br />
un ruolo politico decisivo. Allora che cosa bisogna fare per affermare<br />
una nuova egemonia? La classe operaia, per diventare autonoma<br />
ed egemone ha bisogno di dotarsi di propri intellettuali: questo è<br />
il punto decisivo. Però per poter fare questo bisogna anche ridefini-<br />
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